Testo di Mark Twain
Il fatto che l'uomo sappia distinguere il giusto dallo sbagliato prova la sua superiorità intellettuale sulle altre creature; ma il fatto che egli possa agire in modo sbagliato prova la sua inferiorità morale rispetto a qualsiasi creatura che non può farlo.
I termini 'giusto' e 'sbagliato' sono molto più ambigui di quello che sembra.
RispondiEliminaMi permetto di riportare un mio vecchio pensierino sull'argomento (basta inserire la dicotomia 'giusto / sbagliato' al posto di 'bene / male').
<< Tutti sanno che l'Etica si riferisce ai rapporti tra il Bene ed il Male, ma non tutti sanno che di Etiche ce ne sono due: quella del Genotipo (l'insieme del pool genico) e quella del Fenotipo (il singolo individuo).
Per il Genotipo, il Bene è dato dalla massima replicazione ed il Male dall'assenza di replicazione; mentre per il Fenotipo, il Bene e il Male sono legati al benessere (o al malessere) della sua vita personale.
Le due prospettive, purtroppo, sono spesso in contrasto tra loro, e questo finisce per confonderci le idee, in quanto, a seconda della prospettiva in cui guardiamo le cose (come Fenotipo o come strumento del Genotipo) il Bene può diventare Male e viceversa.
Così si finisce per non capirsi e per litigare quasi su tutto. >>
Grazie. Mi hai offerto una visuale nuova sul perché i naturalisti accademici mi stanno antipatici.
EliminaSpesso ci ho litigato.
A parte il fatto che mangiano carne, loro pensano che sia più importante che la specie non si estingua, mentre io tendo a dare valore al singolo individuo.
Non per niente mi considero anarchico individualista.
Io preferisco pormi in mezzo alle due estreme.
EliminaE' innegabile però che questa tensione tra poli opposti è irriducibile (perchè frutto della natura) ed aiuta a comprendere molte delle contraddizioni della notra società.
Penso che trattare con umiltà e compassione tutti gli esseri viventi sia preferibile, piuttosto che adottare atteggiamenti di spocchiosa arroganza, come fanno i naturalisti accademici.
EliminaCiò non impedisce di uccidere quelli che, senza averne alcuna colpa, ci danneggiano.
Nel mio caso, dopo tre anni di insuccessi orticoli, dovuti alla nocività insita nelle lumache, ho deciso che la prossima primavera adotterò tecniche letali nei loro confronti, stante il fatto che i metodi incruenti sono inefficaci.
Mi dannerò l'anima?
Non credo.
Non ho deciso io le regole su questo pianeta-prigione.
Come vedi, anche tu, che sei una persona molto attenta e rispettosa del prossimo (inteso in senso lato, come insieme degli esseri viventi) ti trovi a dover affrontare queste contraddizoni.
EliminaMa almeno ne sei consapevole.
Pensa, invece, a quelli che non lo sanno: c'è da perdere la propria serenità e la propria coerenza.