Una minoranza occulta e vigliacca ha dichiarato guerra all'umanità

Testo di Daniele Ramponi

Vedete, per me è chiaro che siamo in guerra. Lo era prima ancora che fosse evidente, prima della conclamata psico-pandemia che ha ipnotizzato le masse. Lo è stato fin da subito quando è partito questo film globale, con i copioni tutti uguali diretti da un'unica cabina di regia, gli stessi protocolli, le stesse circolari, gli stessi non-sense, le stesse contraddizioni tra scienza, scientismo e superstizione, gli stessi mantra insufflati nelle deboli menti degli uomini-ovini. Bastava poco per accorgersi che era stata dichiarata guerra all'Umanità, bastava guardare e sentire con mente critica e cuore aperto. Ora siamo arrivati ad un punto tale in cui è necessario scegliere tra il sopravvivere senza alcuna dignità, come polli da allevamento intensivo, o cercare di riconquistare una vita degna di questo nome, accettando anche il rischio di perderla. 

Per me la scelta non si pone, ho già scelto la dignità e senza questo requisito per me la vita non merita di essere vissuta. Mi batterò come un leone, darò una mano a tutti gli Umani che potrò aiutare, non mollerò nemmeno di un punto... consapevole che la vita è solo un viaggio per fare esperienza e che la coscienza preesiste e continua oltre la vita fisica. Non ho paura ad esprimere il mio pensiero, né di incarnarlo fino alla fine. Tutto il resto non mi interessa, non mi tange, come non mi tange la malattia e la morte di chi ha permesso tutto questo, non mi tange il loro belare frasi imparate in ipnopedia... sono solo sepolcri imbiancati, cadaveri che camminano.