venerdì 17 maggio 2024

Un diamante è per sempre


Testo di Sergio Pastore

Avvengono tante cose che non sappiamo, non possiamo spiegare. Se l’evento ci rallegra o fa felici vorremmo ringraziare qualcuno (un Dio o un fato dalle sembianze umane), ci piace immaginare che quello sconosciuto qualcuno ci pensi e favorisca. Ma molto probabilmente, gli eventi semplicemente accadono, non c’è nessun fato o destino dietro di loro, nessun essere che ci somigli e ci pensi. Devo però ammettere che a volte trovo in un certo senso logica e appagante «l’eternità del tutto» (di ogni ente o fenomeno, dal più umile al più grandioso) del filosofo Emanuele Severino che ho letto - anche se con estrema fatica - per decenni. Dice Severino: tutto (ma veramente tutto, anche un moscerino) è da sempre e per sempre. Niente muore davvero, come siamo tutti portati a pensare. I fenomeni e enti che “apparentemente” muoiono e scompaiono, non sono distrutti per sempre, in verità “si eclissano” e … torneranno, riappariranno un giorno. Insomma, l’eterno ritorno (ma non so se l’eternità di Severino sia uguale all’eterno ritorno di Nietzsche).



Ricapitolando: Dio, il Dio veterotestamentario, la santa Trinità, sono invenzioni dell’uomo (nota che anche queste invenzioni sono anch’esse enti o fenomeni eterni che appaiono nella storia del mondo e dell’universo). Dio dunque è morto per davvero, ma tu e io esistiamo senza ombra di dubbio. Come pure le duecento miliardi di galassie e i trecento miliardi di stelle della Via Lattea. Presente, passato e futuro “coesistono” (dice pure Einstein), sarebbero dunque eterni. Quando tu guardi la tua morosa in effetti non vedi la sua faccia com’è al presente, ma com’era qualche miliardesimo di miliardesimo di secondi fa, come noi non vediamo Andromeda com’è in questo momento, visto che dista 2,6 milioni di anni luce da noi.

Ma l’eternità di Severino a volte - a volte - la trovo logica. Dice Severino: l’uomo si sente una nullità di fronte alle montagne altissime e che gli sopravvivranno, ma è eterno come loro. Chissà, forse. Ho scritto su Severino nel blog di Lumen (Elogio e critica di Severino). Lumen, che è un ateo a tutto tondo, come me, non crede all’eternità di Severino, che è del resto indimostrabile. Ma come ci è arrivato Severino? Purtroppo non ce l’ha detto, diciamo che è stata un’illuminazione, un lampo di genio - ma purtroppo appunto indimostrabile. Può essere o non essere (per il filosofo Giametta, bravissimo, l’eternità di Severino è una sciocchezza). Severino è morto quattro anni fa, ma è morto sereno perché “siamo salvi”, non moriamo davvero e per sempre. E per Severino questa non è una credenza o una fede, ma la verità - che “sta” imperturbabile (episteme).

Ma se tutto è, e tornerà, è dunque tutto già scritto - ma non lo sappiamo. Infatti, per ottenere qualcosa dobbiamo farci il mazzo, tendere alla realizzazione di un progetto (o semplicemente per ottenere lo stipendio). Non possiamo fare altrimenti, è ovvio, dobbiamo lavorare. Ma il risultato (successo o insuccesso) è o sarebbe già scritto, è appunto destino.

(un’opera di Severino ha per titolo “Destino della necessità”).

12 commenti:

  1. Caro Sergio, purtroppo - come hai detto anche tu - l'eternità di Severino non è dimostrabile.
    Inoltre non ci è di molto aiuto nelle tribolazioni della vita quotidiana.
    Può essere paragonata (mutatis mutandis) alla reincarnazione delle religioni orientali o all'assunzione in paradiso del Cristianesimo e dell'Islam.
    Se però lui è morto sereno, almeno in quello gli è stata utile.

