Francesco mi ha mandato la notizia di un incendio a Reggio Emilia, presso un impianto per la lavorazione delle carni, chiedendomi scherzosamente se...”ero stato io”. Benché io abbia smesso dal 2006 di operare in qualità di liberatore di animali (A.L.F.) continuano a verificarsi strascichi giudiziari come quello che qui presento alla vostra attenzione. Si tratta di un invito da parte della magistratura a presentarmi a Pordenone per sottopormi a un tampone salivare, in merito a fatti accaduti 30 (e sottolineo trenta) anni fa, verificatisi dalle mie parti e conosciuti come “l’Unabomber del Nord Est”. Fatti a cui io sono sempre stato estraneo ma che, in virtù delle manifestazioni da me organizzate a Sacile, contro la locale “Fiera dei Osei”, dove esplose la prima bomba rudimentale, mi hanno visto coinvolto nelle indagini. Ecco la mail dei carabinieri, a cui non ho mai neanche risposto, né tanto meno ottemperato alla loro richiesta.
“28 marzo 2024. Gent.mi signori buongiorno, sono il dr. Giampietro Lago, comandante del RIS di Parma, e Vi scrivo in qualità di perito nominato, in collegio con la prof.ssa Elena Pilli, dal Tribunale di Trieste nel procedimento penale 4834/22 RGNR e 224/23 RG GIP. Stiamo portando avanti, al fine dell’espletamento della perizia affidataci, un lavoro genetico notevolmente complesso e articolato su reperti che ci sono stati messi a disposizione e relativi ad una serie di casi giudiziari, risalenti nel tempo, in ipotesi correlati in quanto da attribuire, sempre nell’ipotesi investigativa, ad un medesimo soggetto attivo. Dopo il lavoro sui reperti, concluso da tempo, siamo quindi in una successiva fase di raccolta di dati genetici così da effettuare i confronti del caso con le evidenze emerse dai reperti stessi. Abbiamo già proceduto ad acquisire i prelievi per i confronti con i soggetti indagati. Risulta ora, in sede conclusiva, necessario effettuare i confronti con persone, non indagate, che ci sono state segnalate dalle competenti Autorità in quanto in circostanze e tempi diversi hanno avuto o possono aver avuto contatto fisico con i reperti e pertanto hanno o possono aver introdotto contaminazioni biologiche. La finalità dei prelievi che ci accingiamo ad acquisire è appunto quella di verificare tale ipotesi. Pertanto, le persone interessate nei termini suddetti e segnalateci dalle competenti Autorità sono quelle di seguito elencate e per i cui dettagliati anagrafici si rimanda in atti:
· DURIA Roberto |
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· RIGONI Gianni |
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· MIOT Fabio |
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· MAZZEGA Francesco |
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· BAGATIN Gunther |
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· DIMITRI Mauro |
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· ZANOT Alessandro |
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· MANIERO Alessandro |
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· FAVETTA Enio |
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· MARSON Sergio |
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· FURLAN Gianni |
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· MESTO AHMAD MOHAMAD Giorgio |
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· NALIN Pietro |
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· CANDUSSO Sergio |
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· CADAMURO Luca |
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· CADAMURO Marco |
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· DE ZOTTI Lucio |
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· BUSO Roberto |
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· POLO DEL Vecchio Michele |
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· DANZI Massimo |
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· AGOSTINIS Andrea |
Tutte le suddette persone sono invitate, qualora materialmente possibile, a presentarsi:
- il giorno Venerdì 5 Aprile 2024;
- tra le ore 15,00 e le ore 19,00;
- in Pordenone, via Planton 9 presso la sede del Comando Provinciale dei Carabinieri.
al fine di dare corso, previa acquisizione di consenso informato, alle suddette operazioni di prelievo biologico. Al fine di superare eventuali difficoltà organizzative/logistiche per la suddetta data si fissa sin d’ora presso la medesima sede (Pordenone, via Planton 9 presso la sede del Comando Provinciale dei Carabinieri) il giorno Mercoledì 10 Aprile nella medesima fascia oraria (tra le 15 e le 19). Seguiranno anche ulteriori contatti informali così da fornire informazioni aggiuntive e/o superare eventuali difficoltà degli interessati. Collaborerà con i periti per le operazioni tecniche in parola presso la nominata sede di Pordenone il Mar.Magg. Paolo Lodesani. Si rappresenta che sarà consentito l’accesso alla nominata struttura unicamente alle persone interessate unitamente ad eventuali accompagnatori qualora se ne rappresenti e se ne ravvisi la necessità/opportunità. Nel caso di mancata presentazione delle suddette persone interessate, i periti provvederanno a comunicare la circostanza al sig. Giudice conferente l’incarico al fine delle determinazioni di competenza.
Si rimane in attesa di cortese cenno di riscontro. Si ringrazia della collaborazione.
Non mi intendo di certe procedure, ma trovo strano che una lettera mandata a te contenga anche i nomi di altre persone, non trattandosi di una denuncia ma di invito a prestarsi a repertare il proprio DNA a scopo di escludere contaminazioni eventuali.
RispondiEliminaIn ogni caso, ricordiamoci che anche se per finzione, arrestarono un burattino di legno.
Che è tutto dire.
Z.