martedì 28 febbraio 2017

V come Plant Cafe



Khaled bin Alwaleed bin Talal, 38 anni, è figlio di uno degli uomini più ricchi del mondo: l’investitore Alwaleed bin Talal bin Abdulaziz al Saud, soprannominato dal Times “Il Warren Buffett d’Arabia”. Cresciuto a Riyadh in un palazzo da 136 milioni di dollari, il principe Alwaleed fino a pochi anni fa ha indossato pellicce, mangiato animali, partecipato a battute di caccia. Ma proprio queste esperienze, col passare del tempo lo hanno cambiato. Così nel 2009, dopo aver avuto anche problemi di salute, ha deciso di rivoluzionare la sua vita. E, come racconta lui stesso, ha maturato un profondo amore e rispetto per gli animali (i suoi profili social sono pieni di appelli e denunce contro maltrattamenti e allevamenti intensivi) e abbracciato uno stile di vita vegano. Ma non solo. Ha deciso di usare la sua ricchezza e la sua influenza per costruire un futuro “più verde” per il Medio Oriente, investendo in energie alternative.


Aumentano gli psicopatici a piede libero




Quelle tracce ematiche sul pavimento del cortile non lasciavano presagire nulla di buono, pochi istanti dopo la macabra scoperta: uno dei suoi mici steso nella sua aiuola preferita, in un lago di sangue e con gli organi ben in vista. Poi la corsa dal veterinario per provare a salvarlo: il gatto respirava ancora, nonostante fosse stato scuoiato, gli avessero mozzato la coda e inferto una profonda ferita sulla spina dorsale. Tutto inutile: troppo gravi le atrocità inferte sull'animale per provare a salvarlo. La sua padrona non ha avuto scelta: è stata costretta a farlo sopprimere, una decisione dolorosissima, che qualsiasi proprietario di animali non vorrebbe mai prendere. È una storia di crudeltà assoluta e immotivata quella che arriva da Pian Camuno e ha per protagonisti Giovanna Donina e il suo micio Ghibli. Nonostante lo shock e il dolore, la donna ha fin da subìto trovato la forza per denunciare quanto accaduto nella corte dove abita, in località Beata di Pian Camuno, ai carabinieri di Artogne, all'Enpa e agli uffici competenti dell'Ats.  

La lenta, inavvertita agonia di un pianeta


Fonte: Terra 2000

Il 98% dei fondali della California è cosparso di creature marine morte. I media non lo hanno ancora diffuso, ma quanto sta accadendo nell’oceano californiano è sconvolgente. La notizia è stata lanciata da National Geographic: fino a Marzo 2012 solo l’1% dei fondali del suddetto oceano era composto da creature defunte. Da Luglio di quest’anno si parla invece del 98%. E’ come se l’intera area si fosse trasformata in una sorta di cimitero marino, brulicante di cadaveri in decomposizione. Lo studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences, non ha ancora dimostrato alcuna correlazione con Fukushima , ma non è difficile immaginare uno stretto legame tra i due avvenimenti, anche perché negli ultimi 24 anni non si era mai verificato nulla del genere. La zona analizzata è la stazione M, che si trova a 145 miglia al largo tra le città californiane di Santa Barbara e Monterey. Sembra che i governi e i media vogliano che noi tutti dimentichiamo Fukushima ed il catastrofico danno ambientale che ha procurato al nostro pianeta.


lunedì 27 febbraio 2017

Abramo


Credo che lo abbiano chiamato così perché lo hanno sempre visto deambulare con il pastorale del Patriarca. Anzi, nel suo caso, con due. A qualcuno potrebbe ricordare uno sciatore fondista, ma quel qualcuno non sarebbe sicuramente un malgascio, visto che qui, sul tropico del Capricorno, in pochi hanno visto la neve. Quando ieri, di ritorno da una passeggiata alle dune fossili, dove Tina non ha mancato di far visita ad alcuni suoi parenti, abbiamo incontrato Abramo, mi ha sussurrato: “Stai attento. E’ uno “masiaka”, cattivo. Poiché io non ho paura neanche del Diavolo, essendo io stesso un diavolo, mi sono avvicinato, ho messo mano al portafoglio (tecnica che con i malgasci funziona sempre), ho estratto alcune cartamonete (300 ariary), gliele ho mostrate e gli ho chiesto se mi dava l’autorizzazione a fotografarlo. Anzi, veramente ho chiesto reiteratamente a Tina se ci fotografava insieme, ma si è rifiutata, forse dando ascolto al suo famoso istinto o ai pregiudizi che l’avevano portata a mettermi in guardia da quell’individuo.


Animalisti che incorrono nella sindrome da disadattamento


Testo di Luca Bonvicini

Mi sono rotto i coglioni di tutto e tutti, a cominciare da ‘sto Facebook del caxxo. Sia chiaro, non ho niente contro nessuno di voi, anzi ho conosciuto gente veramente in gamba, oltre a tanta "merda". Ma credo che il tempo di Facebook sia finito. Quello che pensavo ho detto, quello che dovevo "fare" ho fatto. Con questo mi congedo, salutandovi tutti, e un augurio dal cuore ai nostri fratelli animali, che possano trovare quella pace, serenità e gioia che gli spetta di diritto e non di favore.

Saluti, Luca.

Ecco a voi il Taro!


