Abbiamo
avuto l’ennesima conferma che i giornali mainstream sono organi di propaganda delle
industrie chimiche e che la libera informazione non esiste. Una non-notizia
come la seguente non avrebbe meritato di finire sulle prime pagine del Corriere della Sera e di Repubblica on line, se non fosse che si tratta, per i padroni
dell’informazione, di difendere il loro posto di lavoro. Gli operai lo fanno
con gli scioperi, i giornalisti mettendo in evidenza fatti creati appositamente
– artefatti – e tacendo cose ben più serie. Si tratta di un esempio da manuale
di manipolazione mediatica.
Una
ragazza di 25 anni, seriamente malata, anche se non si professa animalista,
dice di essere vegetariana e di voler diventare veterinaria per “salvare gli
animali”. Dice però anche che senza la vivisezione non sarebbe arrivata alla
sua età e sarebbe morta da piccola. Esprime quindi sentimenti di gratitudine
verso i vivisettori. Nell’immaginario collettivo, chi non mangia carne e vuole
salvare gli animali è, a tutti gli effetti, un animalista. Ecco che se su
Facebook la poverina riceve non solo insulti, ma anche l’augurio di morire - che
è diverso dalle minacce di morte - per i lettori dei due quotidiani si tratta di
una lotta intestina fra animalisti e si fa passare l’idea che il movimento sia
diviso e litigioso.
Che
sia litigioso può essere, magari per motivi di gelosia fra leader e presidenti
delle numerose associazioni, ma sulla necessità di abolire la tortura sedicente
scientifica siamo tutti d’accordo. Non c’è un solo animalista che potrebbe
accettarne l’esistenza e i cosiddetti riformisti, quelli che in certi casi la
accetterebbero come la quasi estinta U.A.I., sono scomparsi da un pezzo. O almeno io non ne
sento più parlare.
La
ragazza padovana è un’imitazione di Umberto Veronesi, una specie di
filiazione. O gemmazione. Evidentemente, i creativi che stanno nella cabina di regia devono
essersi accorti che la formula funziona e "squadra che vince non si cambia",
dicono nel mondo del calcio.
Veronesi
lo conoscono tutti per essere un propagandista della dieta vegetariana, non essendoci rivista femminile che non contenga il suo invito a mangiare più frutta e verdura, ma nel
contempo è un fautore della vivisezione. E’ anche favorevole al nucleare, ma
questo è di secondaria importanza. Sempre nell’immaginario collettivo, se un
vegetariano convinto, che è stato anche ministro della salute, dice che la
ricerca con uso di animali è necessaria, diventa automaticamente autorevole e
gli si può dar credito.
Una
studentessa di veterinaria che vuole salvare gli animali, e che già ora non li
mangia, è un Veronesi in sedicesimo e segue le sue orme tattiche. Accusa i suoi
critici di essere ingenui e si chiede perché tanta cattiveria nei suoi
confronti.
Che
strano!
Io, è da una vita che mi chiedo perché tanta cattiveria nei confronti
delle cavie animali ed è quanto meno curioso che Caterina Simonsen, così si chiama la
studentessa, non se lo sia mai chiesto, proprio lei che, essendo iscritta a
veterinaria, gode di un osservatorio privilegiato. Evidentemente, anche lei
come i giornali mainstream lascia filtrare certe informazioni e trattiene
altre. Con tutti i libri e i video che ha a disposizione, per non parlare delle
lezioni vere e proprie con tanto di dissezioni e altre piacevolezze, Caterina
dovrebbe sapere che il trattamento subito dagli animali nei laboratori non è
precisamente il massimo della gentilezza e del rispetto. Eppure, fa finta che
non esista ed egoisticamente, anzi egocentricamente, si lamenta della
cattiveria degli animalisti che la insultano. E’ arrivata fino al punto di
coinvolgere la polizia postale, per l’augurio di morte che ha ricevuto da
alcuni utenti di Facebook. Sfacciatamente, si rivolge anche a Michela Vittoria
Brambilla, promossa rappresentante degli animalisti, al PAE e alla LAV, affinché
prendano le distanze dagli insulti ricevuti.
Ma
figurati se siamo lì per te!
Ma
figurati se abbiamo tempo da perdere per queste stronzate!
Perché
proprio la LAV? Forse perché, oltre ad essere la più famosa associazione
antivivisezionista, perché il suo presidente Gianluca Felicetti è molto
sensibile sul piano dell’esteriorità e dell’immagine. Su queste cose ha
costruito la sua fortuna e immagino che la tentazione di prendere le distanze
sia molto forte in lui: si tratta di Repubblica e del Corriere della Sera, in
fondo. Anche il Partito Animalista Europeo considera importante l’immagine,
altrimenti potrebbe lasciar perdere la strada delle elezioni e delle
candidature. La rossa signora lombarda, poi, da consumata donna politica, sa
quanto importante sia accattivarsi le simpatie del volgo.
