Sto finendo di leggere “Le civiltà degli alieni”, di Richard Thompson, un ufologo che conosce bene la letteratura indiana e che ha messo in correlazione i libri Veda, il Bhagavata Purana e il Mahabharata con le visite che da migliaia d’anni entità extraterrestri fanno al genere umano.
In pratica, Thompson ha fatto con i testi sacri dell’induismo ciò che Mauro Biglino ha fatto con la Bibbia.
Ciò che salta all’occhio è l’antica lotta tra bene e male, che nei libri sacri indù trova una spiegazione nella guerra letterale tra Deva e Asura.
Per capire chi siano i Deva e chi gli Asura, basta pensare che nella nostra cultura i primi vengono chiamati esseri di luce o angeli (elfi nella mitologia celtica) e i secondi diavoli o demoni.
Entrambi vengono da dimensioni sottili diverse da quella, grezza e pesante, in cui viviamo noi.
Dimensioni che, con le apparizioni di UFO e i rapimenti alieni, hanno dimostrato di essere dei veri colabrodo, affatto impermeabili, e di permettere a quelle misteriose entità di venire da noi a piacimento.
E starsene a casetta sua, no, eh?!
Ma non basta!