lunedì 27 marzo 2017

Un’ingiustizia di fondo visibile in tutte le città italiane




Facendo un giro in città e un fermo alle Poste, non si può non notare l'alta presenza di immigrati di tutte le etnie, pacifici e sorridenti passeggiano disinvolti o svolgono operazioni in posta, notando che nessuno di loro sembra stressato, nessuno è patito o depresso; d'altra parte vedo i miei concittadini, tesi, stressati, visi tirati, stanno in piedi per non perdere tempo e quelli che sono a passeggio è perché sono pensionati! Sento salire un senso di nausea, un morso di dispiacere, per un sentimento di ingiustizia, per una sensazione che qualcosa non va nel senso naturale delle cose. 


Penso alla nostra gente che sta lavorando, soffrendo, sacrificando e lo sta facendo anche per mantenere queste persone che non sono profughi, ai quali vengono dati privilegi a noi negati. Il Papa si schiera con l'integrazione, io mi schiero con la libertà di decidere una giustizia che sento profanata da un razzismo al contrario. Spero succeda presto qualcosa che ristabilisca regole di vera onestà, di vera uguaglianza per tutti e l'accoglimento avvenga esclusivamente per i veri profughi. Questo non è razzismo, è protezione del nostro territorio e di ciò che con i nostri sacrifici siamo riusciti a fare. E' realista pensare che questo è solo un business per qualcuno e tocca solo a noi pagarlo, sacrificandoci. ANCHE GLI ITALIANI HANNO DEI DIRITTI, QUELLO DI VENIRE PER PRIMI! Pensateci prima ti simpatizzare per PD o M5S, loro preferiscono tiranneggiare noi e agevolare un'integrazione che è sotto gli occhi di tutti. Dopo non lamentatevi se i vostri figli emigrano e se, per zittirci, ci daranno un reddito di sostentamento, questo vuol dire toglierci la dignità, renderci dipendenti, controllo di massa!

2 commenti:

  1. Cara Daniella Dall'Anese.

    Condivido tutto ciò che hai detto, all'infuori di una cosa che io considero molto importante. L'hai scritto anche in maiuscolo, ma non è esattamente così secondo la mia visione delle cose. Ci sono italiani(pochi) ed italioti(tanti). Lo ripeto spesso, perché è così evidente. Lo dico per esperienza, anch'io ero italiota fino a 15 anni fa. Ho vissuto moltissime ingiustizie. Ho covato tanta rabbia dentro, constatando l'oppressione che il vile sgoverno italiota esercita su di noi "povere bestioline". Ci sono senz'altro dei diritti imprescindibili che non dovrebbero essere manomessi. Ma c'è un dovere inalienabile da compiere, atto per capire il perché abbiamo sempre meno diritti. La presa di coscienza dell'essere "una coscienza" non è ancora presente in modo tangibile a tutti. E' molto dura uscire da certi schemi coercitivi imposti da tempi immemorabili. Abbiamo delegato le nostre menti a dei truci faccendieri del pensiero unico. Eppoi ci lamentiamo che le cose non vanno affatto bene. Ecco, già, solo capire questo piccolo e frustrante fatto, potrebbe dare l'immediata possibilità di diventare italiani. Bisogna pensare con la propria testa. Arrivare a discernere il vero dal falso, qui però, ci vuole grande lucidità mentale, che si può acquisire solo con un intensivo studio sui generis. E qui, purtroppo, gli italioti difettono alla grande. Molto pigri, la lettura non fa per loro, ad ascoltarli sanno già tutto e contraddicono sempre. In una classifica europea, l'Italia manco a farlo apposta è penultima, dove il suo popolo si istruisce sensibilmente. A questa moltitudine di cervelli "in affitto", piace votare con intimo sollazzo quelli che li hanno "amorevolmente" castigati. Le loro menti impaurite temono il cambiamento. Nella staticità perdurante trovano conforto e sicurezza. E ti pare che così ridotti, riusciamo a cambiare qualcosa?
    Come molti italiani scrivono che, è necessario arrivare ad una massa critica affinché si possa ribaltare in meglio l'orrenda situazione esistente: giusto, è sensato pensarlo. Ci vuole però ancora un bel po' di tempo. Adesso è ancora una massa amorfa, vogliosa ma poco connessa e responsabile. La paura la fa ancora da padrona, e si sa che è una brutta bestia. Coraggio, che stasera c'è l'amichevole Italia-Olanda. :-)

    ti:ci:

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    1. Personalmente, la fase del ribelle “terrorista”, con la quale intendevo forzare un po’ le cose onde ottenere migliori condizioni per gli animali, me la sono lasciata alle spalle. Saranno serviti i miei sacrifici di anni, sotto forma di arresti, denunce, processi e carcerazione? Boh! Non lo so. Spero di sì. Erano intenti nobili, ma il contesto sociale mi era sfavorevole.


      Con il genocidio a cui gli italiani sono attualmente condannati, valgono le stesse regole, per me: si potrebbe forzare un po’ le cose, per esempio facendo capire agli africani davanti ai supermercati che non sono graditi, anche a costo di passare per razzisti, con uno sguardo truce o una parola sgarbata.

      Non è nel mio stile, ma potrei anche farlo. Io ho detto basta alla violenza e non metterei mai le mani addosso a chicchessia, se non per legittima difesa, ma se ci fossero squadre di attivisti di Casa Pound, per esempio, che dessero una lezione agli sfaccendati ospiti che ci sono stati imposti, mi rallegrerei.

      E’ una posizione da vigliacchi, lo so, ma io, in termini di penalità giudiziarie, ho già dato.
      Ora sto a guardare cosa succede, dando la mia opinione quando e se richiesto. Più di così non posso espormi.

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