venerdì 7 febbraio 2025

Sono stati gli Dei a crearci cattivi, come loro!


Viviamo in un pianeta prigione. Troviamo mille pretesti per combattere gli altri, sia che si tratti di singoli, di tribù o di intere nazioni. Perché succede questo? Dipende per caso dalla natura umana, che è un misto di bontà e cattiveria, ben amalgamate insieme? O siamo stati creati così, imperfetti, inaffidabili, potenzialmente traditori, aggressivi, infidi e bugiardi, proprio come lo erano i nostri creatori? In questo video si parla degli Anunnaki, che avevano proporzioni gigantesche, arrivando a essere alti anche due metri e settanta. Basterebbe questo per intimidirci e farci desistere dal combatterli, ma gli uomini dell’antichità, in preda al furore della guerra, non esitavano ad aggredirli. Con gli esiti catastrofici che si possono immaginare. E dunque, abbiamo una situazione in cui gli Anunnaki, dopo averci creato geneticamente, partendo da un primate pre-esistente, dovettero intervenire con la violenza, o perché gli uomini erano diventati troppo numerosi e difficili da gestire, o perché si erano stufati di avere re e regnanti alieni che li facevano lavorare e li sfruttavano in tutti i modi. Ribellarsi però non era saggio, non c’era partita, il divario era abissale. Creandoci, gli alieni tennero per sé i segreti della loro tecnologia: non erano mica scemi! E quindi, se ci hanno creati come loro, violenti e incoscienti, ci hanno dovuto tenere a bada usando le loro armi elettroniche ed elettromagnetiche. Sia nella Bibbia, che nei testi sumeri, si parla di folgorazioni, di gente che rimaneva secca toccando oggetti pericolosi, come lo era la stessa Arca dell’Alleanza, se non proprio inceneriti dagli stessi Anunnaki, con cui si confrontavano in battaglia. Che si trattasse di armi elettromagnetiche, lo si capisce perché l’elettricità delle scariche interferiva con l’elettricità naturale dei nervi del corpo umano, provocando paralisi degli arti. Con questi nanerottoli fermi immobili, paralizzati e impotenti, gli Dei avevano buon gioco a falciarli con le loro spade o a infilzarli con le loro lance. Brutto affare! Gli altri, gli astanti, si facevano prendere dal panico e si disperdevano. La battaglia aveva termine. Indi regnava il silenzio, la pace come piaceva agli alieni, il terreno cosparso di cadaveri o dei loro brandelli. L’esercito uscito vincitore, grazie agli Anunnaki che combattevano al suo fianco, passava la serata a fare baldoria, ubriacandosi e godendo del “riposo del guerriero”. E’ successo. Succederà ancora?


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