Da qualche giorno a Tulear, sulle bancarelle del mercato, ci sono grossi tuberi neri simili alle barbabietole, ma più slanciati. L’avevo assaggiato una prima volta qualche anno fa a Mangily, ma siccome sono curioso di sperimentare insolite esperienze gustative, ho chiesto a Tina di prepararlo ancora. Purtroppo, in questi nostri esperimenti culinari con il taro non siamo stati fortunati: il primo è andato bruciato dentro la pentola per una nostra disattenzione, mentre il secondo – a detta di Tina – non era di buona qualità. Del resto, da fuori non lo si poteva sapere. Una cosa che mi ha sempre incuriosito è che nel dialetto locale il taro viene chiamato “sondro” (pronuncia sungiu), che è lo stesso nome dato a una grossa lucertola grigia. Il nesso non sono ancora riuscito a trovarlo. Forse nemmeno c’è.


domenica 26 febbraio 2017

L’inferno è lastricato di buone manutenzioni


Gli altri sono il nostro inferno, diceva Sartre. Se nell’inferno classico ci sono i dannati e i diavoli che li tormentano, due categorie ben distinte, nell’inferno che è la nostra vita di tutti i giorni, su questo pianeta prigione, ciascuno di noi è sia diavolo che dannato, a seconda dei rapporti di forza. E’ inevitabile quindi che ognuno di noi si faccia dei nemici, anche se si conduce una vita irreprensibile e si fa ogni sforzo per vivere santamente. A me, come a tutti, è capitato nella vita di incontrare dei farabutti che mi abbiano imbrogliato, ma il tempo gentiluomo ha cancellato ogni dolore e ora non me li ricordo neanche più. Ma uno, il più recente, me lo ricordo bene, anche se nel suo caso non me la sento di etichettarlo con l’eccessiva parola “farabutto”, bensì con una che comincia con la stessa consonante, la effe di furbo.


L'incomprensibile guerra di arabi contro arabi




L'orribile scena che vedete é il viso di una bambina yemenita consumato e sfigurato dal fosforo bianco incandescente gettato senza discrimine dai jet sauditi, qatarioti, degli UAE e delle altre potenze reazionarie del petrolio, le pedo-monarchie del Golfo Persico. Da quasi due anni questi stati-fannulloni, dove il petrolio e il gas sono l'unica cosa desiderabile, che quando ne avranno estratta l'ultima goccia e l'ultimo sbuffo torneranno a venire inghiottiti dal deserto, hanno iniziato una guerra stupida e crudele contro la terra che già al tempo di Augusto veniva definita "Arabia Felix". Il volto devastato di questa piccola, da solo giustificherebbe ampiamente l'eventuale decisione di Sanaa di lanciare raffiche di SCUD, di S-75 modificati e di Tochka contro ogni obiettivo possibile in Arabia Saudita, Kuwait, Barhein, Qatar e UAE. Invece gli Yemeniti, signori, bersagliano solo target militari, come la base aerea intorno a Riyadh o la centrale elettrica di Shaqiq che serve principalmente installazioni delle forze armate. Secondo le Norme Internazionali il Fosforo Bianco è una munizione legale solo contro obiettivi militari.  

sabato 25 febbraio 2017

Il Papa, strumento di lacerazione tra cristiani




Qualcuno mi accusa di essere scostumato nei confronti del Papa poiché mi esprimo in modo eccessivamente oltraggioso, ma le mie parole sono insufficienti a descrivere la stupidità del comportamento e l'assurdità del pensiero di un capo della Chiesa cattolica, perché costui oltre ad essere ignorante è cattivo, in quanto si è reso strumento per l'importazione dell'Islam in Italia e nell'Europa. Infatti, Ratzinger è stato sostituito per mettere un uomo di legno in grado di obbedire e fare secondo i comandi. E tutto credo che fosse nell’organigramma Obama-Clinton, sempre per il fine della globalizzazione. Sono fuori strada? Può darsi.

Non bisogna rassegnarsi al degrado


Testo di Armando Siri


Passeggiando per Milano alle cinque del pomeriggio. Spettacolo gratuito nella più totale indifferenza dei passanti. Naturalmente dietro tutto questo c'è qualcosa di più preoccupante e grave della pipì: la rassegnazione al degrado in ogni sua forma che prolifera a Milano, ormai non solo più ad ogni angolo ma in pieno centro città.

Demoni vanitosi a cui piace tagliare teste


Se Dio esiste, queste merde umane le fulminerebbe all’istante, tipo Sodoma e Gomorra, ma siccome non esiste, ‘stammerda respira tutt’ora. Firmate la petizione, grazie!

Vox facebooki, vox dei


Fonte: ADNkronos


"Se licenziate i due ragazzi io e la mia famiglia non metteremo più piede nella vostra catena. Italia agli italiani! Bravi i due ragazzi!". E' solo il primo di una lunga sequela di commenti che è possibile leggere sotto il post di Facebook con cui la catena di supermercati Lidl Italia ha preso le distanze dal video girato da due dipendenti di Follonica che giovedì scorso hanno rinchiuso due donne Rom in una gabbia adibita alla raccolta rifiuti, mentre erano intente a rovistare tra la spazzatura. Una decisione poco gradita al popolo del social network, che si è subito schierato dalla parte dei due uomini. "Chi è contro i ragazzi può andare al primo campo Rom e portarseli a casa", sbotta un utente di Facebook, mentre Patricia scrive: "Io sto con i ragazzi... Non se ne può più di andare a fare la spesa nei vostri supermercati e di esser continuamente stalkerati da queste persone... Hanno fatto proprio bene!". "Ma cosa volete verificare? Prendete le distanze da cosa? Vi piace essere derubati?", si chiede Valeria, che propone di dare "subito un aumento a quei ragazzi". Il tenore dei commenti è più o meno questo. "La Lidl fa benissimo a prendere le distanze da questo gesto e a prendere provvedimenti nei confronti dei ragazzi", afferma invece Francesco. Nicola si augura che i due dipendenti "vengano licenziati", perché "nessuno deve sostituirsi allo Stato". Ma le stigmatizzazioni si contano sulle dita di una mano, travolte da un'ondata di elogi rivolti al gesto dei due.

venerdì 24 febbraio 2017

Lo scopo della vita è essere felici


Testo di Mirco Mariucci

Con i tempi che corrono, avere un lavoro subordinato non significa automaticamente essere felici. Tutt'altro. Esattamente un anno fa, mi sono licenziato da un impiego ben pagato con un contratto a tempo indeterminato e tutto ciò è avvenuto nel bel mezzo della più grande crisi economica dell'ultimo secolo! Una follia? Prima di giudicare, leggete la mia storia: vi dico soltanto che sarei pronto a rifarlo altre mille volte, perché se non mi fossi licenziato non avrei vissuto il periodo più bello della mia esistenza. Ma la cosa più importante, è che se non avessi scelto di essere, e non di esistere, non sarei mai e poi mai riuscito a ritrovare me stesso e così non avrei neanche iniziato a vivere con pienezza la mia vita.

giovedì 23 febbraio 2017

A volte i carnefici la pagano


Testo di Massimo Oddo


Colpevole solo di essersi fatto scappare un coniglio, è stato più volte immerso con la testa nell’acqua. Questa è la terrificante esperienza che ha vissuto un povero cane durante una battuta di caccia. Orgoglioso, il suo pseudo padrone è corso a casa a pubblicare le foto su Facebook, ma in meno di otto ore è stato trovato dalla polizia, che lo ha denunciato per maltrattamento di animali, privato del porto d’armi a vita e multato salatamente. In garage il mostro aveva altri sei cani, che in un secondo tempo sono stati portati via anche loro. Pubblicala adesso, la tua faccia di merda!

