lunedì 30 luglio 2012

Mai dire maiale

Sto finendo di leggere “Le civiltà degli alieni”, di Richard Thompson, un ufologo che conosce bene la letteratura indiana e che ha messo in correlazione i libri Veda, il Bhagavata Purana e il Mahabharata con le visite che da migliaia d’anni entità extraterrestri fanno al genere umano.
In pratica, Thompson ha fatto con i testi sacri dell’induismo ciò che Mauro Biglino ha fatto con la Bibbia.
Ciò che salta all’occhio è l’antica lotta tra bene e male, che nei libri sacri indù trova una spiegazione nella guerra letterale tra Deva e Asura.
Per capire chi siano i Deva e chi gli Asura, basta pensare che nella nostra cultura i primi vengono chiamati esseri di luce o angeli (elfi nella mitologia celtica) e i secondi diavoli o demoni.
Entrambi vengono da dimensioni sottili diverse da quella, grezza e pesante, in cui viviamo noi.
Dimensioni che, con le apparizioni di UFO e i rapimenti alieni, hanno dimostrato di essere dei veri colabrodo, affatto impermeabili, e di permettere a quelle misteriose entità di venire da noi a piacimento.
E starsene a casetta sua, no, eh?!
Ma non basta!

giovedì 26 luglio 2012

Il flagello estivo delle vespe


Sembra che tutto si riduca alla percezione da parte del singolo. Per Wasp non c’è nessuna regia occulta che mira a danneggiare noi cittadini, ma le autorità fanno del loro meglio per amministrare la cosa pubblica. A prima vista, questo sembra un atteggiamento ingenuo, se si pensa che da antica data sappiamo che “mors tua, vita mea”.
Sia nel campo della politica che in quello dell’economia vigono regole spietate, incentrate sulla competizione. In economia può essere portato ad esempio il film “Wall street”, con Michael Douglas, in cui venivano presentati giocatori in borsa come squali, mentre in politica gli esempi sono ancora più abbondanti, con un eminente statista come Andreotti, quasi un padre della patria, finito in tribunale con l’accusa di collusione con la Mafia. Per non parlare del delitto Moro.

martedì 24 luglio 2012

La vespa e il calabrone


Diceva Voltaire: “Non sono d’accordo con quanto dici, ma mi farei ammazzare piuttosto che impedirti che tu lo dica”.
Questa frase mi fu insegnata da mio padre, quand’ero bambino e, come tante altre perle di saggezza che mi elargiva, non l’ho mai dimenticata.
Anche il sito Come Don Chisciotte la riporta nel frontespizio con queste parole: “Disapprovo quello che dici, ma difenderò fino alla morte il tuo diritto a dirlo”.
E’ con questo spirito che mi accingo a dare la parola ad uno dei massimi oppositori viventi dei fratelli Marcianò, universalmente conosciuti nell’ambiente della complottologia per essere stati i pionieri dello studio di quel particolare fenomeno d’origine antropica che va sotto il nome di “scie chimiche”.
Sono conscio sia dell’importanza della questione, che della pericolosità dell’operazione che sto facendo, perché permettere a un “negazionista” delle scie chimiche di esprimersi su siti di controinformazione potrebbe far sospettare che io abbia qualche debolezza per la sua tesi e sicuramente significherebbe mettere un cerino acceso vicino a un bidone di benzina, ovvero cercare di conciliare l’inconciliabile.
Tuttavia, poiché preferisco privilegiare la persona e non l’etichetta che le è stata messa addosso, e siccome sono contrario al settarismo e alle religioni, anche quando sono in germe e i diretti interessati non ne hanno consapevolezza, accetterò le prese di posizione settarie e religiose, a cui la presente intervista dovesse dar luogo, come un male necessario, affinché ciascuno di noi si accorga che, prima che combattenti di qualche setta o religione, siamo esseri umani che vivono sullo stesso pianeta e sotto lo stesso cielo.

