giovedì 11 settembre 2014

Il proclama del malaso Obama



Questa settimana le forze mi hanno abbandonato, forse per una specie di contraccolpo psicologico. Avrei voluto andare a parlare con il direttore della missione cattolica Don Bosco, per chiedergli cosa ne pensasse delle tre suore italiane uccise in Burundi e avrei voluto tornare da Monsieur Shalim, proprietario dell’hotel Al Shame, per chiedergli cosa ne pensa dell’ISIS. Vi ero già stato due volte la settimana scorsa, ma senza trovarlo e mi ero ripromesso di fargli anche vedere alcune foto di soldati decapitati in Siria, ma per ora devo sospendere queste due – diciamo così – interviste, perché mi sto trascinando dal letto al letto e poi ancora dal letto di nuovo al letto. Sto cercando di mangiare quanta più frutta possibile e di bere acqua e limone con zucchero, ma le forze sono ben lungi dal ritornare. Per tale ragione, dovrete accontentarvi dell’aneddotica disponibile qui ad Ambolanahomby, che poi non manca, grazie a Radio Babaky in generale e a Tina in particolare, che ha ripreso le sue normali attività pettegolesche.


La sfacciataggine dei malaso, per esempio, si è spinta fino al punto di far avere all’ombiasy del quartiere, il signor Rezoaky di etnia Antandroy, un avviso, un foglietto su cui c’era scritto: “Stai attento perché stasera o domani veniamo a rubarti tutti gli omby, tutte le pecore, tutte le capre, tutte le oche, tutte le anatre, tutti i tacchini e pure tutte le galline. Poi ti rubiamo il kidabonaly (il fucile da caccia) e con quello uccidiamo prima i tuoi figli, poi le tue due mogli e alla fina te, così dovrai vedere che la tua famiglia è stata completamente sterminata”.

A me, questa cortesia di essere ucciso per ultimo, ricorda molto ciò che promise Polifemo a Ulisse, cioè di essere mangiato per ultimo, e deve trattarsi di una specie di archetipo perché non credo che i malaso di Ambolanahomby abbiano mai sentito parlare dell’Odissea di Omero. Mi chiedo anche da cosa derivi tanto odio nei confronti del signor Rezoaky e Tina lo spiega dicendo che probabilmente si tratta di un ombiasy cattivo, cioè un mago nero, di quelli che fanno il malocchio e altre cattiverie alla gente, a pagamento. Per questo è diventato ricco. Comunque sia, è un cittadino come chiunque altro, ma invece di andare direttamente al commissariato, il signor Rezoaky ha preferito parlare con il signor Albert, nostro vicino di casa, nonché poliziotto in pensione. Il quale può anche avergli detto di andare alla polizia, ma in ogni caso gli ha spiegato che la cosa migliore sarebbe stata una difesa popolare dal basso, coinvolgendo tutto il villaggio.

Alle nove di sera di tre giorni fa, io e Tina eravamo distesi a letto, svegli, barricati in casa, in attesa degli eventi. Abbiamo sentito delle voci di donna e di uomo, dapprima in lontananza e poi più vicino. Alcune donne ridevano. Allora, Tina mi ha spiegato che gli uomini validi stavano prendendo posizione, cioè nascondendosi, armati di badili e coltelli, predisponendosi a passare la nottata. Le donne erano state messe al sicuro da qualche parte, i bambini con loro.

La notte però è passata tranquilla. Nessun colpo di fucile si è sentito. Né vicino, né lontano. Sono passati tre giorni e non è successo niente. A parte il fatto che i malaso giochino  con la gente onesta, come il gatto gioca col topo, c’è da aspettarsi che entrino in azione quando meno li si aspetta, cioè quando Rezoaky ha abbassato la guardia. Non mi meraviglierei se nei prossimi giorni Radio Babaky dovesse riferire di un eccidio ad Ambolanahomby, con tutto il bestiame razziato e la gente del villaggio che non ha fatto in tempo ad organizzare una difesa.

Molti di noi si aspettavano che l’ISIS facesse saltare in aria una città americana, proprio oggi 11 settembre, anniversario del crollo delle Torri Gemelle. E invece, non è successo ancora niente, se non forse il proclama di Obama di voler continuare la lotta al “terrorismo”. I malaso del Madagascar prendono di mira poveri disgraziati, benché a volte furbacchioni e disonesti, mentre il Grande Malaso americano bombarda migliaia di persone in un colpo solo e non c’è nessuna difesa che gli abitanti dei villaggi possano organizzare.

12 commenti:

  1. fai il testamento a mio favore dal console.....
    almeno i jalini della piazza........
    e Pupetta chi la tiene ???

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    1. Pupetta non ha problemi ad essere adottata.


      Se la vuoi, mettiti in coda.

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    2. Gli affetti di ques'uomo, mi lasciano sempre più interdetto...
      Dopo la moglie malgascia che ha trovato il bianco che paga, e "il verme da estirpare", ora pure il cane non ha problemi ad abbandonare?!?
      Ma non è sempre stato lei che in questo blog ha sempre detto che pure gli animali provano affetti e sentimenti?!?

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    3. Umberto, mai e poi mai abbandonerei la mia figlia a quattro zampe!

      Conosco l'utente che è intervenuto e gli ho dato una risposta ridanciana e scherzosa, come lui ha capito benissimo.


      Tu no?

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  2. Rimettiti! Ma quando torni agli itali lidi?

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    1. Grazie. Il primo ottobre.

      Pronto per costruire una società nuova.

      O per la guerra, indifferentemente.

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  3. ....ma quanti "giudici" ultimamente su questo blog...
    VADIM ZELANG - REALITY TRANSERFING pag. 150 Lo spazio delle varianti
    "Il giudice" s'incarica della missione di decidere come si devono comportare le povere creature insensate e buone a nulla che lo circondano, a cosa é meglio che pensino, che credano, che aspirino, cosa é meglio che apprezzino. Se uno di questi disgraziati ritiene di avere una propria opinione a proposito di qualcosa, il giudice riterrà doveroso metterlo subito al suo posto, e se questi si ostinerà lo dovrà giudicare, emettere una sentenza e appendergli una etichetta, affinché tutti sappiano chi é.
    ....
    Siamo tutti ospiti in questo mondo, ognuno di noi é libero di scegliersi la strada che più gli piace, ma nessuno ha il diritto di giudicare gli altri, di emettere una sentenza nei loro confronti e attaccare loro addosso una etichetta (diritto penale a parte).

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    1. Sono d’accordo con Vadim Zeland, ma questa frase: “le povere creature insensate e buone a nulla che lo circondano”, proprio non mi va giù.


      E poi, oltre al diritto penale, io aggiungerei anche il senso etico intrinseco a ciascuno di noi.

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    2. Penso che abbia voluto esprimere il punto di vista della figura del "giudice" che giudica in tal modo quanti non si iscrivono nei suoi parametri mentali... almeno io quella frase l'ho interpretata così... non in senso letterale...

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    3. anche tu laurama hai appena giudicato... ma non te ne sei accorta...

      Parafrasandoti potrei dire: ma quanti giudici dei giudici ultimammente in questo blog!!!

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