Lo sciocchezzario di un famoso austriaco


Fonte: Il Foglio

Il più importante di tutti è il preparato 500, o “Cornoletame”. Si ottiene riempiendo di letame il corno di una vacca che abbia già figliato almeno una volta, si seppellisce il tutto all’inizio dell’autunno, lo si lascia fermentare durante l’inverno e lo si tira fuori nel periodo pasquale. A questo punto si estrae il letame dal corno, lo si conserva in un luogo fresco, possibilmente in un contenitore circondato da torba. I periodi migliori per distribuirlo sui campi sono i pomeriggi nuvolosi, subito prima della semina. Non stiamo parlando, come sembrerebbe, di riti sciamanici precolombiani, ma di agricoltura biodinamica. Il Cornoletame è uno dei preparati dei quali le aziende biodinamiche devono fare uso, ma ce ne sono altri, come il 505, “Quercia”: si pialla la corteccia di una quercia, la si trita finemente e la si inserisce nel teschio di un animale domestico (proprio così) attraverso il foro del midollo spinale, che si richiude poi con della creta. Si fa decomporre il tutto ai bordi di uno stagno durante l’inverno, finché in primavera non è pronto all’uso.


Follie nipponiche


Fonte: Leggo

L'iniezione letale. Fa discutere in Giappone la decisione del Takagoyama Nature Zoo di Chiba, nel Nord del Paese, di abbattere con iniezione letale ben 57 scimmie della neve (macachi giapponesi) dopo aver scoperto che erano portatori di geni di una specie di macaco «aliena», nativa di India e Cina, bandita dal Paese. Secondo quanto riportato dal sito Mashable, i macachi giapponesi dello zoo sarebbero riusciti a scappare dalla loro area per accoppiarsi al di fuori con dei macachi Rhesus, specie «aliena» e «invasiva» del territorio. Di qui l'incrocio dei geni scoperto successivamente con analisi del Dna. Secondo le autorità l'abbattimento di queste scimmie, un terzo dei macachi giapponesi ospitati dalla struttura, era «inevitabile» al fine di proteggere l'ambiente nativo. Lo zoo, che nel frattempo dice di aver rafforzato la sicurezza della struttura, ha perfino tenuto una sorta di cerimonia funebre in un vicino tempio buddista per le «anime» degli animali uccisi. La decisione non è passata inosservata e sui social network sono diversi gli utenti che hanno criticato l'abbattimento. Molti chiedono come mai non fosse possibile trasferire gli animali fuori dal territorio giapponese. Le scimmie della neve (Macaca fuscata) sono una vera e propria attrazione naturale del Giappone: vivono nelle foreste delle montagne, in particolare nei pressi di sorgenti di acqua calda, dove si immergono per cercare sollievo dal freddo.  

mercoledì 22 febbraio 2017

Il Kalanoro


Lea me la ricordo. Dieci anni fa era una bella ragazza che faceva la “makorele”, il più antico mestiere del Madagascar. All’epoca aveva un fidanzato malgascio che andava fuori e dentro dalle patrie galere, il tipico bellimbusto che fa palpitare il cuore delle ragazze. Da lui ebbe anche un figlio, ma ora sono separati e Lea vive a Tanà con un uomo molto più anziano di lei. Aver avuto un fidanzato gangster non è, però, la peggiore disgrazia che a Lea potesse capitare. La peggiore disgrazia è avere una nonna strega che, quando vendeva frutta al mercato, si dice abbia fatto morire una collega delle bancarelle mediante un potente “gri gri”. Ovviamente, la vecchia non è mai finita in prigione per quella morte sospetta giacché, sebbene i giudici malgasci siano corrotti e facciano un po’ come gli pare a loro, c’è un limite a tutto, anche alla superstizione. Avere una nonna strega, comunque, porta sempre a spiacevoli conseguenze, si viene tirati dentro un universo oscuro, come sa una ragazza di Ragogna, C.P., che una notte ha visto salire le scale di casa un personaggio simile a quello che ha più volte importunato Lea. Un omino di bassa statura che appare all’improvviso e scompare nel giro di pochi secondi, un essere ultraterreno.


Il kokoriko



Tina, dopo dieci anni di convivenza a singhiozzo, riesce ancora a stupirmi con i suoi aneddoti. I bambini poveri devono accontentarsi di giocare con quello che offre l’ambiente e le bambine della brousse hanno scoperto un modo per divertirsi immaginando di diventare donne. Quando trovano le trappole a imbuto delle larve di formicaleone, ogni bambina ne sceglie una e cominciano con il chiamarlo: “Kokoriko, kokorico!”. Poi scavano con le mani finché trovano l’animaletto e, in una sorta di ludico autolesionismo, se lo applicano sui piccoli capezzoli, dicendo che così avranno presto delle grosse e belle mammelle. Non è un rito di iniziazione, come avviene per i maschi con la circoncisione, perché non c’è niente da iniziare. Lo sviluppo avviene naturalmente, ma questo infliggersi dolore per diventare grandi prima del tempo mi ricorda le diete rigide a cui si sottopongono certe modelle e la faticosa mania per la palestra di molte donne occidentali. 

