martedì 26 novembre 2024

Mi danno più fastidio gli ambientalisti degli allevatori


Stavo per inserire il link di Gaia Baracetti, mia conterranea, fra i siti amici del blog, ricordandomi che Lumen me ne aveva parlato bene, ma ho letto fino in fondo il suo articolo di quando è andata nelle valli del Natisone a visitare un allevamento di maiali, con tanto di spaccio della loro carne, e ho rinunciato. Non posso avere tra i siti “amici” gente che mangia cadaveri. In verità, ce n’ho, come anche il sito di Lumen stesso, che è evoluzionista e, proprio per questo, si sente autorizzato a comportarsi come un qualsiasi altro predatore inserito nel circuito naturale dell’evoluzione. Per essere vegani, o anche solo vegetariani, bisogna essere dei...”fanatici”, giacché così noi sembriamo alla gente “normale”. Tanto è vero che non solo i naturalisti accademici, ma anche molti amanti degli animali, detti un tempo zoofili, la carne, la mangiano! E questo permette sia a Bobo, altro utente del mio blog, sia a Silver Nervuti nel suo ultimo video, di notare la contraddizione palese tra ciò che si predica e ciò che si fa nella vita di tutti i giorni, consumando carne ad ogni pasto. Nervuti lo ha notato in occasione dell’assemblea tenutasi a Baku, in quelli che affollavano il buffet carnivorista, mentre erano lì per discutere delle cosiddette politiche “green”, mentre Bobo lo nota spesso in molti sedicenti animalisti da lui conosciuti che, tapini, anch’essi, la carne, la mangiano. Ovvero, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. 


Sia Nervuti, che Bobo, come anche l’affezionato utente Lumen, sono eccellenti persone, intelligenti, sensibili e preparate, però anche loro, almeno i primi due, cadono nella trappola delle contraddizioni umane, troppo umane. Così come pure la Gaia Baracetti, che si sente pervasa da motivazioni ambientaliste, ma se ne torna a casa in corriera, testualmente, “appesantita da cinque salsicce, un salame, un grosso tocco di lonza e un fegato”, per poi giustificare in modo antropocentrico l’allevamento di suini, mettendo al primo posto, testualmente, “un’azienda che dà lavoro a una coppia con due bambini e che può così vivere in modo sostenibile”. Ecco! Quando sento parlare gli ambientalisti di “sostenibilità”, termine che è entrato anche nella pubblicità di merendine, alcolici, olio, ortaggi e altri prodotti agricoli, la mano, come diceva l’esimio Goebbels, mi corre al revolver. L’uomo, e i suoi maledetti interessi, sempre e comunque al di sopra di tutto, sicuramente al di sopra dell’etica. Se Israele ha interesse ad occupare Gaza, lo fa, attuando il genocidio dei legittimi abitanti; se gli uomini hanno interesse ad occupare l’ambiente, lo fanno, attuando il genocidio dei legittimi abitanti. A protestare per l’arrogante violenza di Israele sono in tanti, ma a protestare per l’arrogante violenza degli uomini siamo in pochi, e pure pieni di contraddizioni.

16 commenti:

  1. Niente da obiettare
    Hai ragione totale , hai fotografato la situazione.
    D' altronde pure io , commentando il video di Nervuti , dissi che per uno che ci crede veramente ( di ambientalisti/ animalisti ) ce ne sono 100mila che seguono l' onda.
    Forse le proporzioni sono esagerate ma siamo pieni di persone e relativi movimenti che ripercorrono sempre la strada del vecchio proverbio "fate come dico ma non come faccio".
    In ogni caso la coerenza è merce molto rara ... almeno chi è cosciente di non esserlo si astenga da fare il giudice e il censore dei comportamenti altrui.

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    1. Pasolini diceva: "Lasciatemi vivere le mie contraddizioni".

      In modo banale ritengo che ci siano due categorie di persone contraddittorie: quelle che lo fanno di proposito e quelle inconsapevoli.

