Stavo per inserire il link di Gaia Baracetti, mia conterranea, fra i siti amici del blog, ricordandomi che Lumen me ne aveva parlato bene, ma ho letto fino in fondo il suo articolo di quando è andata nelle valli del Natisone a visitare un allevamento di maiali, con tanto di spaccio della loro carne, e ho rinunciato. Non posso avere tra i siti “amici” gente che mangia cadaveri. In verità, ce n’ho, come anche il sito di Lumen stesso, che è evoluzionista e, proprio per questo, si sente autorizzato a comportarsi come un qualsiasi altro predatore inserito nel circuito naturale dell’evoluzione. Per essere vegani, o anche solo vegetariani, bisogna essere dei...”fanatici”, giacché così noi sembriamo alla gente “normale”. Tanto è vero che non solo i naturalisti accademici, ma anche molti amanti degli animali, detti un tempo zoofili, la carne, la mangiano! E questo permette sia a Bobo, altro utente del mio blog, sia a Silver Nervuti nel suo ultimo video, di notare la contraddizione palese tra ciò che si predica e ciò che si fa nella vita di tutti i giorni, consumando carne ad ogni pasto. Nervuti lo ha notato in occasione dell’assemblea tenutasi a Baku, in quelli che affollavano il buffet carnivorista, mentre erano lì per discutere delle cosiddette politiche “green”, mentre Bobo lo nota spesso in molti sedicenti animalisti da lui conosciuti che, tapini, anch’essi, la carne, la mangiano. Ovvero, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
Sia Nervuti, che Bobo, come anche l’affezionato utente Lumen, sono eccellenti persone, intelligenti, sensibili e preparate, però anche loro, almeno i primi due, cadono nella trappola delle contraddizioni umane, troppo umane. Così come pure la Gaia Baracetti, che si sente pervasa da motivazioni ambientaliste, ma se ne torna a casa in corriera, testualmente, “appesantita da cinque salsicce, un salame, un grosso tocco di lonza e un fegato”, per poi giustificare in modo antropocentrico l’allevamento di suini, mettendo al primo posto, testualmente, “un’azienda che dà lavoro a una coppia con due bambini e che può così vivere in modo sostenibile”. Ecco! Quando sento parlare gli ambientalisti di “sostenibilità”, termine che è entrato anche nella pubblicità di merendine, alcolici, olio, ortaggi e altri prodotti agricoli, la mano, come diceva l’esimio Goebbels, mi corre al revolver. L’uomo, e i suoi maledetti interessi, sempre e comunque al di sopra di tutto, sicuramente al di sopra dell’etica. Se Israele ha interesse ad occupare Gaza, lo fa, attuando il genocidio dei legittimi abitanti; se gli uomini hanno interesse ad occupare l’ambiente, lo fanno, attuando il genocidio dei legittimi abitanti. A protestare per l’arrogante violenza di Israele sono in tanti, ma a protestare per l’arrogante violenza degli uomini siamo in pochi, e pure pieni di contraddizioni.
Niente da obiettare
RispondiEliminaHai ragione totale , hai fotografato la situazione.
D' altronde pure io , commentando il video di Nervuti , dissi che per uno che ci crede veramente ( di ambientalisti/ animalisti ) ce ne sono 100mila che seguono l' onda.
Forse le proporzioni sono esagerate ma siamo pieni di persone e relativi movimenti che ripercorrono sempre la strada del vecchio proverbio "fate come dico ma non come faccio".
In ogni caso la coerenza è merce molto rara ... almeno chi è cosciente di non esserlo si astenga da fare il giudice e il censore dei comportamenti altrui.
Pasolini diceva: "Lasciatemi vivere le mie contraddizioni".
EliminaIn modo banale ritengo che ci siano due categorie di persone contraddittorie: quelle che lo fanno di proposito e quelle inconsapevoli.
Essere contraddittori sapendo di esserlo, significa barare con se stessi e gli altri, e non ci si fa una bella figura, ma essere contraddittori senza accorgersene, significa subire, a propria insaputa, le contraddizioni insite nell'animo umano, oserei dire nell'essenza intima delle cose.
Cioè, in quest'ultimo caso, la contraddizione non sarebbe dentro di noi, ma fuori di noi e allora anch'io mi sentirei un po' sollevato dalle responsabilità.
Un esempio. Ultimamente, al supermercato, passo davanti al banco frigo dei formaggi e provo la tentazione di comprare il gorgonzola, conosciuto come la "tomba dei vegani", ma...tiro dritto. E per il momento resisto alla tentazione, sempre sperando che la morosa mi porti dalla Svizzera il gorgonzola vegano, introvabile in Friuli.
Insomma, come ho detto nel commento al video di Nervuti, a cui nessuno ha risposto, "i vegani fanno quello che possono!".
<< come anche il sito di Lumen, che è evoluzionista e, proprio per questo, si sente autorizzato a comportarsi come un qualsiasi altro predatore inserito nel circuito naturale dell’evoluzione. >>
EliminaCaro Free, visto che mi hai (gentilmente) citato mi sento autorizzato a dire la mia.
Che è questa: io sono un evoluzionista, ma gentile.
Il che vuol dire che non giudico negativamente gli animali per il loro comportamento crudele ed aggressivo, frutto evidente della selezione naturale, ma A LIVELLO PERSONALE non mi sento autorizzato a praticare lo stesso comportamento.
Quindi, anche se mangio la carne (poca) e gli altri alimenti di orgine animale (per cui non potrei mai essere vegano), mi auguro di poter arrivare ad un sistema alimentare che impedisca crudeltà e sofferenze.
Gli animali muoiono in natura, non c'è niente da fare, e possono darci tanti prodotti utili anche senza essere maltrattati.
Questo è un obbiettivo utopistico, lo ammetto, ma non è in contraddizione con il mio stile alimentare.
Per cui, pur non essendo affatto immune, come tutti, da qualche piccola contraddizione etica ("tra il dire e il fare..."), non credo di cadervi in questo specifico caso.
Fermo restando il mio sincero apprezzamento per i tuoi meritori ideali.