Gay Pride, un evento cul….turale




FRIULI VENEZIA GIULIA - Per la prima volta il Gay Pride del Triveneto si svolgerà in Friuli Venezia Giulia. La notizia è stata ufficializzata lunedì 20 febbraio. I dettagli del programma di eventi, che nei prossimi mesi coinvolgerà l’intero territorio regionale del Fvg, saranno presentati domani, nel Salone del Popolo del Comune di Udine. Il Pride del Triveneto culminerà con la parata finale e con il manifesto politico del Comitato Friuli Venezia Giulia Pride 2017. Per la presentazione del programma interverranno, alle 11, Nacho Quintana Vergara, presidente Arcigay Friuli, Antonella Nicosia, presidentessa Arcigay Arcobaleno Trieste Gorizia Onlus, Furio Honsell, sindaco del Comune di Udine, Cinzia Del Torre, assessora del Comune di Udine, Federico Pirone, assessore alla cultura del Comune di Udine, e Loredana Panariti, assessora al lavoro, formazione, istruzione, pari opportunità, politiche giovanili, ricerca e università della Regione Friuli Venezia Giulia. 

Demoni vendicativi


Fonte: Pianeta Donna




E’ davvero terribile quando accadono storie come questa. Tutto indica che i cacciatori abbiano agito per vendetta contro gli animali che vivevano all’interno della tenuta di Ilona Mitchell, dopo che lei ha vietato la pratica della caccia sulla sua proprietà. Ilona è una donna inglese di 48 anni, amante della natura e degli animali che circa 13 anni fa ha deciso di iniziare una nuova vita nel sud della Spagna, nel comune di Caniles (Granada ). Emigrò con la sua famiglia e due cavalli in cerca di pace e tranquillità. Dopo un sacco di tempo e di lavoro, riuscì a creare una splendida tenuta di 173.000 ettari (1,73 milioni di metri quadrati), situata a 5 chilometri dal villaggio. Ilona sentiva che aveva finalmente realizzato uno dei suoi sogni più desiderati … salvare gli animali!


martedì 21 febbraio 2017

La forza devastante del numero


Fonte: Jeda News




Nova Cidade de Kalimba è solo una delle tante città fantasma che la Cina sta costruendo in tutto l’Angola e in tutto il continente africano. Ecco perché. Nonostante l’enorme quantità di appartamenti invenduti, Nova Cidade de Kalimba è solo una delle tante città “fantasma” che la Cina sta costruendo in tutto l’Angola e in tutto il continente africano. Negli ultimi dieci anni, la Cina ha pompato miliardi di euro, e il trend non mostra il minimo segno di rallentamento. A questo punto, la domanda è semplice: perché i cinesi sono così interessati al territorio africano? I palazzinari cinesi si stanno dando molto da fare in Africa. Nova Cidade de Kalimba è una moderna città africana costruita da investitori cinesi in Angola e composta da circa 750 edifici di otto piani. Nei progetti degli investitori, la città doveva raccogliere circa 500 mila abitanti, ma un inquietante filmato mostra come la selvaggia urbanizzazione cinese rischia di creare la prima “città fantasma” dell’Africa. Il costo dell’operazione si aggira sui 2,5 miliardi di euro, ma si tratta solo di una frazione del fiume di denaro che la Cina sta investendo in Africa.


La presa in giro della democrazia


Testo di Paolo Sensini


Non hanno mai vinto un'elezione e sono riusciti a impossessarsi delle leve di governo solo con l'intrigo e i colpi di mano del "loro" presidente Napolitano. Ora, per continuare a tirare avanti l'ammuina del quarto governo non votato da nessuno e ridistribuire un po' di poltrone ministeriali con relativi stipendi, il sistema di potere di cui sono l'espressione politica sottopone la plebe televisiva a una squallida pantomima in chiave soap opera che durerà mesi e mesi parlando del nulla. Intanto le imprese chiudono, le tasse aumentano, la marina militare traghetta ogni giorno migliaia di finti profughi che un domani saranno chiamati a votarli "democraticamente", e come ciliegina sulla torta impongono leggi fake per cancellare le ultime residue libertà di pensiero e parola che ancora permangono. Cosa c'è di più bello della democrazia?

lunedì 20 febbraio 2017

Aprite quei fottuti confini!




A Barcellona una manifestazione per chiedere più migranti...oh, oh ...sicuramente una manifestazione organizzata dalle solite ONG mondialiste che sull'immigrazione di massa incontrollata stanno guadagnando una marea infinita di soldi. Comunque perché non accontentarli? C'é da dire che le navi delle ONG spagnole dovrebbero pensare prima alla voglia di accoglienza dei propri connazionali invece di scaricare in Italia orde di maschi afroislamici raccolti sulle spiagge libiche, o no?

A ridatece er tedesco!




Papa Francesco anche in questi giorni parla degli immigrati come di una risorsa per il nostro Paese! A parte il loro odio nei confronti delle donne, a parte il nostro 40% di disoccupazione giovanile, a parte l'islamizzazione che portano, a parte doverli mantenere noi, che già fatichiamo e in molti anche si suicidano, dove pensa di relegare gli italiani? Al ruolo di servi e di ospiti in casa propria? Rimpiango Ratzinger, che predicava a queste risorse di risollevare i loro paesi, di aiutare la crescita nel loro luogo di origine! Certo, non di invadere e sovvertire il nostro stile di vita con le loro culture. Desidero la libertà di decidere. Fateci scegliere questa immigrazione e, soprattutto, ridateci il buon senso di Ratzinger, per il bene degli italiani e non solo!

Il circo della farfalla


La vita è un circo e i suoi personaggi più numerosi sono i pagliacci. Così numerosi che riescono a infestare anche la vita virtuale di internet e vengono chiamati Troll. Nella vita reale, o apparentemente tale, i pagliacci si dividono in due categorie. Come nel circo equestre classico, composto di animali feroci, nani e ballerine, c’è il pagliaccio triste vestito di bianco, con la lacrima dipinta sul volto, e il pagliaccio ridanciano dalle grosse scarpe e dai vestiti variopinti, così nella vita reale ci sono i pagliacci buoni e i pagliacci cattivi. Questi ultimi sono una minoranza, ma riescono ugualmente a fare molti danni. Gli altri, subiscono. Io sono un pagliaccio di medie dimensioni, né buono né cattivo, senza infamia e senza lode e da dieci anni vivo la vita anfibia del pendolare tra il Friuli e il Madagascar. In Friuli conduco la scialba esistenza del pensionato senza essere pensionato e godo di una scialba serenità senza stimoli. Se voglio avere qualche contatto con la natura, devo andare io a cercarla. In Madagascar è lei che viene a cercare me, anche quando proprio non ci penso. Basta tenere una luce accesa di notte e si presenta nelle vesti di una falena ocellata. Le nostrane, la Saturnia e la Pavonia, sono di grosse dimensioni e hanno bisogno dei finti occhi per difendersi da assioli e civette. Questa falena, come me pagliaccio, è di medie dimensioni e ha ritenuto opportuno anch’essa dotarsi di ocelli, onde spaventare gli alati predatori notturni. Gli può andar bene una volta al massimo. O due, perché la vita anche per lei è un circo e i pagliacci cattivi sono scaltri.