      Essere contraddittori sapendo di esserlo, significa barare con se stessi e gli altri, e non ci si fa una bella figura, ma essere contraddittori senza accorgersene, significa subire, a propria insaputa, le contraddizioni insite nell'animo umano, oserei dire nell'essenza intima delle cose.

      Cioè, in quest'ultimo caso, la contraddizione non sarebbe dentro di noi, ma fuori di noi e allora anch'io mi sentirei un po' sollevato dalle responsabilità.

      Un esempio. Ultimamente, al supermercato, passo davanti al banco frigo dei formaggi e provo la tentazione di comprare il gorgonzola, conosciuto come la "tomba dei vegani", ma...tiro dritto. E per il momento resisto alla tentazione, sempre sperando che la morosa mi porti dalla Svizzera il gorgonzola vegano, introvabile in Friuli.

      Insomma, come ho detto nel commento al video di Nervuti, a cui nessuno ha risposto, "i vegani fanno quello che possono!".

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    2. << come anche il sito di Lumen, che è evoluzionista e, proprio per questo, si sente autorizzato a comportarsi come un qualsiasi altro predatore inserito nel circuito naturale dell’evoluzione. >>

      Caro Free, visto che mi hai (gentilmente) citato mi sento autorizzato a dire la mia.

      Che è questa: io sono un evoluzionista, ma gentile.
      Il che vuol dire che non giudico negativamente gli animali per il loro comportamento crudele ed aggressivo, frutto evidente della selezione naturale, ma A LIVELLO PERSONALE non mi sento autorizzato a praticare lo stesso comportamento.
      Quindi, anche se mangio la carne (poca) e gli altri alimenti di orgine animale (per cui non potrei mai essere vegano), mi auguro di poter arrivare ad un sistema alimentare che impedisca crudeltà e sofferenze.
      Gli animali muoiono in natura, non c'è niente da fare, e possono darci tanti prodotti utili anche senza essere maltrattati.
      Questo è un obbiettivo utopistico, lo ammetto, ma non è in contraddizione con il mio stile alimentare.

      Per cui, pur non essendo affatto immune, come tutti, da qualche piccola contraddizione etica ("tra il dire e il fare..."), non credo di cadervi in questo specifico caso.
      Fermo restando il mio sincero apprezzamento per i tuoi meritori ideali.

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    3. Citazione:

      "io sono un evoluzionista, ma gentile"



      Darwin, il fondatore dell'evoluzionismo, era gentilissimo, ma ciò non gli impediva di andare a caccia con i latifondisti spagnoli o portoghesi sudamericani, che lo ospitarono durante il suo famoso viaggio intorno al mondo.

      Era anche ghiotto di brodo di tartaruga, preparatogli dalle loro cuoche.


      Ed ora, un parallelismo storico, che spero illuminante.

      Un governatore spagnolo del Messico, durante l'epoca della Conquista del XV secolo, venne a sapere che una tribù antropofaga dello Yucatan, allevava i prigionieri di guerra catturati, dando loro le migliori leccornie, trattandoli con il massimo rispetto e facendoli ingrassare in vista della successiva macellazione. Indi per cui, inviò un missionario sul posto a verificare tale diceria. Il missionario riuscì per un pelo a non entrare a far parte del menù, ma ebbe salva la vita solo accettando le condizioni che quella tribù antropofaga gli aveva imposto. Ovvero, gli fecero dono di parti di cadavere di alcuni prigionieri macellati per l'occasione, da portare al governatore come dono, cosa che, in caso di rifiuto, sarebbe stata considerata come un grave insulto.


      Secoli dopo, e precisamente nel XXI, in tutt'altra parte del mondo, ma sempre in ambito cattolico, una ragazza friulana dal bellissimo nome venne a sapere che in una sperduta valle del Natisone un allevatore di maiali allevava le sue bestie libere nel bosco.

      Volle di sua sponte verificare se tale diceria fosse vera, poiché si era messa in testa che esista una macellazione "sostenibile".

