Fonte: Leggo
«Questo documento è
il patto d'obbedienza scritto con il mio stesso sangue. L'iniziazione
prevedeva questo, ma poi io, come altre, sono stata anche marchiata a
fuoco, prima di subire altre torture di ogni tipo». Una donna, che è
stata suora per dodici anni, ha raccontato in una video inchiesta del
Corriere della Sera a firma di Amalia De Simone la propria versione
dei fatti in merito all'inchiesta, aperta dalla Procura di Avellino,
nei confronti di don Stefano Manelli, che a Frigento dirige
l'istituto religioso dei Frati dell'Immacolata. L'ecclesiastico è
stato indagato anche per truffa aggravata e falso ideologico, e sono
stati confiscati 30 milioni di euro. L'uomo, sospeso nel 2013 in
seguito alle indagini dei commissari del Vaticano, si difende così:
«Quei dossier, insieme alle altre accuse, sono tutte calunnie,
abbiamo presentato anche noi tre querele».
Il racconto della
ex suora, però, è agghiacciante. «Dicevano che dovevamo diventare
sante, utilizzavamo strumenti come la disciplina, una frusta con
punte di ferro, o indossavamo sotto i vestiti dei cuori chiodati.
Capitava spesso durante le preghiere serali, e i muri erano
imbrattatati dagli schizzi di sangue» - racconta la donna -
«Mangiavamo la cenere insieme a pasti scaduti, spesso in ginocchio,
e Manelli spesso mi toccava durante la direzione spirituale,
facendolo sembrare normale. Molte di noi, ma non io, andavano anche a
trovare facoltosi 'benefattori' e dovevano essere piuttosto
accondiscendenti». Don Manelli respinge tutte le accuse, ma
secondo il dossier della Santa Sede avrebbe fatto di tutto per
ostacolare il controllo del patrimonio dei commissari vaticani. Ora,
però, c'è una testimonianza importante come quella dell'ex suora:
«Il mio è un grido d'allarme, lì dentro ci sono ancora delle
nostre sorelle che soffrono».
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