domenica 1 dicembre 2024

L'onnipresente svastica


Fonte: Hopus.Endovena 

Tra il 520 e il 500 a.C., gli artigiani della Magna Grecia ci hanno lasciato un capolavoro unico: l’Antefissa di Hera. Questo straordinario reperto, utilizzato per decorare i tetti dei templi, è molto più di un elemento architettonico. Rappresenta un viaggio nel tempo, tra moda, arte e simboli antichi. La figura femminile raffigurata indossa una blusa aderente, un capo inusuale per l’epoca, ornato con motivi geometrici a riquadri e svastiche nere. La svastica, oggi legata a una storia drammatica, ha in realtà origini molto più antiche e un significato completamente diverso. Derivata dal sanscrito "svastika", era simbolo di benessere, fortuna e prosperità, utilizzato in molte culture del mondo antico. Questo capolavoro non solo testimonia la raffinatezza artistica degli artigiani greci, ma ci invita a riflettere sull’evoluzione dei simboli nel tempo. Cosa resta dei loro significati originari? Come cambiano, adattandosi a contesti culturali e storici diversi? L’Antefissa di Hera è una finestra aperta sul passato, un esempio di come l’arte antica riesca ancora oggi a parlare all’uomo moderno, svelando non solo estetica, ma anche complessità culturale e simbolica.

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