Andate piano, cribbio! (prima parte)

Gli animalisti sono gli unici che si fermano quando per strada trovano degli animali investiti. A volte capita che siano ancora vivi e, in tal caso, si può verificare la gravità della situazione. Se la ferita è lieve e se l’animale è trasportabile, si può andare da un veterinario, anche se casi di questo tipo si verificano immancabilmente la domenica, quando i veterinari sono irraggiungibili. Oppure, può capitare che l’animale sia appena stato investito e che muoia sotto i nostri occhi. E allora, non c’è altro da fare che spostarlo ai bordi della strada. Se si tratta di un gatto, lo si mette sull’erba o sul marciapiede perché potrebbe darsi che i proprietari vadano a cercarlo e quindi è meglio lasciarlo in evidenza. Gli animali selvatici, che vengono trovati nella quasi totalità dei casi morti da un pezzo, nessuno andrà a cercarli. Ricordo che negli anni scorsi trovavo anche serpenti, ricci, in grande quantità, quando escono dal letargo e quando stanno per entrarvi, scoiattoli, ratti, fagiani, lepri, volpi, tassi e caprioli, ma tassi e caprioli mi capitava di trovarli quando abitavo in montagna. Di volpi se ne trovano anche in pianura, investite, ma quel tasso che trovai una notte sulla S.S. 13 Pontebbana, tra Codroipo e Basagliapenta, fu un ritrovamento più unico che raro. E poi ci sono i rospi, quando vanno al lago ad accoppiarsi e a deporre le uova. Lì è una vera strage. Lì si può intervenire salvandoli e, anche in questo caso, gli animalisti sono gli unici che lo fanno. Consiglio a tutti di andare piano, dove c’è rischio di impattare con animali. E, spesso, un colpetto di freno può salvare una vita.