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Come dal letame nascono i fiori, così da quel Pirla delle Perle nascono suggerimenti involontari e indicazioni di verità. Lui, l’Innominabile, pensa di essere spiritoso e invece se lo si chiamasse “Demolition man” sarebbe un bel titolo per lui. Azzeccato.
Tutte le sue energie mentali sono impegnate a combattere principalmente quattro o cinque ricercatori indipendenti, con particolare predilezione per Rosario Marcianò.
Il sospetto che sia pagato per farlo è altissimo, aggettivo superlativo che fa rima col suo cognome. Tuttavia, voglio qui pubblicamente ringraziare il Pirla delle Perle per avermi fatto accendere una lampadina in testa.
Poiché riporta la telefonata tra il regista Varo Venturi e Paolo Franceschetti, resa pubblica da quest’ultimo sul suo blog, ho voluto anch’io, come suggerito dal Venturi, cercare di vedere qualche legame tra alieni e massoni.
Da quando ha la tecnologia per farlo, la casta militare mondiale si è sovrapposta a fenomeni naturali da sempre esistiti, come i terremoti e le perturbazioni climatiche, scatenandoli a piacere, come una specie di false flag applicata al territorio. E come nelle più classiche false flag il colpevole è colui che viene indicato come tale dallo stesso agente dell’attentato, così, con le armi scalari, viene indicata la natura come colpevole, dato che nel suo repertorio ha sempre avuto terremoti e altri sconvolgimenti climatici.