martedì 29 novembre 2011

Gettare il cuore oltre la tenda


I tedeschi sono diversi da noi. Quando si mettono in testa di combattere, combattono. Lo abbiamo visto nella seconda guerra mondiale e lo vediamo spesso durante le manifestazioni di protesta. Ciò che succede in Germania quando c’è di mezzo il nucleare, noi in Italia ce lo scordiamo [1]. Milletrecento arrestati! Ventimila poliziotti!
Negli anni migliori della nostra opposizione all’atomo civile, facevamo lunghe e festose catene umane tra Caorso e Piacenza, oppure andavamo a manifestare a Montalto di Castro. Siamo stati fin troppo bravi, come cittadini, a votare contro il nucleare nel referendum del 12 e 13 giugno scorso.

lunedì 28 novembre 2011

La focosa passione del calcio


In una recente riunione della redazione di Stampa Libera, un utente che si firma TrinityNeo – anche se ancora non ha mai commentato – suggeriva agli autori di concludere i propri articoli con una nota positiva, onde evitare a chi legge un attacco di acidosi. Benché io non sappia di preciso cosa sia l’acidosi, so per esperienza che the e caffé mi fanno venire acidità di stomaco e che indorare la pillola di una notizia con una conclusione a lieto fine potrebbe essere un tantino disonesto e rientrare più nella fantasiosa fiction che nella veritiera cronaca. Tuttavia, il senso del suggerimento è chiaro: bisogna sforzarsi di vedere il bicchiere mezzo pieno, piuttosto che quello mezzo vuoto, giacché ad investirci quotidianamente con valanghe di sciagure foriere di depressione già s’incaricano i mass-media mainstream.

sabato 26 novembre 2011

Contraerea






Come ogni autunno, anche quest’anno sul Colle San Zeno, in provincia di Brescia, e sugli altri principali valichi montani, attraversati dagli uccelli sulla rotta delle migrazioni, si sta consumando la mattanza.
Questo allucinante video ha fatto indignare gli internauti:
Era ora che qualcuno lo mettesse in rete, giacché altrimenti la carneficina di volatili sarebbe passata sotto silenzio, come ogni anno. La responsabilità di tale obbrobrio si spalma su vari livelli: i vertici politici regionali di Lombardia e Veneto, e le masse di cittadini inconsapevoli e disinformate.

venerdì 25 novembre 2011

La tassa sui bambini


La settimana scorsa, la donna delle pulizie di mia madre se n’è venuta fuori dicendo che il Comune, a partire dal primo gennaio, vuole far pagare quello che fino ad oggi è stato un servizio gratuito: lo smaltimento di rifiuti ingombranti come lavatrici, televisori e vecchi mobili che i cittadini possono portare presso il magazzino comunale, anziché scaricarli nelle zone golenali dei fiumi e nelle stradine di campagna.
Oggi salta fuori la storia della tassa sui cani che, per un animalista di vecchia data come il sottoscritto, è un dejà vu. Un mesto ritorno al passato. Così, sono andato subito a cercare un vecchio ritaglio di giornale. Correva l’anno 1988 e con la compagna dell’epoca cercavo di svolgere il mio dovere d’ecologista e protezionista (il termine animalista non era stato ancora inventato). Eravamo giovani, speranzosi, impegnati politicamente con le nascenti Liste Verdi, e soprattutto poveri. Ma la raccolta differenziata la facevamo lo stesso, come un imperativo morale. E se per strada trovavamo qualche cagnetto randagio, non ce lo lasciavamo sfuggire: siamo arrivati ad averne fino a undici. Quando venne l’ufficiale fiscale in casa, difficilmente avrebbe potuto dire che quegli undici ex randagi costituissero per noi un lusso. Il casolare dove vivevamo, con il sistema elettrico fuori norma e l’intonaco che cadeva a pezzi, urlava a gran voce la nostra misera condizione di precari e ci rendeva più simili a barboni che non a quegli snob che acquistano cani di razza da adibirli a status simbol.

giovedì 24 novembre 2011

Rendiamo grazie a Dio


Oggi è il giorno del Ringraziamento negli Stati Uniti. Quarantacinque milioni di tacchini sono stati macellati per questo rito collettivo in cui si sacrificano creature viventi al Dio Ventre, vagamente chiamato Dio dell’universo.
La sua origine sembra vada ricercata in Canada nel 1578, per opera di un certo Martin Frobisher, che indisse un giorno di ringraziamento per esser riuscito, lui e il suo gruppo, ad attraversare l’Atlantico. Ma anche i più famosi Padri Pellegrini, nel 1621, ebbero la stessa idea. Arrivati in una terra ostile e con l’inverno incipiente, sarebbero morti tutti e centodue di fame se non fossero giunti in loro soccorso i nativi consigliando loro di coltivare il mais e allevare i tacchini. Grazie a questo aiuto, gl’impropriamente chiamati pellegrini invitarono i nativi a mangiare con loro, anche se la storia dell’amicizia è stata un po’ gonfiata poiché in realtà gli invasori non si fecero scrupoli a saccheggiare alcuni depositi di granaglie degli indiani e già l’anno successivo ci furono scaramucce per motivi di territorio.