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  2. Sì, come scrivevo nel tuo blog l'eternità di Severino può o potrebbe essere un'alternativa alla fede dei cattolici e degli islamici. Però c'è una differenza sostanziale, mi sembra.
    I contenuti delle fedi sono in gran parte puerili per non dire ridicoli. Prima o poi anche la Chiesa dirà che Gesù non è davvero risorto in carne ed ossa, e non era naturalmente nemmeno Dio, il creatore di trecento miliardi di galassie: suvvia, non siamo ridicoli, la resurrezione è da intendere come metafora (ci avrà messo duemila anni per arrivarci ...). L'eternità di Severino invece parte dall'evidenza del mondo creato: qualcosa c'è, la materia, gli atomi, le particelle subatomiche, e poi tutte le forme che questa materia via via assume, compresi noi stessi. È però altrettanto evidente a tutti che queste forme prima o poi si dissolvono (morte, distruzione). Per Severino questa concezione del mondo è "pura follia" ereditata dai Greci.
    L'uomo teme la morte, il male supremo, e sapere (o credere)
    che la morte in realtà non esiste può essere una consolazione, l'ultima consolazione, "cum fundamento in re". Umberto Eco sulla soglia dell'eternità si consolava pensando che "la vita continua", che l'universo evolverà, ci saranno altri mondi ed esistenze. L'accettazione della nostra definitiva scomparsa è difficile da ... digerire o accettare, almeno un po' ci dispiace, no? Potremmo perciò pensare e credere che siamo eterni. Nell'eternità della materia credi anche tu come ci credeva l'ateo Leopardi. Perché non credere che siamo eterni anche noi e i nostri familiari e amici, compresi quelli a quattro zampe? Credendoci non facciamo male a nessuno. L'eternità sarà pure un'illusione, ma le illusioni aiutano a vivere, non se ne può fare a meno - diceva Leopardi dopo aver fatto strage delle illusioni! E le illusioni ci aiutano anche nelle tribolazioni quotidiane, e ho l'impressione che gli "ingenui" credenti nelle favole antiche come i cattolici stiano a volte meglio di noi, cinici e disillusi atei: li aspetta la vita eterna, hai detto niente ...


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    1. A proposito di Eternità e di cogliere l'attimo, domani è sabato e io sono indeciso se andare in un centro commerciale con mia figlia o in mezzo alla natura a cercare serpenti. Voi cosa pensate che deciderò di fare domani mattina?
      Freeanimals

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  3. Un pochino come negare l'esistenza del mago Silvan però credere alle sue magie, trucchi, le galassie, i pianeti, buchi neri eccetera....

    Il dubbio è la nostra gabbia, involucro cerebrale, la cupola fisica ci impedisce, a priori, di preoccuparci di cosa eventualmente trovasi oltre. Pesciolini rossi da boccia di vetro noi siamo. Il Rif australiano non ci compete, riguarda...

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    1. La natura è magica di per sé. Per esempio, stanotte ho sentito sia gracidare le rane nel laghetto, sia il verso della civetta e per me questa è pura magia, non ho bisogno d'altro.
      Freeanimals

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    2. Magia demiurgica.
      Sono cose che, però, finché siamo qui, fanno star bene... :-)
      Ma fanno sempre parte dell'inganno.
      L' lnganno esistenziale. :-(

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    3. Scusa Wegan, cosa intendi esattamente per inganno esistenziale ?

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    4. Ciao, Lumen.
      Puoi trovare la risposta nell'articolo "Incontri ravvicinati con intelligenze superiori".
      Buona giornata!

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    5. Immagino che tu ti riferisca al tuo lungo commento, in cui si parla dell'equilibrio della natura e delle sue inevitabili sofferenze reciproche.
      Mi pare però, questo equilibrio, un dato meramente oggettivo, derivante dai meccanismi impersonali dell'evoluzione.
      Tu però parli anche di un 'Demiurgo assassino'.
      Sarebbe il nostro creatore ?

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    6. Il creatore della Matrix, che ci tiene intrappolati qui, aiutato dagli Arconti.
      Quindi l'evoluzione mi pare un concetto davvero poco accettabile.
      Preciso che questa è opinione mia e degli gnostici, nonché di Giovanni Ranella. Ciao.

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    7. Allora siamo su posizioni troppo diverse.
      Complimenti comunque per il nick.

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    8. Quest'idea del...Demiurgo assassino continua ad essermi un po' indigesta.

      Che ci siano alieni ostili, questo però mi sembra assodato. Che ce ne siano di buoni, anche questo mi sembra verosimile.

      Ma in entrambi i casi, non è che si facciano troppo vedere o sentire!

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