domenica 19 febbraio 2017

Il re delle formiche


C’è nella brousse una superstizione che ha per protagonista un serpente. Come tutti i serpenti del Madagascar, non è velenoso, ma il fatto che abbia eletto a suo domicilio i formicai ha spinto i malgasci a immaginare che si faccia portare il cibo, e servire anche in altri modi, dalle formiche, in quanto loro monarca. Oggi Tina stava cucinando sotto l’albero di manghi. Io ero in casa. Improvvisamente sento del trambusto provenire dall’esterno. I bambini e le due donne adulte nostre ospiti strillano che c’è un serpente vicino la “fatapera” e urge l’intervento del “vazaha”, il quale, per non deludere i numerosi spettatori, con fare noncurante si china sulla strisciante creatura, l’afferra dietro la testa e la porta lontano dalla cucina all’aperto. Avutolo in mano, mi accorgo che ha la pupilla verticale, come le nostre vipere, e un atroce dubbio mi assale. Siccome so di essere imbranato, specie quando occorre non esserlo, già m’immagino morso fulmineamente e accompagnato d’urgenza all’ospedale, tenuto conto che è domenica e i medici sono a casa, anche quelli del sedicente pronto soccorso. Per fortuna, il funesto lampo d’immaginazione si conclude in pochi secondi e la serpe riacquista la libertà lontano dagli affamati ospiti e in un angolo del vasto cortile. Poi torno con la macchina fotografica, che ovviamente s’inceppa.


Il successo di un ristorante


Se siete misantropi, non andate il sabato sera al ristorante Chez Freddy, a Mangily, ma se non lo siete allora è il momento giusto per voi, per assaporare quello che le guide del Madagascar definiscono il vero spirito godereccio della Grande Isola: musica tradizionale e sapori di mare con spezie piccanti. All’inizio, la sera di sabato 18 febbraio, dicevo a Tina che avevamo scelto la giornata sbagliata, ma poi mi sono lasciato catturare dalla musica dal vivo, con le due ragazze cantanti e ballerine e i tre musicisti che suonavano chitarre e tamburi, che sembrava si divertissero in quello che facevano. Gli applausi erano scarsi, alla fine di ogni pezzo, ma io penso che anche gli altri avventori abbiano apprezzato le loro performances musicali, con brani della brousse che di solito non vengono trasmessi dalle radio. Noi avevamo già fatto l’ordinazione, riso cantonese vegetariano per me e gamberetti per Tina, ma ogni sabato c’è la possibilità di mangiare tutto ciò che si riesce a mangiare, disposto su vassoi in un unico tavolo, con soli 30.000 ariary a persona, pari a 9 euro.


sabato 18 febbraio 2017

Le frustrazioni di chi non è nativo di internet


E pensare che ero riuscito perfino ad entrare nella pagina dei pagamenti, con la seconda prenotazione, perché la prima era scaduta, ma poi, quando VISA mi ha chiesto il “mot de passe”, la password, mi sono bloccato. Quando mai ho usato io la password per fare prelievi allo sportello della Posta? Il giorno dopo, in virtù del fatto che il cervello non dorme mai, ho capito che quello che VISA intendeva per “mot de passe” altro non era che il PIN, composto da 5 cifre di cui solo io sono l’unico detentore. Ma ormai era troppo tardi! Rientrato nel sito di Air France, compilato tutto ciò che c’era da compilare, il numero del passaporto, il menù vegano, ecc. non sono più riuscito a trovare il modo di pagare, cioè la pagina riservata ai pagamenti mediante carta VISA. Non c’è stato verso! Alla fine, preso dalla disperazione, mi sono rassegnato ad andare in un’agenzia viaggio di Tulear, accompagnato da Tina, sapendo che avrei speso qualcosa in più, ma i sospiri di sollievo, dopo quasi una settimana che ci provavo, non si sono più contati, dopo che l’impiegata dell’agenzia mi ha rilasciato il biglietto e dopo che il POS ha fatto il suo dovere di prelevare i soldi dal mio conto Poste Pay, legato al circuito VISA. Fra poche settimane si conclude quindi il mio dodicesimo capitolo in questa terra australe, ma qualcosa mi dice che non sarà l’epilogo del libro che sto scrivendo, vivendo, giorno per giorno. Come dicono quegli uomini che hanno perso memoria e virilità, “Mi piacciono ancora le donne, ma non mi ricordo perché”, io, dopo dieci anni da pendolare tra il Friuli e i tropici, posso dire: “Mi piace ancora il Madagascar, ma non mi ricordo perché”.

venerdì 17 febbraio 2017

Il ritorno di un fantasma



La prima volta che vidi un giovane malgascio indossare per strada una maglietta con l’immagine di Osama Bin Laden fu nel 2003, nel quartiere di Beoririka a Tanà e il primo impulso fu di correre dietro al ragazzo e di chiedergli spiegazioni sul perché indossasse l’effige del nemico pubblico numero uno al mondo. Il secondo impulso, più razionale, fu di mandare il nostro autista Maurice a comprare una maglietta simile da portare in Italia come souvenir. Nel 2003 la ferita delle Torri Gemelle era ancora aperta in Occidente, io non avevo ancora ben chiaro cosa fosse realmente successo e migliaia di giovani nel Terzo Mondo avevano fatto di quel miliardario saudita il loro eroe nella lotta all’imperialismo americano. I cinesi, come al solito, ne avevano approfittato mettendo sul mercato dei paesi poveri quel tipo di magliette. Oggi, a distanza di 16 anni da quella demolizione controllata che diede il via alla cosiddetta guerra al terrore, mi ritrovo un vecchio malgascio, a Tulear, con la stessa maglietta e i casi sono due: o i cinesi continuano a fabbricarle, ma è poco probabile, o questo signore è riuscito a conservare bene, in naftalina, un capo di abbigliamento che risale a tre lustri fa. Lui, comunque, non sembrava conoscere la storia di quel signore barbuto che portava sulla pancia.

