venerdì 31 agosto 2018

Le sensate domande di uno scrittore eritreo


Fonte: Il Giornale

Testo di di Daniel Wedi Korbaria, scrittore eritreo

Da africano vi chiedo: perché "Aprite i porti"? A voi occidentali che chiedete di aprire i porti e non gli aeroporti chiedo: perché volete questo tipo di immigrazione via mare con migliaia di persone ammassate su barconi fatiscenti? Oggi la vicinanza delle Ong alle coste africane ha trasformato i barconi in gommoni scadenti sui quali si continua a morire. E più disgraziati partiranno più saranno quelli che rischieranno di annegare. Almeno fateli arrivare in aereo con un visto regolare come sono venuto io! D’accordo, mettiamo il caso che il vostro buonismo trionfi e che si aprano i porti (e non gli aeroporti), allora vi chiedo: quanti africani volete far arrivare nella vostra “accogliente” Europa? Avrete anche voi un limite numerico a questo esodo, o no? Quanti arrivi di immigrati il vostro buon cuore può accogliere? E a quale cifra vi fermerete? Ad 1 milione? A 10 milioni o 100 milioni di immigrati? Oppure volete qui oltre un miliardo di popolazione africana? Io sono strasicuro che anche voi avete una soglia di sopportazione, sono sicuro che ad un certo punto anche voi direte: basta!



Ma poi che ci dovete fare con tutti questi africani? Avete forse già preparato case dignitose da affittargli? Domicili più umani che non siano i soliti campi di accoglienza, Cas, Hub, Cara, Sprar, eccetera? Siete pronti ad affittargli la vostra casa con un contratto regolare? Poi dovrete anche farli lavorare a differenza dei vostri giovani che non trovando lavoro in Italia scelgono di emigrare. Ancora vi chiedo, che tipo di lavoro volete fargli fare? Un lavoro onesto e in regola, roba diversa dalla solita schiavitù nei campi agricoli del meridione? Ecco, vi sarei eternamente grato se voleste rispondere a queste mie domande.

Diversamente non farete altro che confermarmi il dubbio atroce che mi assilla da anni e cioè che questa immigrazione è oramai diventata per voi una vera droga. Troppe persone ne fanno uso. C’è chi ha perso la lucidità mentale e dall’attico di un grattacielo d’oltreoceano parla come se avesse il potere straordinario di conoscere tutto quel che accade nel Mediterraneo. Gli sballati intellettuali onnipresenzialisti dei mainstream media volutamente sfruttano la parola magica “rifugiati” per agevolare gli amici degli amici che lucrano con l’accoglienza e giustificano il lavoro sporco delle navi negriere. Costoro devono sapere che non esistono “rifugiati africani” che scappano dai loro paesi ma solo persone in fuga dall’operato dell’Occidente e dal suo neocolonialismo. Voi stessi li state costringendo a scappare e aprire i porti non sarà certo la loro salvezza.

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