La fissazione degli ebrei per il sangue

Testo di Lenoir Saara

Il momento dell’Ultima Cena lo conosciamo tutti. E’ il momento in cui Yeshoua, circondato dai suoi seguaci, dopo aver preso il calice (diversamente chiamato Il Santo Graal) e reso grazia, lo diede a loro dicendo: “Bevete tutti, perché questo è il sangue dell’alleanza, versato per voi in remissione dei peccati”. Quindi, l’eucarestia è bere il sangue di Dio e mangiare il suo corpo. Se pensiamo per un istante alla legge ebraica, gli ebrei hanno un forte tabù sul sangue, il cibo kosher è stato rigorosamente dissanguato, le donne ebree mestruate sono impure, perché hanno un flusso di sangue, la donna che ha partorito deve purificarsi il corpo perché durante il parto c’è stato sangue. 

Yeshoua ebreo, di fronte ad altri ebrei, i quali seguivano rigorosamente la legge ebraica, dice quelle parole: “Bevete tutti, perché questo è il sangue dell’alleanza, versato per voi in remissione dei peccati”. Nel Vangelo di Giovanni, Giovanni stesso non si sogna minimamente di parlare della istituzione del eucarestia. Secondo gli ebrei, bere il sangue di Dio, oppure mangiare il suo corpo, è una cosa abominevole. Nella lettura rabbinica era proprio Yahweh che vietava assolutamente il bere del sangue animale. Il divieto di bere sangue umano è una prescrizione rabbinica, perché Yahweh non ne avrebbe mai parlato. Per cui il divieto di consumare sangue in assoluto viene legato al rischio di bere del sangue animale senza saperlo. In sostanza, se hai del sangue in una ciotola e non sei sicuro che sangue è, meglio non berlo affatto, ma anche perché bere sangue aveva delle motivazioni igienico-sanitarie che in quel periodo era di grande importanza. Anche per questo i Testimoni di Geova non accettano la trasfusione del sangue: si vede che seguono l’ordine di Yahweh.