martedì 23 luglio 2013

La rabbia popolare dilaga in Europa

 

  Per tutti coloro che si fossero illusi che la pace potesse durare in eterno stanno iniziando ad arrivare le prime avvisaglie di una rivolta generalizzata in Europa, che darà il benservito alla consorteria pacifista, che rimpiangerà poi a calde lacrime l’aver trascurato così severamente le Forze Armate.
  Abbiamo già riportato come molte nazioni europee abbiano già messo in conto fatti del genere.
18 agosto 2012. Qualcosa bolle in Europa. Germania: l'esercito potrà combattere il terrorismo nel paese.
15 ottobre 2012. Dopo la Germania, anche la Svizzera allerta l'esercito per prepararsi al crollo dell'area euro.
  Di questi giorni, dopo i sanguinosi fatti in Turchia, anche la Bulgaria sta iniziando ad entrare nel rovente clima pre-insurrezionale.
  Come frequentemente si constata nella storia, l’innesco della discordia appare quasi banale.

   
In un clima di forte instabilità politica, la Bulgaria si é data un fragile governo di grande coalizione, che in un primo tempo aveva manifestato l’intenzione di nominare a capo della Commissione per la Sicurezza Nazionale Delyan Peevski, un trentaduenne parlamentare e magnate dei media. La piazza si é quindi scatenata.

  «Dopo mesi di incertezza politica la Bulgaria ha un governo. L’esecutivo di minoranza, sostenuto dai socialisti e guidato del premier indipendente Plamen Oresharski ha ottenuto il voto di fiducia non senza polemiche. I sostegni sono arrivati dall’estrema destra mentre il partito di maggioranza relativa, Gerb, è uscito dall’aula in segno di protesta.»

«Non basta far marcia indietro: il giovanissimo governo bulgaro – appena tre settimane di vita – è contestato da migliaia di persone in piazza da alcuni giorni, in seguito alla nomina, senza nemmeno un dibattito, di un trentaduenne parlamentare e magnate dei media alla guida della Commissione per la Sicurezza Nazionale.
  Nomina che ora è stata bocciata dal Parlamento, proprio a causa delle proteste. Delyan Peevski non occuperà quella carica, ma la piazza ormai chiede le dimissioni di un governo che considera discreditato».

  Tuttavia i reali motivi della sommossa risiedono in una miseria sempre più severa, causata dall’annientamento per incuria ideologica della produzione, cui fa riscontro un mastodontico corpo di burocrati e funzionari corrotti e corruttori. Residuati di welfare state che utilizzano le tasse estorte ai Contribuenti per mantenere il personale.
  Tutto il peso della depressione risulta essere scaricato sulle spalle degli ex-lavoratori delle filiere produttive, adesso disoccupati.
  Come non ricordare il dramma delle banlieue di Parigi?
  Cari Amici Lettori, non fatevi nessuna illusione, ma proprio nessuna.
  Prossimamente qui in Europa.
  Prossimamente qui in Italia.

  Nota.
  Chiunque avesse pensato che in Europa non si sarebbero mai più viste delle dittature avrà modo di ricredersi: il caos è il pabulum ideale per i governi forti. Imploso il comunismo nell’ex Unione Sovietica adesso sta per arrivare il turno dell’Europa socialista.

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