Va di moda l’umiltà cristiana





Testo di Enrico Priotti

Nella foto vedete il sindaco di Merano, Paul Rösch, dei Verdi, mentre pulisce le scarpe ad un immigrato, «in segno di rispetto».

Veneto satanista


Fonte: Leggo

“Marco è stato trovato agonizzante lungo la ferrovia ed è morto in ospedale. Dicono che si sia buttato sotto al treno, ma non è così: è stato picchiato e poi abbandonato sui binari. Mio figlio si sentiva in pericolo”. A parlare con Giallo è Anna Cattarin, la mamma di Marco Cestaro, un ragazzino di appena 17 anni trovato agonizzante sui binari a poche decine di metri dalla stazione ferroviaria di Lancenigo, un piccolo paese in provincia di Treviso. In passato la famiglia era anche stata minacciata da una setta satanica. Era il 13 gennaio quando marco è morto. Il ragazzo, di Fontane di Villorba, è stato soccorso e trasportato in ospedale, ma tre giorni dopo il ricovero il suo cuore ha smesso di battere per sempre. La Procura ha aperto un’inchiesta perché le cure al ragazzo sarebbero state prestate in ritardo.

giovedì 16 febbraio 2017

Una festa di compleanno


Per noi piccoli borghesi, che siamo cresciuti con sdolcinate abitudini familiari, laddove i compleanni dovevano per forza essere momenti di gioia, circondati com’eravamo, nell’infanzia e a volte anche nell’età adulta, da amici e parenti, vedere come il compleanno della neoquattordicenne Annika andasse a finire in vacca, è piuttosto demoralizzante. Prenotata il giorno prima perché il mercoledì “Le Jardin” di Giancarlo è chiuso, la torta per cinque persone è stata una notte in frigo e io mi domandavo come fare una sorpresa ad Annika dal momento che avrebbe visto la scatola di cartone e avrebbe domandato cosa contenesse. Sua madre, infatti, le ha detto che era roba del vazaha, cioè del sottoscritto e che non avrebbe dovuto toccarla. Invece era per lei e ancora adesso mi chiedo se lo avesse almeno sospettato.


mercoledì 15 febbraio 2017

Il DNA italiano contaminato dai migranti




Io sento la necessità di fare una considerazione che in un certo qual senso sta alla base di tutti gli eventi che si stanno verificando quasi come fossero causati da situazioni contingenti. Io ritengo, e non ho la pretesa di sapere di più o meglio degli altri, che i suicidi, le condizioni di disagio dei giovani con manifestazioni disperate di insofferenza, siano da giustificare in quel Dna dettato da animo sensibile appartenente in modo intrinseco all'animo degli italiani. E i nostri governanti, ben sapendo questa nostra remissività e sensibilità, la sfruttano per farci fare delle cose che sono vergognose. Non solo ci impongono l'accettazione di immigrati primitivi che stuprano, rubano, uccidono, ma addirittura pretendono che la condanna sia irrisoria quasi per non dispiacerli. L'Italia si sa è un paese di sognatori, poeti, artisti e navigatori. Abbiamo una creatività intrinseca con una sensibilità verso l'arte che appartiene in modo endemico agli italiani. Non possono pretendere di distruggere il nostro DNA, il civismo, il nostro modo di vivere. Io ritengo sia necessario ribellarci perché l'integrazione con questi elementi, islamici, non è assolutamente ipotizzabile e il Bergoglio sciocco non deve pretendere di dire cazzate e rompere i coglioni più del necessario.

Le generazioni future ci chiederanno conto del disastro agricolo


Testo di Graziano Ganzit

Eppure si gronda trionfalismo come ai tempi di Mussolini. La Coldiretti, assieme al mondo accademico, porta la responsabilità del più grande disastro agricolo mai accaduto. Siamo privi di "Sovranità Alimentare" e dipendiamo dall'estero per tutto...escluso il Prosecco. Una vergogna di cui dovremo rendere conto alle generazioni future!

Vite grame che impediscono il sorriso



Nel romanzo “Il nome della rosa” c’è un frate che non ride mai perché per lui ridere è cosa demoniaca. Nella lingua friulana non esiste il verbo sorridere e infatti, anche oggi che i tempi di miseria sono finiti da un pezzo, difficilmente vedrete un friulano sorridere. E’ più facile vederlo ridere, da ubriaco. La madre naturale di Tina, Zenizy, benché le dicessi “Homehy, homehy, homehy”, sorridi, sorridi, sorridi, più di così non è riuscita a sorridere, come se avesse una paralisi dei muscoli facciali. Del resto, vive nella brousse, a Koritsiky, e nella brousse la vita è dura, irta di privazioni. Tutte le volte che l’ho incontrata, chiedeva aiuti alimentari perché nella brousse, tra l’altro, si muore di fame. In questo caso, Tina le ha dato 40.000 ariary affinché potesse comprarsi un sacco di manioca secca e pagarsi il viaggio di ritorno in camion-brousse.  

Acrobatici bicitassisti


Quando il ciclone allaga le strade di Tulear, i conducenti di ciclo-poussy intasano le scorciatoie esenti dagli allagamenti, ma alcune sono così strette che i ragazzi devono fare vere e proprie acrobazie per non scontrarsi con i loro colleghi.

martedì 14 febbraio 2017

Vecchie tecniche dei servizi segreti


Testo di Enrico Priotti

Guarda come è calato fulmineamente il silenzio sulle 68 persone intossicate da una "bomboletta spray al peperoncino" all'aeroporto di Amburgo, "mescolata per sbaglio all'aerazione"... Come se una bomboletta potesse fare un effetto simile e come se fosse una cosa normale che qualcuno si diverta a mettere gas urticanti nell'impianto di aerazione di un grosso aeroporto, senza che nessuno veda, oltretutto. Chissà cosa è successo veramente.




