sabato 8 agosto 2015

Consigli per la rivoluzione


Fonte: Jeda News

Il popolo italiano è vessato e continuamente preso in giro, ma nonostante ciò non reagisce né reagirà mai. Questo, la politica lo sa e ne approfitta. Ecco perché non ci sarà mai la rivoluzione in Italia. Per fare la rivoluzione ci vogliono degli elementi imprescindibili: onestà intellettuale e gente genuina, rinuncia all’individualismo, defezione completa dai partiti politici e dal vecchio sistema, una fame insopportabile e diffusissima, volontà di combattere lo stato criminale con gli stessi metodi usati dalla polizia per combattere il crimine. Se lo stato è criminale, come tale va trattato e chi fa la rivoluzione dovrà ben distinguersi dall’esser criminali. In quanto in Italia tra ciarlatani, truffatori, falsi paladini della giustizia, ecc. ecc. non si sa più a chi e a cosa affidarsi, va da se che in questo clima nessuna rivoluzione è o sarà possibile! 



Qui non cambierà mai nulla anche perché c’è:
- la mancanza di una vera coscienza di classe per opporsi agli attacchi del potere;
- la mancanza di una vera cultura rivoluzionaria in grado di mettere a fuoco istanze e obiettivi concreti;
- il carattere spesso poco organizzato e improvvisato delle manifestazioni. 
- l'intrinseca inefficacia e debolezza di queste manifestazioni: le vere rivoluzioni della storia sono sempre state illuminate e guidate dagli intellettuali capaci di rivoluzionare il pensiero e il sistema.

Oggi la vera rivoluzione di cui abbiamo bisogno non è tanto e solo quella di rivoluzionare un vecchio sistema, ma soprattutto quello di sconfiggere la corruzione. E’ altresì vero che un pensiero innovativo e rivoluzionario in grado di abolire alla base il sistema si porterebbe via anche la corruzione. Ma per realizzare una rivoluzione di tal genere c’è bisogno della genuinità degli elementi militanti. Nessuna rivoluzione è possibile se non si ha questa genuinità salda e ferma degli elementi. Gli elementi militanti dovranno avere i seguenti valori imprescindibili: genuinità, coerenza e coraggio. Sono illusi coloro che credono che la rete serva o possa servire da sola per realizzare la rivoluzione. Le grandi rivoluzioni della storia si sono sempre realizzate lungo i canali più concreti del collettivismo. Nascondersi dietro un mouse non servirà a realizzare nessuna rivoluzione.

Col fine di adoperarsi a realizzare la rivoluzione è imprescindibile guardarsi in faccia l’uno con l’altro militante reciprocamente. Nessuno speri che possa realizzarsi una rivoluzione al telefono: pura fantasmagoria! Il rivoluzionario militante è colui che ha scelto di andare contro il pensiero unico voluto dal sistema e dilagante tra i militanti del sistema. Va da sé che chi è rivoluzionario si oppone ed è alternativo a questo pensiero unico. Inutile nascondere o dimenticare che il numero dei militanti partecipanti alla rivoluzione è di fondamentale importanza. Gruppi minoritari non vanno da nessuna parte. La rivoluzione ha bisogno di un movimento di massa.
E’ urgente abbattere e combattere la “cultura” trash.

2 commenti:

  1. siiiiiih....in italia ? massa bu bu quante corna CIAi lassù? Io sono arrivata alla conclusione che la castagna dal fuoco i krumiri kapò se la devono togliere individualmente...io lotto solo per Me ora...ho una Vita sola e non posso perdere tempo a lottare per i morti che non se ne sono neanche accorti, ma puzzano ! Chi vuole "cristo", se lo freghi...E Noi Quattro Gatti Vegani Animalisti,
    ci tocca miagolare fra di noi 7 milioni su 60, l'11,66666666666%. Il conto l'ho fatto con la calcolatrice, ovviamente ah ah ah
    Tremate, tremate gli Atei Animalisti Vegani Lao Tzuiani all'erta stan !
    Monia

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    1. Questo è l'ultimo commento che ti lascio.

      A partire da oggi sarai censurato sistematicamente.

      Fattene una ragione.

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