Fonte:
L’Officina
Testo
di Giorgio Maria Cambiè
Dobbiamo
essere lieti perché ultimamente, specie in Europa, si è scoperto un elemento
essenziale: l'acqua calda. Hanno scoperto che gli Stati Uniti intercettano alla
grande tutti gli altri Stati in giro per il mondo ed in particolare in Europa.
E allora i governanti e sotto governanti europei si sono subito messi le vesti
delle vergini dai candidi manti e si sono dimostrati scandalizzati di questa terribile
procedura americana, offesi per la mancanza di rispetto dimostrata verso degli
Stati che sulle sacre carte si dichiaravano alleati. E giù a strapparsi le
vesti per questo nuovo fatto che arrivava a turbare la tranquillità dei loro
governi. Si è dato il via ad una grande sceneggiata napoletana che neanche i
fratelli De Filippo avrebbero potuto sognarsi. Non hanno avuto neanche il
pudore di dire che da anni tutti spiano tutti e tutti intercettano tutti. In
Italia noi siamo addirittura maestri perché oltre alle intercettazioni
generalizzate ci sono anche quelle
delle varie procure, dei vari enti, di intercettatori regolari e irregolari, così che le nostre comunicazioni sono
un vero e proprio colabrodo.
Forse per questo Letta non si è agitato molto e si è limitato apparentemente a delle forme di protesta molto blande; lip service , come dicono gli Americani. E parlando di Americani vale la pena di ricordare che quando a Verona c'era il comando americano, sui suoi telefoni neri c'era una scritta bianca che più o meno diceva così: “Il telefono non è un mezzo di comunicazione sicuro; non discutete argomenti segreti per telefono”. Quindi già da allora, che le informazioni giravano via cavo, si era verificato il fatto che qualcheduno andasse a curiosare nelle linee telefoniche altrui.
Forse per questo Letta non si è agitato molto e si è limitato apparentemente a delle forme di protesta molto blande; lip service , come dicono gli Americani. E parlando di Americani vale la pena di ricordare che quando a Verona c'era il comando americano, sui suoi telefoni neri c'era una scritta bianca che più o meno diceva così: “Il telefono non è un mezzo di comunicazione sicuro; non discutete argomenti segreti per telefono”. Quindi già da allora, che le informazioni giravano via cavo, si era verificato il fatto che qualcheduno andasse a curiosare nelle linee telefoniche altrui.
E'
impossibile che le attuali verginelle non abbiano saputo niente, quando persino
uno studioso delle cibermafie, Misha
Glenny, in un suo libro uscito due anni fa aveva chiaramente scritto nero su bianco che gli Stati Uniti e qualche altro
Stato intercettavano tutte le comunicazioni che circolavano per il globo con un
programma chiamato Echelon e che questo era un fatto risaputo non solo fra gli
addetti ai lavori.
I
nostri padri latini, di cui ci siamo dimenticati, dicevano “ubi commoda ibi
incommoda” (dove ci sono le comodità lì ci sono anche le scomodità). Dopo la realizzazione di
Internet noi stiamo godendo degli enormi vantaggi permessi dalla rete, ma
dobbiamo essere pronti ad accettare anche gli svantaggi che l'utilizzo della
rete porta. Il libro di Glenny ha già
elencato una lunga parte dei pericoli circolanti sulla rete, ma ogni
giorno ne nascono di nuovi creati non già da rozzi praticanti, ma da esperti di
intelligenza raffinata. Sta a noi adeguare i nostri comportamenti in modo da
rendere impossibili danni a nostro svantaggio.
Lasciamo
ai governanti dai candidi manti competere tra di loro per vedere chi è il più
furbo o il più agguerrito per evitare le intercettazioni.
La vignetta in alto lo spiega bene.
RispondiEliminaGli archeologi hanno trovato una tavoletta sumera del 3.000 a.C. in cui si parla di un agente segreto spione, mandato in missione dal suo re.
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