L'inversione: tipico linguaggio massonico





Noi diamo 30 euro al giorno per la loro igiene, per il loro vitto e alloggio e per i loro divertimenti (smartphone, tv, wifi...). Ma il dono lo fanno loro a noi, donandoci la possibilità di dare loro 30 euro al giorno, salvo cresta delle coop. Non è fantastico tutto ciò ?

lunedì 13 febbraio 2017

Nulla vidi, nulla sacciu


Fonte: Leggo

La denuncia viene dal Wwf locale, che spiega come alla periferia della città alcuni residenti abbiano segnalato la morte, tra atroci sofferenze, dei propri animali. A San Cataldo, in provincia di Caltanissetta, una silenziosa strage sta uccidendo cani e gatti domestici, ma anche randagi e animali selvatici (volpi e altri predatori). Il sindaco, Giampiero Modaffari, si è attivato dando disposizioni alla Polizia municipale per indagare sul fenomeno e avvertire la popolazione del rischio. Nelle strade di San Cataldo, infatti, sono stati sistemati alcuni cartelli che avvisano i cittadini della «sospetta presenza di esche avvelenate potenzialmente nocive per gli animali». «Non è la prima volta che a San Cataldo si registrano simili gesti criminali - dice il presidente del Wwf Sicilia centrale, Ennio Bonfanti -. In quelle stesse contrade, per esempio, già nel 2013 furono rinvenuti diversi animali morti a causa dell'ingestione di sostanze tossiche. Facciamo appello ai cittadini - prosegue - affinché ci aiutino a individuare i criminali che stanno avvelenando le nostre campagne. In caso di individui o auto sospette che spargono polpette o altri alimenti, occorre chiamare immediatamente le forze di polizia e, se possibile, filmare col proprio telefono cellulare la scena alla quale si assiste». Anche le Guardie zoofile e ambientali del Wwf di Caltanissetta sono a disposizione del Comune e delle altre autorità competenti per collaborare nelle azioni di contrasto al fenomeno.

Elogio della Germania



I nostri politici, supportati dai media che fanno finta di criticarli, ma poi, quando il momento diventa critico li supportano in cambio di una legislazione clientelarmente favorevole, da un po’ di tempo stanno facendo una critica spietata alla Germania. La Germania è cattiva, la Germania è avida, la Germania è prepotente, La Germania è insensibile, la Germania è egoista, La Germania è priva di solidarietà, la Germania è …..! Il problema vero è che le cose tedesche vanno molto meglio di quelle italiane ed i nostri politici non vogliono riconoscere che se, nonostante la crisi mondiale, le cose da noi vanno molto peggio che oltre il Brennero, la colpa principale è della loro inettitudine, della loro corruzione, della loro propensione a rubare, della loro scarsa preparazione per amministrare la cosa pubblica e tentano, more solito, di addossare agli altri le loro precise responsabilità.


Prima che il gallo canti (e che la gallina abbia qualcosa da ridire)


E’ bello dopo il ciclone ascoltare le ranocchie che cantano nel pantano. Non credo sia solo un modo per rimarcare il territorio e segnalare alle femmine la disponibilità ad accoppiarsi di un maschio, ma una vera e propria manifestazione di gioia. Per lo meno, è una sensazione che provo tutte le volte che il buon umore supera la soglia del dolore e s’innalza verso le altezze sublimi della beatitudine. In tutte le altre occasioni – e sono la maggioranza – per me la vita è male, come diceva il gobbetto Giacomino. Va da sé che è bello, in ore antelucane, sentire l’assiolo che fa un assolo e i grilli che fanno un concerto, sovrapponendosi, in una cacofonia gradevole e rilassante, al gracidare di rane e rospi. Ma i re del mattino restano loro: i galli, in malgascio chiamati “akoho lay”, per distinguerli dalle galline che invece sono “akoho vavy”, oltre che dai pulcini che si chiamano “zanakakoho”. Chi riesce a pronunciare queste parole ha il mio plauso. Io ci ho messo anni per impararle. Nei giorni feriali la sveglia è alle cinque. Io sono sveglio alle tre, l’ora del diavolo e se lo viene a sapere Tina, che già mi considera un “devoly”, avrebbe conferma della mia natura infera, del tutto avulsa dalla cristiana primitività sua e dei suoi connazionali.


domenica 12 febbraio 2017

Fratelli cosmici che violentano le bambine




Sentire queste corbellerie fa venire il voltastomaco. Che siano maledetti per l'eternità tutti coloro che hanno contribuito e tutt'ora contribuiscono all'importazione Islamica, perché hanno in parte distrutto la nostra civiltà e la nostra etnia. Che sia maledetto Bergoglio, ignorante che va a sentire la puzza dei piedi degli islamici nelle moschee. Che sia maledetto quel partito traditore della patria, come il Pd che per fare soldi nell'interesse delle multinazionali e delle coop importa umanume nella speranza di una globalizzazione cretina e ottusa.

Ritratto di un popolo d’impostori




Comunque, la feralis secta juadaica (termine ufficiale, così come stabilì San Costantino Magno) è, appunto, solo una setta. Non sono un popolo e non presentano connotazioni etniche ben precise. O meglio, mi correggo: presentano senz’altro una certa unità etnica, la quale però non è in nessun modo riconducibile al popolo omonimo che dimorava nella provincia di Palaestina Prima. L’ebraismo “storico” è stato annientato a più riprese da Tito (amor et deliciae humani generis),Traiano (contro quella che potremmo definire “diaspora”), Adriano (pacifico Imperatore filosofo. Ne sterminò 400.000?) , Zenone (contro i samaritani), Heraclio il Grande (ristabilì tutte le precedenti sanzioni. Infatti quando Gerusalemme fu presa da Cosroe II, in una guerra che lasciò ambo gli imperii esangui, gli unici abitanti ad essere rimasti in vita furono i fiancheggiatori ebrei. In seguito, rendendosi conto della loro bestialità, anche Cosroe li perseguitò fino a quando la città non fu ripresa dall’Imperatore Romano. 

sabato 11 febbraio 2017

Un giorno i buonisti la pagheranno




Un bel giorno PD e Company troveranno davanti al loro muso il risultato della loro politica discriminatoria nei confronti degli Italiani. Per me PD e parte dei 5 stelle si comportano da nazisti, preferiscono certe etnie straniere agli Italiani. Può essere che oltre alla loro ideologia malata vi siano anche interessi molto materiali. Per quel che ne sappiamo può essere che questi mascalzoni intaschino denaro elargito dall'estero per mettere in atto simili cose.

