mercoledì 3 febbraio 2021

Il vostro corpo appartiene allo Stato


Testo di Anonimo

Finalmente hanno scoperto le carte. Erano mesi che ci giravano attorno senza il coraggio di pronunciarsi. Ora lo dicono apertamente, è il culo che vogliono. Il tampone è solo un surrogato per esercitare lo ius primae foctere. Ma il terreno è fertile e per consuetudine giuridica si può o si potrà. Male che vada cambieranno qualche articolo: la libertà personale è inviolabile, a parte il culo. Ho visto code di auto e narici che sporgevano in attesa dell'inoculazione, presto si vedranno culi fuori dai finestrini. File di culi pronti a farsi tamponare. Culi di ogni estrazione e classe, culi di diverse geografie, culture, longitudini. Culi ovunque e per tutti i gusti, taglie, etnie. Perché quando il corpo diventa proprietà dello stato, lo stato se lo prende tutto. Anche se ha un brutto carattere: el temp e'l cü fann quell che voeur lù.



Non stupiamoci, sono mesi che parlano di tamponi, inoculazione, di intubare. Di Casalino per metonimia. E a me pare che i prodromi c'erano tutti pur con qualche storpiatura semantica. Errata coccige.

Quando la banda Bassetti arriverà a cercare il germe nel liquido seminale prepariamoci all'estrazione. Con metodi ortodossi però. Va bene ma solo se lo prendono alla spina.

Come dice quel proverbio antico: quando la merda varrà oro, il culo dei poveri non apparterrà più a loro.

Non è tutto loro quello che luccica: siamo sempre là, agli orifizi di un potere coprofago che nel delirio di controllo viola la sacralità del corpo anche nel suo ciclo orofecale.

Consiglio: quando vi diranno che con lo stato siete culo e camicia, nel dubbio scegliete la parte dello scamiciato.

1 commento:

  1. " Noi siamo felici, noi siamo contentiiiii, le chiappe del cu*o porgiam riverentiiii" Vecchia e famosa canzone goliardica, dal contenuto, specie in questa strofa, sinistramente profetico.

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