lunedì 23 luglio 2012

Visita ad un kibbuz cristiano


Loro sono persone serie, che si rimboccano le maniche e non restano a piangere e lamentarsi davanti a un computer, commentando sui siti di controinformazione. Vengono dal Veneto e da Trieste; uno di loro viene dal Piemonte e hanno costituito una comunità che mira ad essere autonoma e a sganciarsi dalla dipendenza del petrolio. Le tecnologie per farlo esistono da anni, la letteratura pertinente è abbondantissima e loro sanno come si fa. Il collante che li tiene uniti è la religione cristiana, ma attraverso la visuale steineriana. Si può dire, quindi, che c’è un quinto vangelo, il vangelo di Steiner, ma la Chiesa cattolica non lo sa. Meglio così!
Quattro secoli fa loro sarebbero finiti immancabilmente sul rogo, a causa della preminenza che danno all’arcangelo Michele, a un Cristo metafisico fuori norma, ai collegamenti cosmici tra terra e cielo e alla pagana Madre Terra. Per fortuna siamo ancora in un paese libero, in cui tutte le credenze religiose sono tollerate. E poi, l’importante sono i risultati. Anzi, visto che stiamo parlando di un’azienda agricola, i frutti.
Si chiama “Nuova Terra”, che ovviamente si dedica alla coltivazione dei 12 ettari dell’azienda, ma ci sono anche l’istituto di ricerca “Eureka”, che cerca di applicare il pensiero di Steiner alla vita quotidiana, l’associazione “Arca della vita”, che si occupa di esoterismo e la cooperativa edile “Casa e salute”. Insomma, ce n’è per tutti i gusti.

venerdì 20 luglio 2012

Prima gli Umani, Mai gli Animali





Un turista tedesco diretto verso la famosa località balneare goriziana, si ferma ad un posto di blocco dei carabinieri per chiedere un’informazione. Il tedesco dalla faccia rubizza abbassa il finestrino dell’auto e chiede al carabiniere in piedi con la mitraglietta, appena trasferito dal sud: “Grado? Grado?”.
Il carabiniere scatta sull’attenti, fa il saluto militare e risponde, lusingato: “Maresciallo scelto Salvatore Caputo, per servirla!”.

In principio era la pantera, non quella della polizia o dei carabinieri, ma di Buttrio. Come agli inizi del Novecento, a detta di Marx, un fantasma si aggirava per l’Europa, così nel 1986 una pantera si aggirava per le campagne di Buttrio e dintorni. Molti le diedero la caccia e anch’io andai a fare una passeggiata da quelle parti. Era la prima volta che in Friuli veniva avvistato un grosso felino, che forse era anche un’eggregora scaturita dai sensi di colpa inconsci della collettività.

lunedì 16 luglio 2012

Evasi comunicanti





“I poveri s’ammazzano e i signori s’abbracciano”.
      Antico proverbio italiano




Non so come siamo entrati in argomento, ma D.G., una delle titolari della copisteria del mio paese, mentre mi faceva alcune fotocopie, mi ha raccontato che in tempi recenti ha subito tre furti di computer portatili ad opera di balcanici.
Ometto di specificare dove si trovi il negozio per motivi di privacy e perché quel genere d’esercizi commerciali si trova in ogni angolo dell’italico stivale e quindi gli eventi che seguono potrebbero essere capitati ovunque. D.G. e la sua collega hanno notato che i furti avvenivano soprattutto quando in città arrivavano le giostre.
Il che mi ha fatto venire in mente che quando negli anni Cinquanta e Sessanta arrivava il circo, immancabilmente sparivano cani e gatti, dal momento che alle belve, qualcosa, di tanto in tanto, i circensi dovevano pur dare da mangiare. Poi è stata fatta una legge che prevedeva il finanziamento pubblico dei circhi e le sparizioni di animali domestici sono magicamente cessate.
Ma la testimonianza di D.G. mi porta a fare anche altre considerazioni, che ci riguardano da vicino anche se non siamo gatti: la criminalità, i furti e la loro matrice etnica.


venerdì 13 luglio 2012

Attenzione, maneggiare con cautela!


Effettivamente, gli antichi ebrei sono stati un’etnia perseguitata, ma a quell’epoca era normale che popoli più evoluti e militarmente organizzati sottomettessero i confinanti per trasformarli in animali da soma. Quando asini e cammelli non bastavano più, si attuavano operazioni di conquista per razziare beni materiali e mano d’opera a poco prezzo.
Abbiamo quindi buone ragioni per credere sia alla schiavitù degli ebrei in Egitto, sia a quella in Babilonia, come descritto nel Vecchio Testamento. Nei secoli successivi è successo però un evento unico negli annali dell’umanità, con un popolo che si perde nelle nebbie della storia e un altro popolo che ne parassitizza il primo, sostituendosi ad esso e prendendo il suo posto.
Per essere più preciso dovrei leggere “L’invenzione del popolo ebraico”, di Schlomo Sand, ma non avendolo ancora letto basterà qui ora accennare al fatto che i kazari adottarono usi e costumi degli antichi ebrei, annullatisi nel frattempo in quella che è passata alla storia come la Grande Diaspora.