      Parlò con il titolare dell'azienda, non trovò i maiali, ma, sempre di sua sponte, per non mancare di rispetto a un...onesto lavoratore, comprò da lui parti di maiali prigionieri macellati per l'occasione. E se ne tornò a casa tutta contenta a bordo di un torpedone.


      Questi due parallelismi storici, che denotano quanto l'antropocentrismo cristiano sia sopravvissuto in buona salute attraverso i secoli, dovrebbe farti riflettere, Lumen, se sia lecito da parte tua nutrirti di parti di prigionieri macellati grazie alla tua domanda, dato che, come sai, per le leggi dell'economia, è la domanda che crea l'offerta.

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    4. Touche'.
      Però bisogna anche intendersi sul significato di 'lecito'.

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    5. A questo proposito, il dibattito su ciò che sia lecito o meno è tuttora in corso e molti filosofi si sono cimentati nell'affrontarlo.

      Un ebreo, sempre loro, che in fatto di letteratura e saggistica sono dei...geniacci, ha scritto un libro dal titolo: Se niente importa.

      Non è il primo ebreo che si occupa di animali, un altro, famoso, è Peter Singer. E questo mi pone nei loro confronti in un rapporto di...amore e odio.

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    6. Un titolo che fa venire i brividi.
      Credo che sia l'incubo peggiore per una società.

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    7. Gli eventi bellici di cui veniamo a conoscenza ci mostrano esempi eclatanti.

      In Ucraina muoiono soldati in divisa, adulti, su entrambi i fronti.
      E all'opinione pubblica in genere non importa!


      Ma a Gaza muoiono donne e bambini e si è visto che a una gran parte dell'opinione pubblica importa.
      Ma a livello pratico non lo si è potuto evitare.


      Degli animali che vengono assassinati non importa a nessuno, se non a...quattro sfigati.

      Dunque, cosa ci rimane da fare, se non rassegnarci e accettare che le cose vadano così?

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  2. Comunque ne approfitto per porre una domanda che mi sorge ogni volta che entro in contatto col veganesimo e che non ho mai fatto .

    Ok non mangiare i cadaveri , ma perché non le uova , il latte , i formaggi e tutto ciò che deriva dalla "produzione" animale ?
    Forse perché si vede in questo uno sfruttamento , o è un altro il motivo?

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    1. "Sfruttamento" è una parola corretta, ma addolcita. E quindi fuorviante.

      Noi non siamo bambini che non devono essere turbati, noi siamo adulti e non ci priviamo di quelle conoscenze che "stomaci" da adulti, appunto, sono in grado di digerire.

      Come molti nel recente passato si sono vaccinati perché si sono fidati del proprio medico, così molti carnivoristi mangiano carne non solo perché si fidano della pubblicità e dei dietologi accademici, ma anche perché ignorano ciò che si nasconde dietro l'allevamento zootecnico.

      Recentissimamente è stato mandato in onda un documentario che ha suscitato un certo scalpore, di una sconosciuta giornalista, Giulia Innocenzi.

      Anni fa, il fratello di Federico Fellini, girò un documentario analogo intitolato "Quegli animali degli italiani", ma si trattava di quei documentari che vengono mandati in onda a mezzanotte, per non farli vedere al grande pubblico.

      La lobby della carne è attiva da decenni.



      Rispondo alla tua curiosità, punto per punto.


      UOVA: galline ovaiole riempite di ormoni della crescita vengono torturate in spazi ristretti, fino al punto che gli crescono le zampe attorno alla rete metallica della gabbia su cui sono posate. A un certo punto, perdono le piume. Anche quelle allevate "a terra", in grandi capannoni, non se la passano meglio, e fanno una vita d'inferno, ma quelli sono polli destinati a finire arrosto.


      LATTE: le mucche lattifere, fatte violentare dai tori oppure inseminate meccanicamente, vengono forzate a produrre grandi quantità di latte, come in natura non si verificherebbe. Non hanno lo spazio per muoversi, a parte quelle fortunate che vengono fatte pascolare. I vitelli, senza i quali non produrrebbero latte, vengono loro tolti, avviandoli alla macellazione e procurando sofferenza a loro e alle loro madri.
      Finito il breve ciclo lattifero, le mucche finiscono al macello.