Perché
la studentessa non ha chiesto di prendere le distanze a gruppi anarchici come
“Fermare Green Hill”? Evidentemente, i suoi registi conoscono i loro polli. E i
polli siamo noi! Ci studiano. Ci conoscono bene. Sanno su chi si può contare in
questo loro gioco sporco.
Si
prende un caso umano. Si tralascia il fatto che a ridurla in quello stato, con
il respiratore usato per tutto il giorno e per tutta la notte, siano stati i
vaccini a cui fu sottoposta nell’infanzia e lo si sbatte in prima pagina, come
i mostri della deontologia giornalistica, solo che in questo caso è un “mostro”
buono. La si presenta come vittima, non già della ricerca medica che è tutt’uno
con le malattie degenerative, ma di quei cattivoni di animalisti che – ritornello
storico – hanno più pietà delle bestie che dei cristiani. E la si
strumentalizza ai fini di una campagna mediatica di difesa degli interessi
delle industrie e di attacco ai fastidiosi dissenzienti che prendono il nome di
animalisti.
Lei,
Caterina Simonsen, si presta ben volentieri a
questo giochetto. Forse le hanno riservato un trattamento di favore durante gli
esami e ora restituisce il favore. Che sia vegetariana, agli occhi
dell’opinione pubblica, le conferisce un’autorevolezza maggiore che se fosse
stata una normale studentessa, come quelle di farmacologia che abbiamo visto a
Milano difendere l’indifendibile, ovvero il loro futuro lavoro di farmaciste.
Presentarsi come vegetariana è come quelli che, volendo parlare male degli
ebrei, cominciano dicendo: “Molti dei miei amici sono ebrei, ma…”.
Oppure,
come quelli che, volendo parlar male di gay, cominciano dicendo: “Molti dei
miei amici sono gay, ma…”.
Anche
senza aver studiato la PNL, Programmazione Neuro Linguistica, si possono
trovare delle analogie, dei punti fermi su come convincere la gente della bontà
delle proprie tesi. C'è del metodo, dietro tutto questo. La gente, in genere, ci casca.
Dice
Caterina che i suoi detrattori sono così ingenui da non sapere che tutti i
farmaci, compresi quelli dati ai loro amici animali, sono testati su animali.
Noi possiamo risponderle che anche lei è così ingenua da non sapere che lo
scopo dei farmaci non è la ricerca della guarigione ma il mantenimento dei
pazienti in uno stato di malattia e più dura la malattia più aumenta il
fatturato delle industrie che quel farmaco hanno messo in circolazione. E’ così
da un pezzo, da quando i valori consumistici sono diventati più importanti
della vita umana.
Caterina
è talmente ingenua che non si è accorta che viviamo in una società basata
sull’ipocrisia, per cui la Chiesa predica la pace, ma è azionista della
fabbrica di armi Beretta. I politici dicono di ricercare il bene dell’Italia,
ma aumentano le tasse a raffica e costringono gli imprenditori a suicidarsi. Le
industrie farmaceutiche dicono di essere al servizio dei malati, ma in realtà
sono solo al servizio del proprio conto in banca.
Tutto
questo Caterina non lo sa. O fa finta di non saperlo.
Gli
animali abusati nei laboratori sono strumento di arricchimento per i magnati
delle industrie, ma anche i pazienti umani nelle corsie degli ospedali lo sono.
E pure lei stessa, malata di quattro malattie genetiche, si è fatta strumento
nelle mani dei capitalisti assassini che controllano il mondo.
A
certi individui mettono il microchip in testa e li mandano a picconare la gente
per strada. A Caterina non c’è stato bisogno di mettere il microchip. E’
bastato l’indottrinamento, lo stesso che viene imposto a migliaia di altri
studenti universitari. Gli hanno prospettato un futuro di guadagni consistenti,
soldi facili, e quei ragazzi e quelle ragazze si adeguano e a volte si mostrano
come vittime, per suscitare sdegno e pietà. Si chiama “captatio benevolentiae”.
Lo facevano anche i miei scolari alle elementari quando litigavano: “Signor Maestro – dicevano
con voce lamentosa – è stato lui a cominciare!”.
Brava
Caterina! Hai aggiunto un granello d’incenso sull’altare sacrificale della
vivisezione. Ti sei guadagnata il paradiso.
.... tanto più che si dovrebbe provare ad investire in altre ricerche, come ti segnalava Cat qua: http://freeanimals-freeanimals.blogspot.it/2013/03/dalla-russia-con-stupore.html
RispondiEliminama si sa che la sofferenza è una fonte di nutrimento per le eggregore....
Probabilmente, la situazione in cui ci troviamo è anche il risultato della filosofia meccanicistica di Cartesio, che non prevede l'esistenza delle Eggregore, né dei Voladores, né di altri vampiri energetici.
EliminaIn fatto di vampiri ci bastano già quelli visibili.
Un articolo meraviglioso. Forse il migliore. Grazie per averlo scritto
RispondiEliminaGrazie Diecimici!
Elimina....e benvenuta!
:-)