sabato 7 luglio 2012

I rettili non usano anfibi


Assistere alla propria crescita personale è qualcosa di straordinario. Non sto diventando migliore, ma vedo aumentare le mie conoscenze, di giorno in giorno. Conoscere persone, guardarle negli occhi e ascoltare le loro storie, non so se influisca sul mio DNA, ma sento che da qualche parte, le impressioni che ricevo, vanno ad accumularsi e si organizzano magicamente. E’ la scoperta dell’acqua calda, lo so.
Prendiamo gli addotti - anche noi! - per esempio. Finora me li immaginavo come persone piuttosto traumatizzate, fragili e sull’orlo di una crisi di nervi. Persone che, se gli sedevi vicino, ti guardavano con occhi spiritati o con occhi spenti, a seconda della gravità dei traumi subiti. Persone che magari, se dicevi una parola sbagliata, cominciavano a schiumare dalla bocca e a rotolarsi per terra, pronunciando parole incomprensibili in lingue antiche.
Fino ad oggi pensavo che fossero rarissimi e che solo Daniele Bossari fosse riuscito a scovarli e ad intervistarli, rendendoli famosi come Giovanna Podda e il suo coniglio e Federico Bellini e il suo ringhio, i quali, presentati così, sembrano due personaggi di una compagnia di guitti, con carrozzone al seguito. L’aver mostrato in pubblico quei due personaggi mi aveva portato ad emettere un giudizio particolarmente severo nei confronti di trasmissioni come Mistero.
E invece, ora mi sta capitando di ricevere la testimonianza di persone in carne ed ossa (e branchie?) che mi parlano bene sia della Podda, che del Bellini, e questo mi costringe a ricredermi. Esattamente ciò che sono costretto a fare con gli addotti.

mercoledì 4 luglio 2012

E adesso tocca ai vulcani!


Due blogger che godono della mia stima nutrono come me interesse per l’ufologia. Il primo è Zret, che a quanto pare la bazzica da molto tempo e il secondo è TNEPD, che sembra si sia avvicinato alla materia solo nell’ultimo periodo.
Io penso che ciò sia dovuto al fatto che se riuscissimo a venire a capo del mistero ufologico, ci troveremmo anche in dirittura d’arrivo per rispondere alle antiche domande su noi stessi: chi siamo, da dove veniamo e dove stiamo andando.
Tuttavia vi sono, in questo interesse, alcuni lati oscuri, tanto che questo articolo avrei potuto benissimo intitolarlo “Il fascino ingannevole dell’ufologia”.
Posto che sta prendendo sempre più piede l’identificazione tra alieni e angeli e assodato che è di vecchia data anche l’interscambiabilità tra angeli e demoni, già da tempo siamo stati messi in guardia sulla pericolosità delle indagini su spiritismo, magia nera e stregoneria. E quindi potrebbero esserci delle controindicazioni anche nello studio dell’ufologia.
Tralasciando il fatto che molti ufologi anglosassoni sono stati eliminati fisicamente dai servizi segreti, quelli che sono ancora sulla piazza come minimo vanno incontro al dileggio da parte di vasti settori della società. E questo sarebbe ancora il minimo se non fosse che visti da vicino presentano alcune “stranezze” che non si sa se sono conseguenza o prerequisito del loro essere ufologi.

lunedì 2 luglio 2012

Deliziose allodole dalle ali di cristallo


Poi, rileggendo gli appunti, mi sono accorto che durante la chiacchierata con Fabrizio Belloni, collaboratore di Maurizio Zamparini, sono saltati fuori ben quattro Movimenti: 1) il Movimento 5 Stelle, attualmente alla ribalta della cronaca; 2) il Movimento per la gente, di cui ci vogliamo occupare qui; 3) il Movimento per le autonomie, il cui esponente più famoso è Raffaele Lombardo e 4) il Movimento per la Sicilia Territoriale.
Se poi ci aggiungiamo il Movimento per la vita, nato con lo scopo di combattere l’aborto e il Movimento Verde, con il quale mi sono presentato la prima volta alle elezioni regionali FVG del 1982, arriviamo a sei movimenti che hanno avuto più o meno incisività nella vita sociale degli italiani e si possono classificare come formazioni politiche solo un gradino più in basso dei partiti.
Tutti questi movimenti, tranne forse quello di Raffaele Lombardo, quando nascono hanno in comune la volontà di non diventare mai partito, cosa che nel caso dei Verdi e dei Grillini è stata disattesa.