mercoledì 23 novembre 2011

La fabbrica delle nuvole


Nel 1981, in tempi non sospetti, quando ancora Eduard Teller [1] non aveva proposto a Ronald Reagan di dare avvio ad un progetto di manipolazione del clima mondiale, partecipai ad un concorso fotografico inviando la foto di una centrale nucleare tedesca, che emetteva nell’atmosfera grandi quantità di vapor acqueo. Era la prima volta che vedevo un simile mostro e pensai che “La fabbrica delle nuvole” fosse un titolo appropriato e poetico. Trent’anni dopo, mi sono accorto che le emissioni di gas antropici nell’aria, oltre a far cambiare colore alla falena Biston betularia in Inghilterra [2] o a far morire le conifere in Germania [3], sta uccidendo la gente. Se prima erano solo i pesci nei laghi resi sterili dagli acidi di ricaduta, o gli abeti della Foresta Nera, oggi le vittime hanno nomi e cognomi e muoiono annegate nel fango in Giappone, in Thailandia (più di 500 morti), nel resto dell’Indocina, negli USA e pure in Europa.

martedì 22 novembre 2011

Truffatori inferociti


Nella puntata di lunedì 21 novembre, Striscia la Notizia ha mandato in onda un servizio di Max Laudadio vestito da cicala, nel corso del quale cercava d’intervistare una donna che da una decina d’anni sta truffando giovani disoccupati in cerca di lavoro [1]. La truffa consiste nell’offrire via internet, a quanti sono in cerca di occupazione retribuita, il lavoro di trascrizione di indirizzi stando comodamente a casa propria. Il che sarebbe un’attività decisamente comoda, che farebbe risparmiare i disagi e i costi di una vita da pendolare, se non fosse che non c’è nessuna busta su cui scrivere indirizzi e non c’è nessun lavoro concreto da fare. All’inizio la truffatrice chiede 20 euro d’iscrizione. Poi ne chiede altri 35 per inviare all’interessato un manuale d’istruzioni e, per rendere credibile il tutto, trascorso qualche giorno il manuale viene anche spedito. Dopo di che, come si suol dire, chi s’è visto s’è visto e….buonanotte suonatori!

lunedì 21 novembre 2011

Un’immagine vale più di mille tabù


Clemenza, la suora infermiera malgascia che presta la sua opera umanitaria presso l’ospedale di Tulear, in Madagascar, e a cui ho dato lezioni d’italiano, mi raccontò di aver visto in tivù l’immagine di un fantoccio raffigurante Papa Benedetto XVI addobbato con molti preservativi srotolati. Si trattava di una manifestazione di protesta contro la visita del Papa nel suo paese natale e suor Clemenza vide quell’immagine blasfema al telegiornale mentre si trovava a Roma, insieme ad altre consorelle. Tutte rimasero inorridite e Clemenza mi disse che era il Diavolo in persona a spingere i contestatari a tanta improntitudine.
Io che al Diavolo non credo, cerco spiegazioni più prosaiche e non mi accontento mai delle versioni ufficiali. Il Papa forse non vide neanche quel fantoccio, giacché i protestatari furono tenuti a debita distanza dalla polizia, ma milioni di telespettatori in tutto il mondo le videro.
Probabilmente, la mia suorina non ha mai sentito parlare di Giordano Bruno o di Galileo Galilei, né che la Chiesa di cui fa parte ha assassinato il primo e costretto all’abiura il secondo, ma se si dovessero far pagare le colpe a Benedetto XVI per i misfatti compiuti dai suoi predecessori secoli or sono, ci comporteremmo come quel furbo lupo della favola che accusava l’agnellino di avergli sporcato l’acqua che intendeva bere già nella settimana precedente, come stava facendo anche in quel momento. Quando l’agnello gli fece notare timidamente che una settimana prima non era ancora nato, il lupo gli rispose che, se non era stato lui, sarà stato suo padre, dato che gli agnelli hanno il brutto vizio di assomigliarsi tutti quanti. In altre parole, morale della favola: chi ha voglia di litigare cerca i pretesti più assurdi e illogici. E’ vero che la Bibbia dice che le colpe dei padri ricadranno sui figli ma, anche se in ritardo, la Chiesa ha chiesto scusa per aver ucciso il filosofo Nolano e aver maltrattato l’astronomo pisano.

