Testo di Roberta Bartocci
Vegani in TV: il mio
appello. Cari amici, ho
rifiutato per la terza volta in un paio di mesi la partecipazione
all'ennesimo programma televisivo che si sarebbe occupato dello stile
di vita vegan. Come ho già scritto, l’ho fatto dopo aver avuto
pessime esperienze: servizi manipolati, ridicolizzazione della
cultura vegan, scorrettezza dei conduttori. Diffido soprattutto se
l’invito mi viene fatto per un programma con alta visibilità come
in prima serata: in questo caso sono praticamente certa che si tratta
di una trappola. Il gioco è semplice: ti dicono che ti verranno
poste certe domande che poi non ti verrano poste, non hai mai
l’ultima parola, il conduttore fa un’espressione di scherno o una
“simpatica battuta” per smontare quanto con serietà e passione
hai cercato di esprimere, se poi ci mettete pure una controparte
cafona e maleducata ecco fatto.
Peccato vero? E invece
no.
Mi spiego: la
diffusione della cultura vegan non deve nulla alla TV, anzi! Da
quando nei supermercati trovavo un solitario e triste latte di soia
(peraltro di dubbio gusto) e al massimo un burger vegetale a lunga
conservazione, fino ad oggi in cui sono diffusissimi i reparti
dedicati ai consumatori veg, i numeri sono in crescita esponenziale. I
numeri dei vegani o aspiranti tali sono cresciuti con la diffusione
dei social network, con la diffusione cioè dell’informazione dal
basso e tra il basso. La TV ha sempre e solo
ostacolato per ovvie ragioni di interesse economico la cultura veg. (Fanno eccezione i
pochi servizi di giornalisti e TV serie ma che hanno anche poco
impatto - di solito mandati a ridosso di Ferragosto o alle 3 di
notte). Considerato anche che chi ha la sensibilità di mettere
in discussione le proprie abitudini alimentari non si affida di certo
alla superficialità e sufficienza con cui l’argomento viene
trattato dai media televisivi come fonte di approfondimento…..
vegani... ma che ve ne frega di Cruciani, Porta a porta, Matrix,
zanzare e vespe umane?
Non perdete tempo e
risorse dietro a chi sta combattendo una battaglia con i mulini a
vento perché la crescita della cultura veg è inesorabile e non
cadiamo nelle trappole di chi nel proprio piccolo programma
televisivo ha il coltello dalla parte del manico nel voler a tutti i
costi ostracizzarci ma che al massimo ha come risultato il
compiacimento di chi vuole sentirsi dire che la sua bistecchina va
bene, che in fondo non fa male a nessuno, che il parmigiano ci vuole
per fare le ossa forti, che i vegani sono matti, brutti e pure
cattivi. E anche quello di farci rodere il fegato. E non penso che ne
abbiamo bisogno. Fregatevene e andate avanti. Vi faccio un appello:
per favore, impieghiamo le nostre risorse in altro che non sia questa
TV spazzatura. Io sono per boicottare la partecipazione ai programmi
TV: non servono!
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