mercoledì 17 febbraio 2021

Cronistoria di una fissazione nevrotica


Testo di Vittorio Sgarbi

Ricciardi: "Serve un lockdown totale, lo chiederò a Speranza". (14 febbraio)

- Ricciardi: "Tutta Europa è già ricorsa a lockdown duri". (11 febbraio)

- Ricciardi: "E' la quiete prima della tempesta" (5 febbraio)

- Ricciardi: "Serve un lockdown rigido a febbraio" (24 gennaio)

- Ricciardi: "Le misure non fermano il virus, serve un lockdown di un mese" (21 gennaio)

- Ricciardi: "Basta colori, serve un lockdown di un mese" (17 gennaio)




- Ricciardi: "Io farei quattro settimane di lockdown" (15 gennaio)

- Ricciardi: "Subito lockdown o le vaccinazioni sono a rischio" (12 gennaio)

- Ricciardi: "Le nuove misure non saranno sufficienti" (7 gennaio)

- Ricciardi: "Ridurre i contagi con un blocco serio" (6 gennaio)

- Ricciardi: "Non riaprire le scuole, serve zona rossa fino al 15 gennaio" (31 dicembre)

- Ricciardi: "Farei un lockdown da subito e per due mesi" (21 dicembre).

- Ricciardi: "Un lockdown a Natale, i contagi sono la punta dell'iceberg" (15 dicembre)



- Ricciardi: "Abbiamo due-tre settimane di tempo per decidere sui lockdown" (13 novembre)

- Ricciardi. "Le persone circolano troppo, non è escluso un lockdown totale" (11 novembre)

- Ricciardi: "Lockdown subito in alcune aree metropolitane" (8 novembre)

- Ricciardi: "Lockdown? Due settimane sono poche" (6 novembre)

- Ricciardi: "E' necessario un altro lockdown" (26 ottobre)

- Ricciardi: "Coprifuoco inutile, meglio il lockdown" (25 ottobre)"

7 commenti:

  1. Ricciardi 'corvotempesta' in cxxxo a tutti gli studi che dicono che il lockdown (ignorante inglesismo) non serve ad un benedetto prospero.
    E giri poi, per le amene strade della Lomellina, e trovi una prostituta ad ogni pié spinto, con buona pace delle forze del (dis)ordine che ci passano davanti senza nemmeno vederle. O magari scambiandole per innocue runners, del resto mi sembra che esista la corsa con il tacco da cento, no?
    A te rimane il dubbio, dato che le signore sono sempre le stesse, e paiono godere (!!!!) di eccellente salute: vivo in una nazione di super dotati? Almeno un metro e quindici o anche diciotto (per non sfigurare) di 'dimensione artistica', sennó la faccenda non si spiega.

    Di cuore: Che ag vegna un po'd bei.

    Un abbraccio.

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  2. @ Sic Transit...
    Nella ex boccaccesca ma rinfrocita Firenze, impazzano i travestiti latino americani, invece. Girano anche in pieno giorno, pure in periferia. Niente tacco 12 ma spalle da scaricatore, sguardo torvo, testone spropositato, rispetto alla figura. Dei cessi. I miei concittadini non sono per niente superdotati, né di gusti, né di cervello. Per il resto, su altre misure, non azzardo ipotesi.

    Le nostre città sono diventate delle kasbah, piene di individui di ogni razza e colore. Forse in provincia è un po' diverso... Mi domandavo, qualche giorno fa, aggirandomi nei pressi della stazione centrale per delle compere, di quale Italia, di quali italiani stiamo ormai parlando.

    Il lockdown è solo per noi. Basta avere il colore della pelle un po' diverso e non ti fermano neppure. Puoi fare ciò che vuoi. Me lo confermava, mesi addietro, la badante peruviana del marito della signora accanto, ovviamente assunta in nero, così percepiva anche il sussidio.... Anche il morbo sembra risparmi gli stranieri. Si accanisce contro di noi, tenere mammolette, sui nostri vecchietti nelle case di riposo oppure a casa, soli o mal sopportati dai congiunti.

    Il lockdown non serve a nulla, a nulla serve la mutanda facciale, così la penso anche io. Ci stanno distruggendo moralmente, psicologicamente, ci fanno vergognare di respirare, di mangiare. Tra un po' le deiezioni saranno perseguite d'ufficio, se non espletate nella abitazione-lazzaretto-gabinetto-ufficetto. Mai chiedere se c'è il bagno, al bar. Il titolare potrebbe essere un informatore...

    Io non ti mando via, disse il padrone al garzone apprendista. Ma te ne farò tante e poi tante che te ne andrai via da solo...


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  3. @ Mauro b.
    Per quanto ci hanno fracassato e ancora ci fracassano gli zebedei con l'assoluta necessità dell' "almeno un metro" di distanziamento sociale, pena il certo contagio, una vedendo regolarmente certe cose un paio di domandine se le fa anche.

    Ti posso dire che effettivamente la provincia, qui dalle mie parti per lo meno, é ancora 'conservatrice'. Si continua a preferire 'lA più classicA lavorante' a discapito de' il/lo/i/gli/la/le lavoranT+ (hanno ragione, l'inclusione é a tutt'ora difficoltosa, soprattutto quando é necessario esprimerla/le/lo/li. OmG, spero di non aver dimenticato nessun+!).
    Se vuoi vedere una fauna più ricca devi spostarti verso qualche grande città.
    Il discorso non vale per la presenza di connazionali minus habens e nemmeno per la varietà di culture, che anche qui a voja...dal sushi 'all you can eat' al kebap passa a volte un solo numero civico.

    Resto però ottimista, almeno per il bar dove bevo il caffé, i proprietari sono teste di cxxxo pari pari a me, quindi in caso di urgenza il bagno lo posso usare, senza timore di delazioni/a/e...ops, ah no, scusa, scusa, quello é un altro discorso.

    Un saluto.

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    1. A proposito di zone di provincia, Codroipo ha 15.000 abitanti.

      E stamattina, come faccio in media una volta la settimana, sono andato dalla mia fornarina preferita, una di noi, che mi ha sempre lasciato entrare senza mascherina.

      E così posso fare il pieno di carboidrati!


      Se poi ci aggiungo la bancarella del mercato settimanale, anche qui senza mascherina (ma siamo all'aperto), posso considerarmi fortunato. E riuscire a tirare avanti.

      In questo modo, faccio il pieno di vitamine e sali minerali.

      Da quello che vedevo nei telegiornali (ora non li vedo più), nelle grandi città entrare in un panificio e fare la spesa al mercato rionale sarebbe assai problematico. Senza mascherina.

      Dio salvi i paesi di provincia!

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    2. 15.000? Il mio natio paesello conta assai meno delle famose 5.000 anime, per cui si va e si viene anche in pieno "periodo osé" (rosso).

      All'aria aperta e soprattutto al mercato settimanale rigorosamente senza mascherina, qualcuno provi a dirmi qualcosa che rompo immediatamente la mia dieta vegetariana e gli mangio la faccia.
      Per i luoghi chiusi la porto sotto il mento, scendo a compromessi per non mettere nei guai i poveri cristi che ci lavorano dentro, forse non dovrei, ma mi fanno un po' compassione.

      Eh sì, Dio salvi davvero i piccoli paesi!

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