Questa
settimana le forze mi hanno abbandonato, forse per una specie di contraccolpo
psicologico. Avrei voluto andare a parlare con il direttore della missione
cattolica Don Bosco, per chiedergli cosa ne pensasse delle tre suore italiane
uccise in Burundi e avrei voluto tornare da Monsieur Shalim, proprietario
dell’hotel Al Shame, per chiedergli cosa ne pensa dell’ISIS. Vi ero già stato
due volte la settimana scorsa, ma senza trovarlo e mi ero ripromesso di fargli
anche vedere alcune foto di soldati decapitati in Siria, ma per ora devo
sospendere queste due – diciamo così – interviste, perché mi sto trascinando
dal letto al letto e poi ancora dal letto di nuovo al letto. Sto cercando di
mangiare quanta più frutta possibile e di bere acqua e limone con zucchero, ma
le forze sono ben lungi dal ritornare. Per tale ragione, dovrete accontentarvi
dell’aneddotica disponibile qui ad Ambolanahomby, che poi non manca, grazie a
Radio Babaky in generale e a Tina in particolare, che ha ripreso le sue normali
attività pettegolesche.
La
sfacciataggine dei malaso, per
esempio, si è spinta fino al punto di far avere all’ombiasy del quartiere, il signor Rezoaky di etnia Antandroy,
un avviso, un foglietto su cui c’era scritto: “Stai attento perché stasera o
domani veniamo a rubarti tutti gli omby, tutte le pecore, tutte le capre, tutte le oche, tutte le anatre, tutti
i tacchini e pure tutte le galline. Poi ti rubiamo il kidabonaly (il fucile da caccia) e con quello uccidiamo prima i
tuoi figli, poi le tue due mogli e alla fina te, così dovrai vedere che la tua
famiglia è stata completamente sterminata”.
A
me, questa cortesia di essere ucciso per ultimo, ricorda molto ciò che promise
Polifemo a Ulisse, cioè di essere mangiato per ultimo, e deve trattarsi di una
specie di archetipo perché non credo che i malaso di Ambolanahomby abbiano mai sentito parlare
dell’Odissea di Omero. Mi chiedo anche da cosa derivi tanto odio nei confronti
del signor Rezoaky e Tina lo spiega dicendo che probabilmente si tratta di un ombiasy cattivo, cioè un mago nero, di quelli che fanno il
malocchio e altre cattiverie alla gente, a pagamento. Per questo è diventato
ricco. Comunque sia, è un cittadino come chiunque altro, ma invece di andare
direttamente al commissariato, il signor Rezoaky ha preferito parlare con il
signor Albert, nostro vicino di casa, nonché poliziotto in pensione. Il quale
può anche avergli detto di andare alla polizia, ma in ogni caso gli ha spiegato
che la cosa migliore sarebbe stata una difesa popolare dal basso, coinvolgendo
tutto il villaggio.
Alle
nove di sera di tre giorni fa, io e Tina eravamo distesi a letto, svegli,
barricati in casa, in attesa degli eventi. Abbiamo sentito delle voci di donna
e di uomo, dapprima in lontananza e poi più vicino. Alcune donne ridevano.
Allora, Tina mi ha spiegato che gli uomini validi stavano prendendo posizione,
cioè nascondendosi, armati di badili e coltelli, predisponendosi a passare la
nottata. Le donne erano state messe al sicuro da qualche parte, i bambini con
loro.
La
notte però è passata tranquilla. Nessun colpo di fucile si è sentito. Né
vicino, né lontano. Sono passati tre giorni e non è successo niente. A parte il
fatto che i malaso giochino con la gente onesta, come il gatto
gioca col topo, c’è da aspettarsi che entrino in azione quando meno li si
aspetta, cioè quando Rezoaky ha abbassato la guardia. Non mi meraviglierei se
nei prossimi giorni Radio Babaky dovesse riferire di un eccidio ad
Ambolanahomby, con tutto il bestiame razziato e la gente del villaggio che non
ha fatto in tempo ad organizzare una difesa.
Molti
di noi si aspettavano che l’ISIS facesse saltare in aria una città americana,
proprio oggi 11 settembre, anniversario del crollo delle Torri Gemelle. E
invece, non è successo ancora niente, se non forse il proclama di Obama di
voler continuare la lotta al “terrorismo”. I malaso del Madagascar prendono di mira poveri disgraziati,
benché a volte furbacchioni e disonesti, mentre il Grande Malaso americano
bombarda migliaia di persone in un colpo solo e non c’è nessuna difesa che gli
abitanti dei villaggi possano organizzare.
Viôt di tirati in cà...
RispondiEliminaAir France ha già deciso per me.
Eliminafai il testamento a mio favore dal console.....
RispondiEliminaalmeno i jalini della piazza........
e Pupetta chi la tiene ???
Pupetta non ha problemi ad essere adottata.
EliminaSe la vuoi, mettiti in coda.
Gli affetti di ques'uomo, mi lasciano sempre più interdetto...
EliminaDopo la moglie malgascia che ha trovato il bianco che paga, e "il verme da estirpare", ora pure il cane non ha problemi ad abbandonare?!?
Ma non è sempre stato lei che in questo blog ha sempre detto che pure gli animali provano affetti e sentimenti?!?
Umberto, mai e poi mai abbandonerei la mia figlia a quattro zampe!
EliminaConosco l'utente che è intervenuto e gli ho dato una risposta ridanciana e scherzosa, come lui ha capito benissimo.
Tu no?
Rimettiti! Ma quando torni agli itali lidi?
RispondiEliminaGrazie. Il primo ottobre.
EliminaPronto per costruire una società nuova.
O per la guerra, indifferentemente.
....ma quanti "giudici" ultimamente su questo blog...
RispondiEliminaVADIM ZELANG - REALITY TRANSERFING pag. 150 Lo spazio delle varianti
"Il giudice" s'incarica della missione di decidere come si devono comportare le povere creature insensate e buone a nulla che lo circondano, a cosa é meglio che pensino, che credano, che aspirino, cosa é meglio che apprezzino. Se uno di questi disgraziati ritiene di avere una propria opinione a proposito di qualcosa, il giudice riterrà doveroso metterlo subito al suo posto, e se questi si ostinerà lo dovrà giudicare, emettere una sentenza e appendergli una etichetta, affinché tutti sappiano chi é.
....
Siamo tutti ospiti in questo mondo, ognuno di noi é libero di scegliersi la strada che più gli piace, ma nessuno ha il diritto di giudicare gli altri, di emettere una sentenza nei loro confronti e attaccare loro addosso una etichetta (diritto penale a parte).
Sono d’accordo con Vadim Zeland, ma questa frase: “le povere creature insensate e buone a nulla che lo circondano”, proprio non mi va giù.
EliminaE poi, oltre al diritto penale, io aggiungerei anche il senso etico intrinseco a ciascuno di noi.
Penso che abbia voluto esprimere il punto di vista della figura del "giudice" che giudica in tal modo quanti non si iscrivono nei suoi parametri mentali... almeno io quella frase l'ho interpretata così... non in senso letterale...
Eliminaanche tu laurama hai appena giudicato... ma non te ne sei accorta...
EliminaParafrasandoti potrei dire: ma quanti giudici dei giudici ultimammente in questo blog!!!