      FORMAGGI: valgono gli stessi maltrattamenti descritti per il latte, senza il quale i formaggi non verrebbero prodotti.


      E tutto questo dolore (non ho parlato dei viaggi su camion per portare galline e mucche al macello) viene fatto solo per le cattive abitudini alimentari, sponsorizzate dai miliardi della pubblicità (e dei medici venduti che abbiamo già conosciuto) nonostante esistano da decenni le alternative, cominciando dal latte di soia e di altre piante, per arrivare in anni recenti anche ai formaggi vegani.

      Se ognuno di noi è dotato di libero arbitrio, a ciascuno spetta il compito di decidere da che parte schierarsi.

      O si fa parte del problema o si fa parte della soluzione.

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    2. Mi pare di capire che il problema sia negli allevamenti intensivi e nelle condizioni disumane ( forse sarebbe meglio dire dis-animali , ma anche questo termine è riduttivo ) in cui vengono tenuti i prodotti da reddito ( chiamiamoli crudelmente col loro nome )
      E anche qui mi trovo d' accordo.
      Forse , parlo per me , per lavarmi la coscienza , penso , e mi piace pensare così, alla vita bucolica , forse sempre immaginaria e mai realizzata realmente , dove uomini e animali convivono e dove , in cambio di accudimento e protezione da predatori gli animali "donano" , senza costrizioni , quella materia che producono naturalmente e che serve alla sussistenza umana.
      Poi c' è il capitolo carne , che apre una pagina che ritengo prenda il grado di evoluzione coscienziale individuale.
      Non tutti , anzi molto pochi , sono in grado di fare questo salto ...
      Siamo ( mi ci metto anch'io) come dei bambini piccoli che hanno bisogno sempre di essere ripresi e sgridati per le azioni pericolose che compiamo , voglio dire che se in ogni supermercato o negozio di macellaio ci fossero all' entrata delle foto o dei video dei passaggi fatti a partire dall' animale fino ad arrivare alla bistecca , beh , sono convinto che , almeno i più sensibili smetterebbero di mangiare carne .
      "Ma allora perché non fai uno sforzo mentale per capirlo da solo senza bisogno di fartelo vedere?" mi dirai ...
      Eh , bella domanda , che però se ci penso con intensità, mi fa stare male .

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    3. Citazione:

      "gli animali "donano" , senza costrizioni"



      Le maestre c'insegnavano che "la mucca ci dà il latte, la gallina ci dà le uova". E magari si fermavano qui, perché dire che il maiale ci...dà la carne forse poteva provocare qualche turbamento nei bambini, specie quelli nati dopo il film "Babe, maialino coraggioso".


      La domesticazione secondo me è opera degli Elohim, i quali, dopo aver...creato noi, ha creato, sempre mediante manipolazione genetica, anche il nostro "cibo".

      Nel primo libro della Bibbia c'è all'inizio un Elohim che dice: "Vi dò la verde vegetazione come cibo", ma pochi versetti più avanti c'è un altro Elohim che dice (dopo il Diluvio): "Vi dò ogni animale commestibile come cibo".

      Se si fossero messi d'accordo!




      Citazione:

      "se ci fossero all' entrata delle foto o dei video dei passaggi fatti a partire dall'animale fino ad arrivare alla bistecca"



      I clienti devono essere ingannati, perciò non si deve far sapere loro cosa c'è...dietro.

      Non si deve far sapere ai vaccinandi che nel "vaccino" c'è formaldeide, alluminio, proteine Spike coagulanti, nano-robot, ecc.


      Non si deve far sapere ai clienti come viene prodotto il loro...cibo.

      Le lobby della carne spendono miliardi per manipolare i cervelli della gente, aiutati in questo dalla classe medica e dalla Scuola.

