lunedì 13 maggio 2024

Libretti di istruzioni per batteri


Tratto dal libro: “Oltre l’orizzonte del tempo”

Immaginiamo per un attimo di essere uno scienziato del XXII secolo, capace di ricombinare il DNA di un essere vivente per creare una nuova forma di vita elementare intelligente, ad esempio un batterio intelligente. Ora immaginate che voi e il vostro piccolo batterio intelligente appena creato vi guardiate fisso negli occhi per qualche istante. Cosa vi aspettereste che facesse il batterio intelligente appena “inventato”? Vi aspettereste di vederlo correre a cercare un altro batterio simile a lui e che ve lo sacrifichi su un altare per chiedere la vostra benevolenza? O vi aspettereste che bruci incenso invocando il vostro nome per attirare la vostra attenzione? Oppure vi aspettereste che prenda quattro fiammiferi per creare un tempio in vostro onore? O che canti inni e melodie inneggianti a voi per mostrarvi quanto vi ama? Oppure che vada in giro tutto incappucciato per non offendervi mostrando le sue parti intime? Vi fa sorridere tutto questo? Eppure, tutti questi sono atteggiamenti che gli umani hanno avuto e continuano ad avere quando pensano che la loro esistenza sia dovuta a “qualcuno”, e non a “qualcosa”. L’idea che possa esistere un “Creatore” condiziona fortemente la psiche e la morale di tanta gente. Quando si pensa ad un Creatore, in tanti sentono un istinto primordiale di adorarlo come Dio.


Ma, se ci pensate bene, questo bisogno di adorare qualcosa o qualcuno è una necessità che alcuni umani hanno. Ma chi ha detto che un eventuale Creatore senta il bisogno di essere adorato? Anzi, a parti invertite, se voi vedreste quella piccola forma di vita appena creata, il vostro batterio intelligente, comportarsi in quel modo, probabilmente sorridereste e pensereste che la vostra nuova creazione vi è riuscita male o che è davvero ingenua. Pensereste dentro di voi che, benché siate il suo Creatore, non c’è nessuna ragione che i rapporti tra voi e la vostra nuova creatura siano improntati al morboso terrore, tipico di un adoratore quando tratta con il suo “Dio”. Quello che vi aspettereste da una forma di vita intelligente appena “inventata”, anche se molto semplice, è una frase del tipo: “Me lo daresti il libretto delle istruzioni che mi spiega come sono fatto”? Oppure domande del tipo: “Cosa devo mangiare? Cosa non devo mangiare? Come funziono? Cosa mi fa bene? Cosa mi fa male? Posso migliorarmi? Se sì, come? E soprattutto: perché mi hai creato”? E magari tante altre domande sullo stesso tenore.

Questa situazione ipotetica indica in maniera evidente la differenza che ci dovrebbe essere tra l’idea di avere un “Creatore” che ha causato la nostra esistenza, e l’idea che questo “Creatore” debba essere considerato come “un Idolo”, o “Dio”.

20 commenti:

  1. "Quello che vi aspettereste da una forma di vita intelligente appena “inventata”, anche se molto semplice, è una frase del tipo: “Me lo daresti il libretto delle istruzioni che mi spiega come sono fatto”? Oppure domande del tipo: “Cosa devo mangiare? Cosa non devo mangiare? Come funziono? Cosa mi fa bene? Cosa mi fa male? Posso migliorarmi? Se sì, come? "

    E' quello che fanno da sempre i potenti che ci dominano: vestiti, mangia, esci, compra, cammina, spostati, vivi e muori come ti diciamo noi.
    Da sempre.
    Zenzero

    RispondiElimina
  2. Credo che il personaggio chiamato Dio sia, in qualche modo, un succedaneo dei genitori: loro ci hanno dato la vita, e noi in cambio gli ubbidiamo e gli vogliamo bene.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gli ubbidiamo fino ai 13 anni, poi, dopo l'eta' della ribellione, subentrano altri sentimenti, di riconoscenza e rispetto. Per esempio, ora mi manca molto la cultura di mio padre, quando m'insegnava frasi latine e citazioni in genere.
      [Freeanimals]

      Elimina
  3. L'idea di dio ( MINUSCOLO, per me) in fondo nasce dal fatto che ci sentiamo perduti e all'arrembaggio in un mondo ostile, e abbiamo bisogno di un sostegno.
    Zenzero

