sabato 11 maggio 2019

M'illumino d'incenso



Anche se si potrebbe spaziare molto descrivendo questo misterioso e interessante fenomeno delle apparizioni, come abbiamo già trattato più approfonditamente altrove in "Visionari, mistici e contatti extraterrestri", preferisco fermarmi sul modo privato di manifestarsi degli dei chiamato "illuminazione". Se è vero che nella maggior parte dei casi di apparizioni essa è accompagnata da una illuminazione o schiarimento della mente del veggente, ma in altre volte no, l'illuminazione avviene anche senza alcuna apparizione. Come notato sopra, l'illuminazione può essere improvvisa o può essere progressiva, in illuminazioni improvvise il soggetto si sente improvvisamente invaso da una felicità che permea non solo lo spirito, ma che scorre anche per i più profondi recessi del suo corpo, insieme a quel senso di felicità ineffabile, l'uomo sente che la sua mente e la sua intelligenza improvvisamente si ampliano con una consapevolezza che non hai mai avuto prima e si sente al sicuro.

Naturalmente, l'individuo relaziona quello che sente dentro, a quello che vede, e l'esperienza che sta accadendo è così spiazzante, che non può fare a meno di collegare la persona che sta vedendo con Dio o qualcosa che si avvicina molto direttamente a Dio. Di fronte a tanta felicità e tanto stupore, la capacità critica del veggente diventa zero, e non dubita neppure per un momento che ciò che ha di fronte, e che è capace di causare tale trasformazione, non sia qualcosa di divino o Dio stesso. Chi vuole studiare a fondo questo fenomeno complesso, dovrebbe leggere un autore classico in questi materiali che purtroppo è poco conosciuto nel mondo di lingua spagnola, voglio dire William James, uno dei padri della psicologia moderna, e il suo libro: "Varietà delle esperienze religiose", in cui spassionatamente, oggettivamente e magistralmente fa un'analisi completa di questo fenomeno complesso che si riferisce al misticismo cristiano, chiamato "santità", stati di trance, ecc.


W. James, pur non provenendo dal campo religioso ed anche se i suoi studi erano stati fatti in una università laica, non dubitò della realtà delle trasformazioni istantanee in molti di questi illuminati, alcuni dei quali erano suoi amici e membri della nobiltà inglese, e invece di rifiutare di ascoltare o ricevere informazioni sorridendo come fanno molti sedicenti "scienziati", analizzò a fondo per molti anni questi stati alterati di coscienza, giungendo a conclusioni interessanti che sono sconosciute a molti teologi e funzionari della chiesa. Il fenomeno psicologico dell’illuminazione, in tempi passati, era strettamente connessa alla conversione religiosa ed era molto condizionata dalla presenza o dalla predicazione di qualche grande predicatore o santo. Fatti di questo genere abbondano e sovrabbondano nella vita di tutti i santi e non dubitiamo neppure per un momento che si sia trattato di realtà. Non solo li ammettiamo, ma se si estendono ad ambiti e circostanze al di là della religione, può ricevere altri nomi.


Attualmente questo processo dell’illuminazione continua, ma in una società molto più laica e indipendente dalle influenze religiose, non è più così strettamente collegata a credenze teologiche, bensì più ad ideologie esoteriche, e alle filosofie orientali panteistiche o cosmiche. Pur ammettendo che ancora, soprattutto in alcune sette protestanti l’illuminazione è fenomeno completamente mescolato con il religioso e prende il nome di "conversione", "battesimo dello Spirito Santo" o nuova nascita. Oggi,  tra le persone con una mentalità liberale o agnostica, ma con un alto grado di cultura e dotate di grande sensibilità verso la natura (e in particolare tra quelli influenzati dalle filosofie orientali, e che praticano una qualche forma di meditazione, secondo queste filosofie), quando avviene il fenomeno dell’illuminazione, di solito non ha connotazioni religiose comuni tra i meno istruiti, e non porta l'individuo verso la conferma o l'ammissione di tali credenze, senza quindi identificare l'esperienza con qualcosa di "divino", "religioso" o "soprannaturale". 


Generalmente, l'individuo con queste caratteristiche che esperimenta l’illuminazione, anche se vede qualsiasi entità di luce, di solito non la identifica facilmente con Gesù Cristo o con alcuna persona della teologia cristiana, ed in quanto alla pace ed alla felicità interiore di cui si sente lo stesso inondato, la attribuisce piuttosto a una comunione con il cosmo o alla grande intelligenza diffusa in tutto l'universo, e che tenderà ad identificare con la Causa prima. Ma in fondo, entrambe le manifestazioni esterne del soggetto, come i meccanismi psicosomatici coinvolti nel processo, sono esattamente gli stessi. Possono essere rilevati in ambiente religioso o fuori di esso, e non importa che si verifichi nel cuore della cristianità o in una qualsiasi delle altre religioni. L'illuminazione, dopo tutto, è un fenomeno trascendente per cui un essere umano salta involontariamente la barriera di altre dimensioni o di altri livelli di esistenza. In realtà, è costretto a saltare senza alternativa da quello che si presenta davanti ai suoi occhi stupiti. 


Tra i mistici cattolici troviamo alcuni di loro che hanno resistito con tutte le loro forze a questa invasione (anche se credevano che provenisse da Dio) delle loro menti, ma al tempo stesso si trova che "Dio" vince sempre questa resistenza e si impadronisce completamente dell'anima del mistico. In realtà, questo è il fine e la ragione di tutto questo fenomeno: il possesso dell'anima del veggente. Nella teologia cristiana, quando l'autore della violazione è "il maligno", non c’è chiaramente nulla di male a chiamarlo "possessione demoniaca", ma quando la stessa violazione è praticata da "Dio", allora si chiama "estasi" o "rapimento". Ma non dobbiamo dimenticare che stiamo presentando il fenomeno dell'illuminazione, non importa il nome che le si dà, come uno dei modi in cui gli dei si manifestano agli uomini, anche se questo evento non è un atto altruistico "per farsi conoscere" o per "illuminare l'uomo", ma è un atto per dominare l'uomo e porlo al loro servizio. E' una violazione vera e propria della sua mente per condizionarlo e in seguito per assegnargli un lavoro o dei compiti, ovviamente, facendo credere all'uomo, che agisce con una volontà completamente libera per cause nobili degne, e anche sante. (Tratto dal libro Difendiamoci dagli dei).

[N.d.R. Ringrazio Rod25 per la segnalazione]

Nessun commento:

Posta un commento