martedì 16 luglio 2013

La tivù che sale in cattedra

 
Fonte: Tanker Enemy

Venerdì 19 luglio RAI 2 manderà in onda un nuovo programma: “Il Verificatore”. Il format è pubblicizzato nel modo seguente:
Il Verificatore nasce come proposta di nuovo magazine di approfondimento di prima serata di Rai Due, prodotto interamente dalla RAI.
Secondo un recente sondaggio si stima che oltre il 50% dell’informazione che circola in rete (sic) sia inaccurata o del tutto falsa. Il Verificatore è un giornalista-detective che non svela la sua identità né la sua effettiva esistenza. Dopo un passato tormentato (tapino), ha deciso di mettere a disposizione la sua esperienza in campo investigativo per smascherare le bufale (sic) e scoprire le verità (come no!) che si nascondono dietro le notizie. 

 

E per la prima volta su (?) un programma di approfondimento, anche il pubblico da casa potrà partecipare in diretta alle indagini: grazie alle opzioni di interattività della Social TV della RAI, gli spettatori potranno indicare attraverso il proprio smartphone o tablet (Attenti al canone! n.d.r.) se per loro la storia di cui si sta parlando è vera o falsa, oltre a conoscere i dettagli sulla vita e l'identità segreta del Verificatore. Le inchieste del Verificatore spazieranno dai grandi temi d'attualità alle leggende metropolitane che da anni invadono il web (un’allusione alla Geoingegneria clandestina?). Nella puntata pilota il Verificatore volerà anche negli Stati Uniti per scoprire se un ristretto gruppo di persone influenti decida davvero le sorti delle nazioni per stabilire un nuovo ordine mondiale: che cos'è il Club Bilderberg e dove si trova la sua sede operativa? E ancora: qual è la verità sulla morte di Michael Jackson? Le foto che pubblicano giornali e siti di informazione ritraggono la realtà o vengono sempre manipolate e contraffatte? E come è possibile distinguere un'immagine fotografica ritoccata da una originale? È possibile che un medico italiano abbia scoperto un metodo per riprodurre gli effetti di farmaci attraverso onde radio? Le donne al volante sono davvero un pericolo, come dice il proverbio, o sono più brave degli uomini? Russel Crowe ha davvero fotografato un U.F.O. lo scorso marzo? E quali altri personaggi famosi hanno avuto un incontro ravvicinato? Quello che leggiamo su Wikipedia, la più vasta enciclopedia del web, è sempre attendibile? Il terribile Tsunami che ha colpito il Giappone nel 2011 è stato realmente causato da un terremoto, oppure esiste un legame con un presunto esperimento nucleare segreto? Questo e molto altro a (sic) Il Verificatore, venerdì 19 luglio 2013, ore 21.00, Rai2".

L’ambigua presentazione del magazine permette subito di capire dove i cialtroni della RAI vogliono andare a parare. Il Verificatore ambisce ad essere una specie di Adam Kadmon, di cui si scimmiotta soprattutto l’alone di romanzesco mistero che lo avvolge.

Come il clone di Hannibal Lechter che imperversa su Italia Uno, quest’altro impostore sicuramente solleticherà il palato del pubblico con argomenti piccanti (il Club Bilderberg, gli U.F.O. etc.) per negare alla fine le verità non ufficiali. E’ la solita normalizzazione, la consueta censura atta a tranquillizzare i telespettatori ed a ribadire le menzognere versioni di Stato.

E’ significativo che la trasmissione accozzi questioni rilevanti (i poteri forti) con temi futili (le donne al volante): ne risulterà un minestrone indigesto in stile "Mistero" di Italia Uno. E’ la nota strategia tesa a confondere le idee, a screditare chi denuncia problemi spinosi tramite accostamenti grotteschi. I temi d’attualità sono affastellati alle cosiddette “leggende urbane” proprio per ridicolizzare tutto. Sintomatico ed inequivocabile il famigerato termine, in uso tra la disinformazione istituzionalizzata, con cui sono additati certi soggetti scomodi: “bufale”.

Giornalista - detective? Quando mai! Vedremo il solito buffone che, accennando qualche
verità smozzicata, riuscirà ad imbrogliare parte del pubblico, per poi buttare ogni cosa in caciara. Il sondaggio degli utenti sarà l’usuale frode: o sarà del tutto fittizio o l’esito sarà manipolato, come accadde all'epoca in cui un ingenuo Maurizio Decollanz si affidò all'opinione degli internauti per vedersi poi distruggere la sua trasmissione "Rebus", grazie ai voti organizzati dei negazionisti.

Probabilmente dietro l’ennesima operazione, attuata secondo le raffinate tecniche della Programmazione neuro-linguistica, si nasconde la longa manus del CICAP, la piovra che allunga i suoi tentacoli in ogni dove: Internet, reti televisive, università, editoria, iniziative “culturali”…

La televisione purtroppo ha ancora molto carisma, molto ascendente sui sudditi ed esiste il rischio che altri cadano nella trappola delle “notizie” di regime, anche se appena diversificate, ammiccando all’informazione indipendente.

In ogni caso, questo nuovo trrucco dei ciarlatani che pullulano in RAI è molto utile: se circa la metà delle notizie della Rete è infondata, avremo l'inossidabile conferma che quanto proviene dallo schermo diabolico è falso al cento per cento.



4 commenti:

  1. La TV ha carisma però la fascia d'età che la guarda è adulta andante e poi se volessero smontare l'irrorazione dei cieli, sarebbero solo dei venduti e che non hanno a cuore la sorte del pianeta nella sua visione olistica, (questo pianeta è bello così, bisogna solo ridimensionare l'attività umana), e se hanno una coscienza questo dovrebbe provocare in loro un conflitto.... se non ce l'hanno allora è un altro discorso....
    Vendersi così per un po di notorietà o soldi o per stare dalla parte del potere e non della verità.... la verità è solo una...
    Hai visto col nucleare... quelli che lo difendevano, trasmissioni su trasmissioni TV, dopo l'incidente di Fukushima, sono spariti... volatilizzati....
    Ma chissà.... magari smontano le teorie dei debunker....

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    1. Non bisogna mai dimenticare che la tivù è uno strumento di persuasione e propaganda, conditi da spettacoli di intrattenimento.
      Chi ha in mano le televisioni, ha in mano buona parte dei cervelli della popolazione. Il declino della Chiesa cattolica forse dipende in parte anche dal fatto che i suoi vertici non hanno voluto adeguarsi all'uso del mezzo televisivo e si sono accontentati della messa la domenica mattina su Rete 4. Troppo poco.

      Hanno però ovviato alla mancanza con la subdola influenza esercitata sugli altri canali cosiddetti laici, ma sempre asserviti agli scopi del Vaticano.

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  2. Oh... come gli brucia il piatto deretano allo strakkino!!!

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    1. Rosario non può avere una sua opinione su una trasmissione televisiva?

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