venerdì 17 maggio 2024

Incontri ravvicinati con intelligenze superiori


Fonte: Giustizia Animalista

“Quando l'ho catturato era giustamente terrorizzato, lottava offrendomi uno o due tentacoli, sperando fossi una murena (amico mio, io e i miei consimili siamo assai peggio di qualsiasi murena). Col pensiero gli dicevo "tranquillo, non voglio farti male ma solo spostarti da qui, ci passa troppa gente", che pensiero stupido. Si è calmato, allora ho mollato la presa. Si è spostato dietro il mio braccio e mi guardava. Istintivamente sapeva che il pericolo viene dai miei occhi, e se ne teneva distante, ma non riusciva a non guardare. Poi ha aderito totalmente alla mia pelle, leggerissimo, senza presa, ma ben ancorato con le ventose centrali. I tentacoli mi toccavano appena ed ho capito che mi stava studiando, cercava di capire. La sua colorazione, inizialmente bianca di terrore, poi rossa di lotta adesso era moderatamente mimetica, tranquilla. Solo i due tentacoli frontali, più scuri, fiammeggiavano di coraggio e di curiosità. Il patagio tra i tentacoli si era allargato ad avvolgermi. Cosa voleva prendere da me? Un pensiero mi ha attraversato la mente, come se non fosse mio, come se venisse da fuori entrato dalla mia pelle. Il calore! Gli piaceva? Gli interessava? Lo voleva "capire"?


Senza mai smetterla di guardarmi negli occhi, mi percepiva con tutto il suo corpo. Sentivo che comunicavamo ma senza parole, senza mente. Una sensazione devastante, per me, letteralmente insopportabile. Una forma di vita, di intelligenza, sicuramente non inferiore alla mia, anzi sicuramente superiore alla mia e a quella di moltissimi dei miei conspecifici, mi voleva conoscere. Non per mangiarmi, non per cacciarmi dal suo territorio, ma per conoscermi, per sapere di me. Un essere affamato di sensazioni che gli lampeggiano sulla cute, pure, mai filtrate, un esploratore. L'ho indotto ad andare via, chi si avvicina agli umani muore e muore male. È diventato rosso cupo, il colore della fuga, e si è diretto verso uno spacco invincibile tra le rocce. Dove volevo io. Un attimo prima di tuffarsi nel buio si è fermato, è diventato di mille colori, poi è sparito. Cosa mi hai detto, cosa hai provato? Sono tornato a terra diverso, per sempre. Queste parole gliele devo. Magari qualcuno, leggendo questa poca cosa, inizia a voler capire”.

Grazie Giorgio Paesani per le parole, che ci restituiscono in maniera perfetta un essere di un’intelligenza superiore, che noi umiliamo come pietanza; come fosse un'insalata.

7 commenti:

  1. Bello. Toccante.

    In questo frullatore, in questa centrifuga, che viene spacciata per "esistenza", non viene più consentito di fermarsi a riflettere e ad osservare i mille volti della Vita, a cercare di comprenderne il significato.
    E soprattutto non è concesso di provare rispetto per ogni forma di essere vivente, che alberga su questo pianeta.

    Ciò che ci affratella – piante, animali ed umani - è l'essere tragici attori, inconsapevoli pedine, di un macabro gioco, in cui ciascuno sopravvive solo a spese di un altro.
    E' il concetto che coniai diversi anni or sono: mangiare ed essere mangiato, secondo la filosofia del Demiurgo assassino.

    In un'eterna giostra, legati l'un l'altro da un'inossidabile catena, che viene astutamente gabellata per equilibrio, per ecologia, ma i cui anelli – noi tutti esseri viventi – sono obbligati a rimanere eternamente legati nella condizione vicendevole di vittime e di carnefici, a turno, continuamente e senza tregua, consumiamo e veniamo consumati, divoriamo e veniamo divorati, in un infinito divenire ciclico.

    Questa è la vera, orribile normalità, che pochi hanno la capacità e la forza, in cuor loro, di smascherare e di non accettare, almeno idealmente, perché spaventosamente agghiacciante nella sua assurdità ed ingiustizia.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Straordinario commento, che sarà pubblicato. Grazie.
      Freeanimals

      Elimina
    2. Grazie, Roby, ma non esageriamo.
      E' una...spremuta (notturna) di cuore.
      Non amo la pubblicità, ma ben venga, se il contenuto del commento può servire ad altri.
      Stavolta, però, ti chiedo di rispettare le spaziature! :-)
      Buona giornata in mezzo alla Natura!

      Elimina
  2. Chissà perché Wegan si fa vivo così di rado......peccato!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi affaccio al blog ogni tanto, quando posso.
      E non ho uno smartphone pronto-uso (finché sarà consentito, mi guardo bene da questa ulteriore schiavitù!).
      Buona giornata anche a te! :-)

      Elimina
    2. Anche io mi complimento, e mi associo a Mauro, batti due colpi più spesso...sullo smartphone, la penso come te (io non ce l'ho affatto)
      Zenzero

      Elimina
    3. Grazie, Zenzero, cercherò di essere presente più spesso.
      Anch'io ti stimo per la tua ricerca risoluta e determinata del vero e per il tuo anticonformismo al six-six-sixtema.
      Qui siamo in pochi, ma... buoni.
      E non desisteremo mai ! :-)

      Elimina