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho spesso la sensazione di vivere in un mondo ostile, ma la morosa è lontana e la figlia assente. Perciò a volte mi rifugio sui social o sul blog, per trovare una qualche forma di sostegno morale. Da sconosciuti.
      [Freeanimals]

      Elimina
  4. @ Zenzero

    Sul dio minuscolo (o maiuscolo) ti riporto qui di seguito un mio pensierino. Fammi poi sapere cosa ne pensi:

    << Per i credenti, ovviamente, la parola Dio va scritta in maiuscolo (ed anche con sacro rispetto), ma per gli atei, che non credono alla sua esistenza, sarebbe forse più corretto scriverla in minuscolo ?
    Io penso di no.
    Perchè Dio sarà anche un personaggio di fantasia, ma è un personaggio noto, e tutti i personaggi di fantasia vengono scritti comunque con la maiuscola: dall'Arcangelo Gabriele a Sherlock Holmes, da Mefistofele a Peter Pan, ecc. ecc...
    Quindi, inesistente sì, ma con la maiuscola. >>

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In maiuscolo si scrive quello monoteista, in minuscolo quelli politeisti.
      Freeanimals

      Elimina
    2. Ah ah ah, Lumen,
      ma si, che ANDREBBE scritta in maiuscolo, ma forse non hai afferrato il mio concetto:

      se esiste è un farabutto, e io non ho alcuna stima di "lui".
      Se non esiste, poi, scrivere in maiuscolo o minuscolo...... pareillement, je m'en foue.
      Zenzero

      Elimina
    3. @ Free

      Dal punto di vista grammaticale, hai ragione tu (che non per nulla sei stato maestro).
      Ma mi sembra una regola molto... ad personam. ;-)

      Elimina
    4. Prima di essere fraintesa, Lumen, è chiaro che io non intendo mancare di rispetto né a te, con la mia risposta, né ai credenti.
      Doverosa precisazione che mira ad evitare dei qui pro quo:)
      Zenzero

      Elimina
    5. Dio, dammi un assegno della tua presenza!

      Marcello Marchesi

      Elimina
  5. Non è dimostrabile che Dio esista ma è ancora più sciocco giocare a fare Dio.
    Non è un giro di parole , già l' incipit de " oltre l' orizzonte del tempo " parte con questo presupposto , che la " scienza " possa arrivare ovunque.
    Se , come già ho detto in precedenza , scienza e religione sono facce della stessa medaglia , aggiungo che la scienza è il braccio armato della religione.
    Religione e non fede , teniamo distinte le cose , e per religione intendo tutte le forme di aggregazione sotto un unico pensiero o modo di operare , quindi anche i partiti , le associazioni , i movimenti.
    Nel corso dei secoli l' umanità ha fatto più danni con le sedicenti scoperte scientifiche che non con le adorazioni di feticci , spesso le cose si combinavano , ma di gran lunga , a ben vedere , il 99% delle scoperte sono state usate i a fini personali o di dominio o di distruzione.

    RispondiElimina
  6. Per non farsi mancare nulla ed essere certi che l'umanità sia infinocchiata per bene, i nostri dominatori hanno avuto la bellissima pensata di mettere in campo due "forze" persuasive , la scienza e la religione.
    Negli Usa si giura sulla Bibbia, nei tribunali.....a me viene da ridere.
    Zenzero

    RispondiElimina
  7. Aggiungerei una terza forza, le ideologie ed i movimenti falsamente progressisti, detto tout court.....

    RispondiElimina
  8. Non ho niente contro Dio, è il suo fan club che mi spaventa

    RispondiElimina
  9. Giusto per mettere i puntini sulle i, uno scienziato del XXII° secolo che crea una nuova forma di vita ricombinando il DNA non è un Creatore, ma un Modificatore. Un creatore crea dal nulla.

    RispondiElimina
  10. Secondo Biglino il termine "Barà", nella Bibbia, non si riferisce al verbo "creare" ma ad un termine indicante la modifica di quello che c'è già. Infatti, sempre secondo Biglino, nella Bibbia non c'è creazione.

    RispondiElimina
  11. Pur essendo agnostico rileggo spesso la genesi...Il grande pasticcione sembra maneggiare o manipolare ingredienti già belli che pronti, anche se un tantinello mescolati disordinatamente...

    RispondiElimina