domenica 17 novembre 2024

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“Si va facendo strada, oggi, un concetto di patria più vasto e generoso dell’idea di nazione, di cui la degenerazione in nazionalismo denunciò i limiti e i pericoli: è questa l’idea della patria senza confini, senza odi, né rivalse, quella che ci fa sentire fratelli anche se parliamo lingue diverse, abbiamo idee opposte e diversi i costumi e le leggi. E’ la fratellanza dell’essere uomini, che accomuna i bianchi e i neri, i religiosi e gli atei, e persino i giusti e gli ingiusti. E’ la fratellanza più disinteressata e più pura, quella per cui predicarono e morirono Socrate e Cristo. Solo in questa fede la nuova generazione può formarsi, senza il pericolo di ripetere gli errori del passato, nel dovere di costruire un mondo nuovo basato sul rispetto e sulla solidarietà”.

[Antologia per la scuola media, di Paola Gozzi Gorini - “Gli scrittori e i giovani”, Paccagnella Editore, 1974]

9 commenti:

  1. Pura illusione , forzatura.
    L' uomo è innanzitutto un animale , che purtroppo ha visto via via sopire la propria natura da queste ideologie global/comuniste di cui si sa bene la provenienza.
    Come gli animali vivono in branchi e ognuno difende il proprio branco , allo stesso modo l' uomo dovrebbe vivere , al massimo , in tribù , dove ogni tribù vive secondo le proprie regole e tutela, o punisce se il caso, i propri membri.

    A supporto di tale ragionamento basti vedere che il massimo periodo di splendore della penisola italica si è avuto quando il territorio era diviso in comuni e signorie.

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    1. Concordo sulla questione delle "tribù", e infatti per migliaia d'anni abbiamo vissuto secondo quel tipo di struttura sociale, tanto è vero che abbiamo, potentissimo, il cervello rettiliano, che ci fa ragionare in base a "noi e gli altri diversi da noi".


      Tuttavia...

      Citazione:

      "il massimo periodo di splendore della penisola italica si è avuto quando il territorio era diviso in comuni e signorie"


      E ciò non di meno, si riempivano di mazzate spesso e volentieri. Con stragi a non finire.

      Tu sei più bravo di me in storia e quindi sai quante guerre si facevano tra signorotti locali, nonostante il mecenatismo e la produzione di mirabili opere d'arte.

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    2. Temo che quello di predominio sugli altri sia un sentimento istintivo dell' uomo al quale non si può porre rimedio ma solo prenderne atto.
      D' altronde per soffocare questo istinto si sono creati i grandi imperi , i grandi stati , fino ai giorni nostri dove il controllo globale crea scappatoie per sfogare gli istinti naturali , crea le dualità, le destre e le sinistre, il tifo, le droghe ecc.
      Non cambia nulla , in sostanza , solo il metodo.

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  2. Però con l'aumento della propaganda ideologica moderna è diminuita la violenza quotidiana.
    E questo mi sembra un fatto positivo.

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    1. Dici?
      A leggere dalle cronache quotidiane di qualsiasi città non sembra

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  3. Le cronache dei giornali sono una raccolta del peggio di tutto.
    La nostra vita quotidiana è molto più tranquilla e pacifica (salvo casi sfortunati).

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    1. Non leggo i giornali, ma su X, che mi è dato ancora di seguire, bontà loro, vedo il comportamento asociale di molti migranti di colore.

      Poco fa ho visto l'arresto di un africano da parte della polizia, con uso addirittura del Teser.

      La gente gridava: "E' armato! E' armato!".

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  4. Prova a pensare a quante volte hai assistito 'di persona' a un evento violento.
    Secondo me sono pochissime.

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    1. Vivo in zone rurali, e gli africani che sono miei clienti, mi pagano regolarmente, senza fare storie.

      Piuttosto, i danni li ho avuti dai Rom, delinquenti professionisti che ci odiano da secoli.

      Gli africani non ci odiano, ma cercano solo di sfruttare la situazione. Parlo in generale, di quelli appena sbarcati.

      Non gli par vero di essere stati portati in un posto dove ricevono quasi tutto gratis.

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