mercoledì 23 novembre 2016

I cristiani in Africa non piacciono a nessuno



Nei giorni scorsi un gruppo di circa 200 peuls musulmani ha attaccato alcuni villaggi cristiani in Nigeria, nella regione di Kauru, nel sud dello Stato di Kaduna: nel mirino sono finiti, in particolare, Kitakum, Kigam, Angwan Rimi, Angwan Mahaji ed Angwan Makera. Ciò ha provocato la morte di almeno 34 persone, tra cui uomini, donne e bambini: in alcuni casi è stato necessario un complesso e doloroso riconoscimento, essendo stati completamente sfigurati dalle fiamme. Circa cento abitazioni e numerose chiese sono state ridotte in cenere. Si stima che 4 mila residenti sono stati sfollati, a seguito della devastazione. Un distaccamento dell’esercito ha raggiunto il posto, ma troppo tardi, quando cioè il massacro era già stato sostanzialmente compiuto.




Gli assassini sono giunti dalle colline in direzione Ganawuri, sparando colpi di pistola ed incendiando tutto quanto trovassero. Yohanna Gandu, funzionario della Chawai Community Development Association, ha dichiarato: «Abbiamo proceduto a compiere sepolture di massa, in due distinti siti». Non sarebbe stato possibile fare altrimenti. I peuls sono ritenuti più pericolosi addirittura degli jihadisti di Boko Haram: secondo l’agenzia International Christian Concern, tra il gennaio 2013 ed il maggio 2016, nel corso dei loro raid, hanno ammazzato già 826 cristiani, ne hanno feriti altri 878 e raso al suolo 102 chiese. Ciò che angoscia è che tutto questo avvenga nel silenzio generale dei media.

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