      E' così da sempre, anche se qualcosa - sembra - sta lentamente cambiando.

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  3. L’allevamento bucolico dove le mucche pascolano, le galline razzolano, i maiali grufolano ecc non produrrebbe mai abbastanza prodotti animali per soddisfare l’enorme richiesta di mercato e i prezzi sarebbero alle stelle quindi è pura utopia. Ma anche nel caso del contadino all’antica che ha pochi animali per suo consumo personale una domanda etica si pone: questi animali tenuti nel massimo rispetto come noi teniamo i nostri cani si fidano assolutamente del proprio umano instaurandosi un rapporto direi affettivo fino al giorno in cui l’umano li tradisce ammazzandoli. Simile ad alcune relazioni tossiche dove un partner uccide chi dice di amare. La questione è che non abbiamo bisogno di carne latte e uova per vivere in perfetta salute e allora perché continuare a cibarci della sofferenza e della morte degli altri? Giulia R.

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    1. Come dicevano gli antichi, la violenza sugli animali è propedeutica alla violenza sugli uomini e forse, quando si verificano casi di femminicidio, può essere perché abbiamo accettato nella nostra società l'idea di macellare gli animali che si fidavano di noi.
      Freeanimals

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    2. Free
      Scusami ma quando esci con queste sortite

      "quando si verificano casi di femminicidio, può essere perché abbiamo accettato nella nostra società l'idea di macellare gli animali che si fidavano di noi."

      perdi tutta la credibilità che hai costruito in questo articolo.
      Il femminicidio è un invenzione del sistema che vuole demonizzare il maschio , renderlo effemminato o un mostro a seconda delle convenienze , vuole distruggere quel poco che è rimasto di indipendenza e autodeterminazione dal sistema distruggendo la famiglia .
      E non attacchiamoci al fatto che nelle famiglie avvengono dinamiche di condizionamento o di imposizione gerarchiche .
      Queste sono le favole che racconta la narrativa prendendo ad esempio pochi casi e facendone la norma.
      Esattamente come nel femminicidio , portato all' esasperazione puntando esclusivamente i fari su alcuni casi .
      Casi che sono irrisori e in netto calo rispetto al passato ma servono .... servono a vedere nelle istituzioni , nello stato , nei giudici , ancore di salvezza ... lupi travestiti da agnelli che portano le pecore nel loro ovile ,
      l' ovile dell' autorità giusta e imparziale che esautora tutto ciò che l' evoluzione umana ha costruito in millenni ed avoca a sé la decisione di educare , difendere e punire chi non è in linea.

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    3. Ciò che dici è perfettamente vero, ma anche l'antica norma da me citata è sacrosanta.

      Prendiamo gli arabi, che hanno da secoli un'economia basata sull'allevamento di ovini, caprini e camelidi.

      Quando arriva il momento della macellazione, gli adulti spesso fanno fare questo ingrato compito ai bambini, i quali imparano ad usare i coltelli fin dall'infanzia.

      Diventati adulti, sono in grado di sgozzare un uomo in un attimo, grazie ai lunghi anni di pratica che hanno alle spalle.

      Non è solo una questione di abilità manuale, di sapere quando s'incontra l'osso e dove si trova la vena giugulare, ma anche di disposizione mentale e psichica.

      Ai bambini caucasici s'insegna il calcio, il nuoto, la musica e sport vari.


      Ecco che in una eventuale guerra, grazie al fatto che la violenza su capre, pecore e cammelli è propedeutica, ovvero funge da addestramento, loro, africani e arabi, ci sconfiggerebbero in breve tempo, considerate anche le ragioni da te riportate (l'effemminizzazione dei maschi caucasici, ecc.)

      Gli uomini uccidono mogli e amanti in numero maggiore per la semplice ragione che, oltre alla cultura maschilista, hanno 4 volte di più la forza fisica delle femmine.

      Quando viene un raptus di follia a un uomo, non c'è scampo per la donna, ma se i ruoli s'invertono, c'è qualche speranza di cavarsela per il maschio.

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