sabato 27 aprile 2019

Il comunismo è fomentatore di guerre


Per quel poco che sono riuscito a capire su come scoppiano le guerre, direi che nel secolo scorso sia la guerra di Corea, che quella del Vietnam, si sono verificate perché gli Stati Uniti hanno voluto fermare le mire espansionistiche dei potenti paesi comunisti dell’epoca, la Cina e l’Unione Sovietica. Se la Corea del nord e il Vietnam del nord non avessero invaso la parte sud dei loro rispettivi paesi, gli americani non si sarebbero sentiti in dovere di intervenire. E’ dal desiderio di imporre la teoria politica marxista a tutto il mondo che nascono le reazioni di difesa dei paesi ad economia liberista, detti spregiativamente capitalisti. Mentre Russia e Cina volevano appoggiare paesi satelliti come Corea e Vietnam, perché il comunismo doveva avere, secondo i loro piani, un connotato internazionalista, gli USA si sono mossi in nome della libertà, ovvero per difendere il mondo libero dalla barbarie comunista. Erano altri tempi, ovviamente, dove la propaganda la faceva da padrone. Oggi la Russia non minaccia più nessuno e la Cina è più impegnata a conquistare il mondo sul piano dell’economia piuttosto che su quello della geografia. Il pericolo invece è costituito dall’America che, esattamente come nelle prime due guerre mondiali, ha intenzione di scatenarne la terza sul suolo europeo. E il pericolo è ancora più reale perché gli europei, distratti dall’invasione afroislamica, non sono informati di ciò che potrebbe succedere.

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