mercoledì 9 novembre 2016

Morte di un guardiano del cancello



"Una gravissima perdita per il Paese e per la scienza medica, ma anche per tutti gli animali che hanno perso la voce più autorevole levata in difesa dei loro diritti". Così l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’Ambiente, ha commentato la scomparsa del professor Umberto Veronesi, illustre oncologo che, tra tante altre cose – ricorda la parlamentare di FI, con la quale ha condiviso per anni importanti battaglie ambientaliste – “non ha mai fatto mancare la sua voce in difesa dei diritti di ogni animale e per una nuova cultura vegetariana, rispettosa di tutte le creature che condividono con noi il diritto alla vita”.


Veronesi - così lo ricorda l’ex ministro del governo Berlusconi – “è stato un animalista nel senso più ampio del termine. Nel 2010 abbiamo fondato insieme il movimento culturale “La Coscienza degli animali”, al quale ha sempre dato il suo straordinario contributo di scienziato e di intellettuale, intervenendo alle “giornate nazionali” di riflessione su vari aspetti del rapporto tra uomo ed animali e rendendosi disponibile ogni volta che c'era bisogno del suo consiglio o del suo apporto. Insieme, avevamo scelto di essere la voce di chi non ha voce, la “coscienza degli animali”, appunto.  Il nostro Manifesto, che è pubblicato sul sito www.lacoscienzadeglianimali.it ed ha ottenuto circa 150mila sottoscrizioni, comincia con queste parole: "Il rispetto per la vita è una delle grandi conquiste dell'uomo, è un segno di civiltà. E la vita non è solo la nostra vita, ma anche quella di tutto ciò che ci circonda".


Umberto amava ripetere che “nella scala evolutiva c'è una progressiva evoluzione del dolore, una progressiva evoluzione della sofferenza e gli animali evolvendo nelle varie condizioni arrivano a un tipo di situazione neuropsichica molto vicina a quella dell'uomo”. Anche se non sanno parlare, diceva, riescono a comunicarci “la loro gioia, il loro dolore, la loro sofferenza, la loro gelosia, il loro senso di abbandono, il loro bisogno di affetto. Quindi, possiamo dire che sono vicini a noi come sensibilità e che è giusto riconoscere loro gli stessi diritti dell’uomo”. "Da questo profondo convincimento - prosegue l'on. Brambilla - Umberto ha ricavato il coraggio, nella sua posizione, di mettere in discussione i sistemi tradizionali di ricerca in vivo favorendo in ogni modo l’adozione di metodi alternativi ai test sugli animali. Era anche un vegetariano convinto ed ha sempre considerato negativamente il consumo di carne: per motivi etici, per rispetto dell’ambiente e perché lo riteneva pericoloso per la salute, ben prima della condanna ufficiale dell’Organizzazione mondiale della Sanità sulle carni lavorate. Era un uomo di cultura e di spirito ineguagliabili: mancherà agli amici degli animali e a tutti gli italiani che sanno apprezzare l’eccellenza".
Sul sito della Coscienza degli Animali (www.lacoscienzadeglianimali.it) sono disponibili, anche in versione video, tutti gli interventi del prof. Veronesi.


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