martedì 4 maggio 2021

A Firenze non vola una Mosca


Testo di Marinella Mondaini

Dopo le inaudite menzogne, concentrate nel discorso della leghista europarlamentare Susanna Ceccardi, arrivano quelle di un altro leghista, Emanuele Cocollini, vicepresidente vicario del Consiglio comunale di Firenze: “La mia piena solidarietà al presidente del Parlamento europeo David Sassoli. Quanto deciso dal Governo russo è un gesto di gravità inaudita, non compatibile con i valori della democrazia e con i principi del diritto internazionale”, ha dichiarato. E poi, a proposito della questione Navalny ha aggiunto: "L’udienza del processo in cui Navalny indossava un’uniforme carceraria nera, aveva i capelli rasati ed era visibilmente dimagrito deve interrogare tutti coloro che credono nel rispetto dei diritti umani e nel valore supremo della democrazia. Per questo Firenze, culla della civiltà occidentale, ha il dovere morale di dare un segnale forte al Governo di Mosca: Navalny deve essere subito scarcerato e nessuno può essere perseguitato perché contesta il presidente Putin. Da parte mia - ha proseguito - ho provveduto a depositare richiesta di conferire cittadinanza onoraria a Navalny. Spero che tutte le forze politiche rappresentate nella più importante assemblea cittadina, la Giunta ed il Sindaco Nardella vogliano accogliere questa proposta perché Firenze, anche in questo caso, può e deve contribuire ad affermare il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo e quelli della democrazia”.


Spero bene che Firenze non compia questo gesto inconsulto. Quello che sta succedendo nuoce notevolmente alle relazioni fra Italia e Russia, già compromesse da questa isteria anti russa che il popolo italiano non condivide. Dove sta la democrazia di cui tanto si riempiono la bocca Ue e Italia, se il governo italiano non ha consultato con un referendum il popolo italiano prima di adottare le sanzioni contro la Russia, che si sapeva già avrebbero arrecato un danno enorme e irreversibile alla propria economia?

9 commenti:

  1. Alcuni anni dopo la fine del secondo conflitto mondiale fu chiesto, al generale Alexander, quale era la città italiana che più gli era piaciuta. Firenze, rispose di getto. E come mai, per le sue bellezze artistiche, architettoniche? No, rispose il generale, perché è l'unica città italiana dove sono stato accolto a fucilate...

    Il generale, comandante in capo delle truppe alleate in Italia, si riferiva alle gesta dei franchi tiratori, che inchiodarono, nelle strette viuzze del centro, alleati e partigiani. Per settimane. Poche dozzine di ragazzi e ragazze, di età compresa fra i 14 ed i 18/20 anni. Furono sconfitti dalla fame, dalla sete, dai tradimenti di popolani e popolane. I superstiti fucilati sul sagrato di Santa Maria Novella. Avrebbero meritato l'onore delle armi, invece.... Il priore del convento, sculettando ed emettendo grida stridule, si lamentò con i capi dei partigiani assassini. Non tanto per la carneficina di ragazze e ragazzi ancora imberbi, ma perché il sangue dei fucilati avrebbe compromesso, insozzato, i marmi policromi di Leon Battista Alberti. Questo mi piace ricordare. Il valore da una parte, la vilta' dall'altra. Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. Non solo a Firenze. Pensiamo alla nostra gobba, alla trave nel nostro occhio,e poi, se ci avanza del tempo....

    Per il resto... Nardella chi? Sassoli chi???

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    1. Questo è quel genere di... storia che i libri di storia non riportano.

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    2. salve
      invero ne parlano almeno due libri dei franchi tiratori di Firenze ed, entrambi in mio possesso: il celeberrimo "La Pelle" di Curzio Malaparte e il meno conosciuto, I Franchi tiratoti di Mussolini di Luca Tadolini.
      un saluto
      Piero

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    3. "La pelle" l'ho letto. Ho anche la videocassetta VHS.

      Ma ricordo solo la storia del cane Febo.

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    4. I coraggiosi ragazzi, le fiere ragazze, dormono sulla collina, come i defunti di Spoon River. La collina dei morti, ai margini dello sconfinato cimitero di Trespiano. Gli hanno fatto un sacrario, sono riusciti a farlo, non ostante le proteste dei "democratici". Un pochino defilato, che non si noti troppo... Si può disquisire se fossero dalla parte giusta o meno. Ognuno ha la sua idea. Però non tradirono. Per me questo basta e avanza. Visto in che mani siamo finiti, son sempre più convinto avessero ragione loro. Rip.

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  2. Nazzisti, fascisti, comunisti tutto lo stesso schifo, o c'è uno o l'altro oppure il gioco delle tre carte chiamato democrazia. I giovani sono sempre stati carne da macello per il miglior offerente o chi capitava per gestire il recinto. Rispetto per i rivoluzionari senza padrone, se ci sono mai stati

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  3. toh...le capriole dei leghisti... ( sporca gentaglia )

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    1. L'autrice del testo vive in Russia ed è probabilmente figlia di un partigiano espatriato dopo la fine della seconda guerra mondiale.


      Non capisco a chi ti riferisci a proposito dei leghisti.

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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