mercoledì 8 maggio 2019

Per la Sinistra siamo ancora nel dopoguerra


Testo di Mauro Ammirati

Io, fino a due giorni fa, non avevo mai sentito parlare di Altaforte. Davvero, mai. Se mi aveste detto che era una marca di scarpe o giubbini, vi avrei creduti. Ieri ho appreso che molti scrittori non andranno al Salone del libro di Torino perché, tra gli espositori, ci sarà anche una casa editrice considerata vicina a CasaPound: Altaforte. Non vogliamo mischiarci con i fascisti, hanno detto sdegnati questi "partigiani" con la penna in servizio permanente. Il risultato è che ne è nato un caso nazionale, al quale i media hanno dato grande risalto. Uno straordinario spot per Altaforte, che non si aspettava tutta questa pubblicità gratuita. Ora, non sarei sorpreso se lo stand più visitato al Salone del libro fosse proprio il suo o che vi fosse un incremento delle vendite dei libri da essa pubblicati. Ecco come gli antifascisti combattono il nemico: facendogli, involontariamente, da testimonial. 


Per esempio, è passato quasi un anno dal suo insediamento ed il governo Conte ha fatto poco o niente. Eppure, la Lega vola nei sondaggi, balzando dal 18% al 33%? Secondo voi, per quale ragione? Solo perché è, momentaneamente, cessata - così sembra - l'emergenza sbarchi? Un po' poco per spiegare il raddoppio dei consensi dati ad una forza di governo che, almeno finora, non ha fatto alcunché di straordinario. La verità è che Salvini questi voti manco è andato a cercarseli: glieli hanno portati, su un vassoio d'argento. Loro, i soliti, i radical chic, la sinistra al caviale, gli antifascisti rimasti al 1945, che vedono camicie nere dappertutto. Hanno scatenato una tale campagna d'odio contro il leader della Lega da accreditarlo come un uomo d'ordine, il più patriota dei patrioti, lo statista che garantisce la tutela dei confini ed il protettore dell'Italia. Proprio la figura che buona parte dell'elettorato andava cercando e non riusciva a trovare. E' stato quest'altro spot degli antifascisti a dargli visibilità e, soprattutto, credibilità. 

Uno legge i post di Saviano e si convince: se gli intellettuali lo combattono con tanto accanimento, allora è l'uomo giusto. Voi vi domanderete: perché non imparano mai la lezione, così la smettono di fare regali al nemico? Perché i radical chic vivono in un mondo separato dalla vita reale, non si preoccupano se vengono chiusi gli ospedali e le fabbriche, ma i porti, temono le inesistenti minacce alla libertà, non al potere d'acquisto delle famiglie, hanno a cuore chi vuole entrare in Italia, non chi deve uscirne per trovarsi un lavoro. Ecco perché la Lega antifascista di Bossi prendeva il 3% e quella di Salvini, accusata di essere fascista, raccoglie, con il minimo sforzo, 11 volte tanto. Bastano l'isterismo, le paranoie e le ossessioni di questa sinistra a moltiplicare i voti del nemico. C'è poco da fare, i radical chic non riescono proprio a comprendere che questo popolo ne ha abbastanza di odio e, soprattutto, di vivere in un dopoguerra senza fine.

1 commento:

  1. Il fascismo dell'antifascismo ne ha impedito la presenza. E la chiamano democrazia!

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