Daniela Billiani: Mi chiedo perché non usi alle rane e ai piccoli animaletti selvatici lo stesso rispetto che gradiresti per te in un paese di giganti curiosi. Stai tornando bambino troppo in fretta?
Me: Qualsiasi cosa si faccia, si sbaglia. Leggendo commenti come il tuo, mi accorgo che essere animalisti spesso è una prigione mentale. Suggeriscimi altri passatempi.
Daniela Billiani: Tutti quelli che non riguardano, non toccano e non disturbano la vita di altri esseri viventi. Prendere un animaletto dal suo habitat dovrebbe essere una azione accettabile solo per alleviare le sue sofferenze, curarlo, farlo morire meno male, o trovargli una casa, nel caso di cani e gatti. Nel caso di altri animali non ho nulla da insegnarti . Tu hai un passato da animalista vero, molto più di me. Hai un blog. Si chiama Freeanimals. Sei solo confuso, in questa fase della tua vita. Ci sono campioni di pesca sportiva che vogliono essere assolti perché liberano le loro prede. Ecco, direi che no, non c'è assoluzione. Osservazione, contemplazione, fotografia al massimo. Ma, ripeto, non ho nulla da insegnarti, che sei maestro di tutti noi.
Me: Dunque, non ti basta che sono andato a liberarle subito dopo averle fotografate? Nei giorni scorsi, i soggetti li ho tenuti qualche giorno, prima di mollarli. Alcuni mi sono anche morti, facendomi sentire in colpa. Fotografarli in condizioni controllate, mi permette di fare delle belle foto. Viceversa, fotografarli allo stato libero per alcune specie è quasi impossibile. Prova a correre dietro a una farfalla! L'alternativa è rinunciare del tutto, come tu mi stai proponendo. Non ho molte soddisfazioni nella vita, giunto alla mia età, e ora vuoi togliermi anche questa. Sono confuso, sì, ma per le tue critiche.
Me: Ricordo che, prima dell'era internettiana, giungevano dall'Inghilterra testi tipo "Il decalogo del bravo liberatore di animali". Uno dei suggerimenti forniti era che se si voleva intraprendere la "carriera" ALF, non si dovevano possedere cani e gatti, perché sarebbero rimasti soli in caso di arresto. Io, che di cani ne ho sempre avuti, non tenni conto di quel suggerimento, e nessuno dei miei animali morì di inedia quando mi arrestavano. Devo ammettere che le tue argomentazioni mi hanno turbato. Ora che ci avviamo verso l'inverno e che di insetti da fotografare non ne troverò più, avrò modo di riflettere e forse di farmi passare questa inclinazione. Ho anche una fototrappola che mi sta dando qualche soddisfazione e su quella spero non avrai nulla da ridire.
Sembra che il demiurgo (assassino o benefattore a seconda delle singole credenze e/o illusioni), si lasciasse andare ad uno sfogo di fronte a satanasso (suo socio di minoranza o di maggioranza a seconda del valore in borsa dell'anime de li mortacci... ovvero più di quelle buone oggi, più cattive domani etc.), sembra dicevo che sospirasse dicendo: - il problema non è farli, il problema è accontentarli...
RispondiEliminaIl più zelante degli animalisti, se si dirige al casotto degli arnesi in giardino per prendere un utensile, è poi, poniamo, rientra in casa, durante quei 20 passi avrà magari spiaccicato centinaia di animaletti che vivevano fra l'erba, e i fior. E che credevano che quella fosse casa loro.....
In tal caso, il discrimine è la volontarietà o l'involontarietà dell'atto.
EliminaIo catturo volontariamente insetti e altri piccoli animali e qui sta la mia..."colpa".
A proposito della quale, riflettendoci su dopo due notti, stamattina sono giunto alla conclusione che non ci trovo nulla di male a catturarli, portarli nel terrario, fotografarli o filmarli, e poi, dopo poche ore, liberarli nello stesso posto della cattura.
L'unico fastidio che gli procuro è lo stress di essere afferrati, il che per loro equivale alla morte, sul piano psicologico.
Ho già informato l'interessata di questa mia presa di posizione, ringraziandola per aver scosso la mia coscienza.
Spero che la cosa non venga giudicata una...tempesta in un bicchier d'acqua, giacché il nostro rapporto con gli animali è una questione tremendamente seria.