Un delicato film d’animazione basato sul mito della Genesi, con
l’aggiunta di un importante elemento a quattro zampe che entra a pieno titolo
nel nucleo familiare. Nella realtà, come spiegato da Konrad Lorenz, sembra che
il rapporto tra uomo e cane sia nato per motivi opportunistici, cioè per
l’aiuto che il secondo poteva dare al primo durante la caccia. Ciò che mi rende
stupito è che il cane viene visto come membro della famiglia umana solo in
Occidente, mentre nel resto del pianeta è un paria, ovvero l’esponente di
spicco degli animali sinantropi, e viene considerato alla stregua di un
parassita. Che sia un quasi-umano solo per noi occidentali, farebbe venire il
sospetto che la nascita del rapporto sia avvenuta presso le popolazioni
caucasiche, quali noi siamo, e che per negroidi e asiatici non abbia avuto la
stessa genesi. Ciò porterebbe a supporre che ci siano state differenti
ominazioni, cioè che le strade evolutive per giungere all’Homo sapiens siano
state più d’una. Comunque siano andate le cose, compiango negroidi, arabi e
asiatici che rinunciano a una fonte di felicità quale ve ne sono poche sulla
Terra e nelle nostre vite. Ma, si sa, occhio non vede, cuore non duole.
Chiamasi: beata ignoranza dei cadaveriani.
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