sabato 1 giugno 2024

L’animalista va al supermercato


Vi faccio due domande, apparentemente prive di rapporto l’una con l’altra. Cosa ci faceva uno Pterostichide nel reparto pane e dolci del supermercato Visotto di Talmassons? Ho fatto bene a togliere dalla strada tra Mortegliano e la SR 252 una cornacchia grigia investita? 

Andiamo con ordine. Dopo aver consegnato i giornali invenduti dell’edicola di Codroipo al centro deposito & smistamento di Basaldella (DIS-PE), me ne tornavo a casa passando per Zugliano e Pozzuolo del Friuli. Attraversato Mortegliano, vedo una cosa nera sull’asfalto, abbastanza lontana per darmi il tempo di rallentare. Dietro non ho nessuno. E’ una cornacchia. Prima volta che mi succede. Mi fermo mettendo la macchina a metà sull’erba, ma questo non basta per permettere la libera circolazione e purtroppo costringo una vettura sopraggiunta a fermarsi perché ne arrivava un’altra in senso contrario. E’ una strada in mezzo ai campi, in cui di macchine ne passano poche, ma stavolta è capitato. Mi dispiace far fermare le persone. Spero che abbia capito. Avevo la cornacchia morta in mano. Mi dico: faccio la foto sul posto o la metto in macchina? Poi penso: le faccio la foto nel parcheggio del supermercato, dove non dò fastidio a nessuno. Così è stato. 



Ma per un animalista, gl’incontri con animali si ripetono continuamente, quando meno te lo aspetti e di specie che non avresti mai detto. La cornacchia è la prima volta. Di solito sono serpenti, rospi, ricci (che non mi fermo mai a raccogliere perché quando arrivo sono già poltiglia), gatti, lepri, merli e colombacci, un capriolo (che mi ha portato sfortuna). Dentro il supermercato, con il carrellino rosso, avevo poche cose da prendere: il cibo per gli uccelli, due sottovasi per i fiori, che però non mi sono piaciuti e li ho lasciati, due litri di latte di soia nel reparto occasioni, scontati. E tutto questo, con un coleottero in tasca. Era davanti alla vetrina dove si prende il pane, da pesare sulla bilancia. Era a terra, bello, nero, lungo un centimetro, di quelli che incontro durante le passeggiate con i cani. Ma cosa ci faceva lì? Lì era in pericolo. Qualunque addetto del supermercato avrebbe potuto schiacciarlo. O anche qualche cliente. Non avevo scatoline con me. Vi pare che uno vada a fare la spesa con delle scatoline in tasca? E allora, il colpo di genio! L’ho raccolto “alla vecja”, come dicono a Trieste. L’ho ripiegato all’interno di un fazzolettino di carta che avevo in tasca. Ho pensato: quando sono fuori lo libero sull’erba. Passato la cassa, camminando in modo impacciato come se avessi le emorroidi, mi sono portato sull’aiuola che separa la pavimentazione del parcheggio dalla strada regionale. Estraggo il fazzolettino con molta delicatezza. Ovviamente non c’era. Tiro fuori l’interno della tasca piano piano. C’era! Integro, vivo e vegeto. Si arrampica sulla mia camicia. Lo faccio cadere sull’erba. Ho salvato la vita a un coleottero. Com’era quel detto? “Chi salva una vita, salva il mondo intero”. Sarà proprio così? E vale anche per gli Pterostichidi?

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