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Informare X Resistere
Otto
vaccini in 28 giorni: probabile causa di morte tra i militari. Il Ministero
della Difesa tace ormai da anni. L’accusa: “ci sono liste segrete che non
vogliono mostrarci”.
Il
quotidiano La Repubblica sta seguendo il caso in discussione in questi giorni
nella Commissione uranio impoverito. La storia è quella di migliaia di militari
che si sono ammalati e sono morti in seguito a qualche pratica militare. Non si
sa se la causa principale sia l’esposizione all’uranio impoverito, ma è certo
che in molti riconoscono un fattore essenziale “nella lunga serie di
vaccinazioni” fatte in soli 28 giorni.
INCRIMINAZIONE
PER DISOBBEDIENZA - Ma attenzione: se sei militare a queste vaccinazioni non
puoi opporti o rischi di essere incriminato per insubordinazione come è
accaduto a Luigi Sanna, ex maresciallo dell’aeronautica. La moglie, avvocato,
spiega alla giornalista Vittoria Iacovella che il marito ha solo chiesto in
forma scritta “perché si dovesse fare quelle vaccinazioni” e “se non fosse
pericoloso”, dato che erano tutti a distanza ravvicinata.
Non
ha ricevuto risposta così ha reiterato la domanda affermando di non volersi
vaccinare sebbene le vaccinazioni fossero imposte dall’esercito. Prima doveva
ricevere le informazioni richieste. L’unica risposta ricevuta al secondo
tentativo è stata: “Non abbiamo ragione di ritenere che non siano pericolosi”.
L’ex maresciallo è stato comunque obbligato a vaccinarsi ed ora rischia oltre
un anno di carcere per non aver ottemperato agli ordini. Quindi è un ordine?
Pare di sì, ma dicono di no. L’esercito infatti da' la possibilità di scegliere:
o il vaccino o il posto di lavoro.
MORIRE
DI CANCRO - Del resto l’ex maresciallo Luigi Sanna si è ammalato di cancro
proprio come altri militari, alcuni in vita, altri già morti. Come Francesco
Randelli, morto di cancro nel 2008. Aveva partecipato ad una “spedizione a
Porto Marghera” dove ha avuto l’occasione di respirare un pò di diossina dopo
una serie di vaccinazioni obbligatorie e imposte dall’esercito. In seguito alla
sua morte, il padre ha cominciato a raccogliere le prove dello “sterminio”,
come lui stesso lo definisce.
Ed
è lo stesso padre di questo giovane militare morto a soli 26 anni a fare un’accusa
fortissima: “ci sono liste nascoste che non vogliono mostrarci”. Sarebbero
infatti 3500 i militari monitorati e circa 200 quelli morti a causa di uranio
impoverito.
Lo
stesso esercito che impone le vaccinazioni quindi, monitora chi ne ha avuto
danni come se questi ragazzi fossero topi da laboratorio. Lo stesso Sig.
Randelli afferma poi che il famoso documento dove “ti fanno scegliere” è in
realtà un’imposizione bella e buona: ti fanno scegliere davvero se farti
vaccinare o meno, ma se dici di no vieni processato e perdi il lavoro.
IL PROGETTO SIGNUM - E’ lo stesso Randelli poi a parlare del Progetto Signum. Grazie all’indagine sugli effetti dell’uranio impoverito sui militari andati in Iraq si è scoperto che la presenza di questo è quasi impercettibile mentre solo “cinque vaccinazioni a volte sviluppavano ossidazioni cellulari che portavano a tumori. Signum era un progetto grande, coinvolgeva quattro università, stava arrivando a conclusioni scientificamente importanti ma ad un tratto, di punto in bianco è stato accantonato. Forse questo studio ha fatto paura a qualcuno e si è fatto in modo che non andasse oltre. Così noi parenti delle vittime ci ritroviamo a tirare pugni nel buio. Io sono stanco, stanco anche di rabbia e rancore. Mio padre, il nonno alpino che ispirò mio figlio, ha fatto nove anni di guerra, ha creduto in questa Repubblica e ora io da questa voglio risposte”.
I
POLITICI COMMOSSI - Ed è alla terza audizione che si hanno i colpi di scena,
quella in cui si presenta a conferire mediante video conferenza Erasmo Savino,
di Nola (NA), ex caporal maggiore di soli 31 anni che improvvisamente si è
ritrovato un cancro al dito del piede. In breve tempo il cancro ha
metastatizzato anche nei polmoni. Chemioterapie e terapie di vario tipo hanno
aiutato a tenere la testa alta dinanzi al cancro che non perdona. Erasmo Savino
afferma al cospetto dei Parlamentari commossi: “forse sono arrivato al termine
della mia vita, ma sono stato abbandonato dallo Stato”.
Il
silenzio del Ministero della Difesa su questa vicenda è inaccettabile, per
questo alcuni parenti di militari e lo stesso padre di Randelli hanno aperto
una causa penale. Ma per Erasmo il risarcimento non ci sarà perché non gli è
stato riconosciuto lo status di “vittima del dovere”. Quando si dice che le
parole hanno il loro peso burocratico!
L’85%
dei militari ammalati non è mai stato all’estero. Basta infatti avere un
sistema immunitario impazzito a causa dei vaccini e respirare un pò di “mal’aria”
del belpaese per generare un cancro e farlo progredire all’interno del corpo.
IL
SILENZIO - Ma adesso che la vicenda si è fatta dura ecco che il Parlamento ti
ascolta. L’accusa di Carlo Carta, avvocato di Luigi Sanna, ex militare citato
poc’anzi, afferma che il Parlamento faceva orecchie da mercante per ogni
richiesta di aiuto. Adesso le cose stanno cambiando. Lo stesso Senatore
Giacinto Russo afferra il cellulare proprio in Commissione mentre Savino sta
testimoniando e manda un messaggio al figlio che è inviato in Afghanistan
chiedendogli se anche lui ha dovuto fare tutte quelle vaccinazioni. Ovviamente
le ha fatte tutte: le mani le porta al viso, la disperazione gliela si legge in
volto. Intorno a lui gli Onorevoli hanno gli occhi lucidi dinanzi al racconto
di un malato terminale. Una nota di commozione ci voleva proprio: per il popolo
è bello sapere che anche i Senatori hanno un cuore nonostante il silenzio
assoluto del Ministero della Difesa.
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