Un sorriso pieno di sangue


Fonte: LAV

Lo sapevi che in Italia gli effetti di fumo, alcol e droghe vengono ancora sperimentati sugli animali?

Questi test dovevano essere vietati per Legge dal 1° gennaio 2017, e invece Lorenzin & Company permettono che questa sofferenza continui ancora.  

In mors veritas


Mangiamo e beviamo perché domani moriamo, dice un vecchio adagio. E, se non lo dice, vuol dire che l’ho inventato io in questo momento. Di fatto, oggi è il mio compleanno, giorno topico di riflessioni, ma non ho intenzione di morire. Non oggi. Il vino aperitivo “Maroparasy, che letteralmente significa “molte pulci”, l’ho aperto ieri. Tanto è solo un aperitivo. E sono l’unico in….famiglia a berlo. Viene dalla stessa vigna di quello bianco, per la Messa, che ho regalato pochi giorni fa a suor Clemenza e, tanto per cambiare, la vigna è di proprietà di un cinese. L’idea era di passare da Giancarlo, del ristorante “Le jardin”, prenotare una torta con sopra un riccio e un topo, commestibili, dello stesso genere di quella che ci fece sei anni fa per il nostro matrimonio, a sorpresa, perché Tina aveva chiesto la coppia classica con l’omino vestito di nero e la sposa di bianco, ma Giancarlo volle improvvisare. La sorpresa fu gradita, comunque. Poi ho cambiato idea. Una lite notturna tra me e Tina me l’ha fatta cambiare: niente feste finché non imparerà a rispettarmi: non sono solo una banca da utilizzare a proprio piacimento. E se non l’ha imparato in dieci anni, non credo che lo imparerà mai. Kant: “Tratta gli altri come fini e non come mezzi”. Ma Tina non conosce Kant. E allora, oggi niente torta, niente bambini, niente festa, niente aranciate, ma solo “composé”: patate, erbette rosse in un’amalgama di maionese.


giovedì 9 febbraio 2017

Magistrati che si sono rassegnati


Enrica Giordano: Stai scherzando?!


Amedeo Tribuzio: Coglione doppio e bastardo, venduto!



Lorenzo Secondo Profilo: Parassita, ricchione, merdaccia, muori Bastardo!



Luisella Marcarini: Si son bevuti tutti il cervello ...ma veramente gli starebbe bene che succeda a qualcuno della sua famiglia per poter comprendere cosa significa! Non c'è più religione.

Onorio Nando: Povero stronzo, in che mani siamo!

Claudia Quinto: Tante donne escono di sera per andare a lavorare e nel nostro paese abbiamo diritto di uscire quando ci pare senza aver paura! Questo omino deve solo andare affanculo! Solidarietà alla ragazza.




Uno su mille (non) ce la fa


Fonte: La Stampa

«Perdonatemi, mamma e papà, se potete, ma ora sono di nuovo a casa. Sto bene». Aveva trent’anni Michele. Ha deciso di farla finita l’ultimo giorno di gennaio. Prima, però, ha scritto una lettera. Un j’accuse che è stato pubblicato ieri, per volontà dei genitori, sulle pagine del Messaggero Veneto, il quotidiano regionale del Friuli. «Ho vissuto (male) per trent’anni. Qualcuno dirà che è troppo poco», scrive come incipit Michele. Non erano pochi per lui che racconta di essere «stufo di fare sforzi senza ottenere risultati, stufo di colloqui di lavoro come grafico, inutili». Parole stanche, ma lucide. Capaci di entrare nel dramma della precarietà, quella fotografata dall’Istat con l’indice di disoccupazione che tra i più giovani (15-24 anni) ha toccato il 40,1%. Quasi uno su due non lavora. «È una realtà sbagliata - spiega Michele - una dimensione dove conta la praticità che non premia i talenti, le alternative, sbeffeggia le ambizioni e insulta i sogni».

Il pretesto dei bambini stranieri per l’instaurazione del NWO







Il marocchino del PD torna all’attacco per far approvare in tempi rapidissimi la legge sulla cittadinanza agli immigrati, che in Germania e Francia, Belgio e Stati Uniti, ha causato decine di vittime. Alcuni dei terroristi islamici, infatti, che hanno colpito i paesi europei avevano la cittadinanza. Pressing dei deputati Khalid Chaouki e Milena Santerini perché si approvi rapidamente la riforma sulla cittadinanza al Senato. Con loro ci saranno Marco Wong (Associna), Maruan Oussaifi (Anolf Cisl), Omar Al Zeer (Gmi-Giovani Musulmani d’Italia), Kelum Perera (Lotus Club), Fatima Edith Maiga e Arber Agalliu (Italiani senza cittadinanza), Paolo Morozzo della Rocca (Comunità di S.Egidio) che rimarcheranno la necessità di approvare tale legge. “Questo provvedimento è di fondamentale importanza per il futuro del nostro Paese e non è più rinviabile. I bambini e le bambine di origine straniera, nati o cresciuti in Italia, sono una risorsa importante e devono poter diventare cittadini a tutti gli effetti attraverso una partecipazione attiva al patto costituzionale”, dichiarano in una nota congiunta i deputati che domani illustreranno alla Camera la loro iniziativa.

mercoledì 8 febbraio 2017

Porci a due gambe


Fonte: Leggo


Torturano e seviziano sette galline, poi abusano sessualmente di una scrofa. Il 20enne Bradley Presbury e il 22enne Reece Parke, sono stati arrestati con l'accusa di violenza su animali dopo i terribili atti svolti in una fattoria australiana della città di Nimbin nella zona nord della regione del New South Wales e denunciati dagli stessi proprietari. Come riporta il Daily Mail, i proprietari hanno trovato le galline sgozzate e la povera scrofa Polly con gravi lesioni e forti difficoltà nel camminare. L'animale ha subito gravi lesioni all'utero e anche se ora sta meglio, sono state necessarie molte cure e un costante monitoraggio per evitare che potesse addirittura morire.