sabato 19 novembre 2011

Sacre sagre


Cosa s’intende quando si parla del potere magico delle parole?
Io sono un profano in materia e non ho le competenze di un Paolo Franceschetti, che trova riscontri cabalistico-massonici in nomi come Sarah, Yara e Melania Rea. Però la parola “sagra” mi ricorda sagrato, in italiano, e sagrado, in spagnolo. Ci sarà un nesso? C’entrerà qualcosa il sacro? Cos’hanno di sacro le sagre paesane?
Del resto, sull’altare su cui il sacerdote cattolico dice messa, anticamente si sgozzavano animali da offrire in sacrificio agli Dei. Non vorrei che la parola sagra contenesse qualche reminiscenza di quel genere. Ad organizzare le sagre del maiale sono in genere le Pro Loco, ovvero quelle istituzioni minori e spontanee che rappresentano il fulcro della comunità. Quasi sempre sono collegate con la parrocchia e tra un’abbuffata e l’altra ci scappa sempre qualche messa. Non parliamo, poi, della Spagna, dove le feste paesane con strazio di animali sono fatte in onore del santo patrono locale.
Rimaniamo in Italia. Le Pro Loco rappresentano anche il nucleo duro della tradizione e del conservatorismo ideologico. E quale istituzione meglio della Chiesa Cattolica ha storicamente una struttura ideologica basata sulla tradizione e la conservazione dei cosiddetti valori morali?

venerdì 18 novembre 2011

L’invasione degli ultrasonar


L’altro ieri in Nuova Zelanda si sono spiaggiate 65 balene. Due giorni prima era successo a 23 capodogli e due balenottere dal rostro, in Tasmania. E’ strano che i giornali evitino di puntare il dito contro le esercitazioni delle varie marine militari, che usano i sonar per individuare sommergibili nemici. Anzi no, non è strano per niente, poiché quando si è verificata la moria di pesci e uccelli in varie parti del mondo, tra cui anche l’Italia, è stato detto che i merli dalle ali rosse erano morti a causa dei fuochi d’artificio di capodanno, mentre le tortore morte in gran numero in provincia di Ravenna sarebbero decedute dopo aver mangiato granaglie sparse a terra in un deposito di cereali. Dei pesci non è stata fornita una spiegazione precisa, ché tanto di morie di pesci ormai ce ne sono in continuazione.
Probabilmente, a giustificare con tanta arguzia la morte dei merli americani sono gli stessi intelligentoni che spiegavano come i cerchi nel grano fossero dovuti ai ricci in amore.
Nel caso delle balene che vanno a morire sulle spiagge si sente spesso dire che il basso fondale disorienterebbe il loro apparato sonar, oppure che, essendo strettamente gregarie, se il loro capobranco dovesse commettere un errore dirigendosi verso la costa anziché restare in alto mare, tutti gli altri membri del gruppo lo seguirebbero. E questo potrebbe spiegare perché, se alcune di loro vengono trainate in mare aperto, spesso ritornano sulla spiaggia: lo fanno perché il loro capobranco le ha condotte lì e non vogliono separarsi da lui. Per i soccorritori, oltre alle difficoltà legate all’enorme peso da spostare, ci sarebbe anche quella di individuare l’individuo alfa, cosa che è praticamente impossibile anche per gli esperti.

mercoledì 16 novembre 2011

Il cenacolo della salamandra (parte quarta)


L’ultima mietitura
Si capiva subito che padre Malachia era un prete sui generis. E infatti, nel settimo episodio si scoprono gli altarini, che per in sacerdote mi sembra un’espressione alquanto appropriata. Egli era un esorcista, e ciò lo rende di per sé abbastanza interessante. Era un gesuita, e ciò lo rende piuttosto sospetto, ma che lavorasse anche per i servizi segreti del Vaticano, ci lascia un po’ sconcertati. Ma poi, esistono veramente i servizi segreti del Vaticano? Se io ora sto qui a domandarmelo, significa che, se esistono, sono stati piuttosto bravini a non farlo sapere in giro. Della banca vaticana sapevamo, ma se dovessimo credere che la Chiesa Cattolica si serva anche di agenti segreti, a meno che non si voglia considerare tali i gesuiti, dobbiamo accettare anche che usino gli stessi metodi ortodossi tipici della professione, cioè uccisioni, raggiri e tradimenti vari. Il che significherebbe un tradimento ancora peggiore: quello dei principi evangelici. E dunque, abbandono in massa della fede da parte dei fedeli. E quindi fine del potere della Chiesa.

lunedì 14 novembre 2011

Il cenacolo della salamandra (parte terza)




Cuore sacro
Ritornano i cattivoni Ishtar, dall’ampia scollatura, dea dell’amore e della guerra, e il cappellano Belial, fratello di Bafometto. Nomi appropriati per raffigurare la malvagità allo stato puro, ma io devo ancora capire perché quel losco figuro con la coda da cavallo sia stato chiamato cappellano. Forse perché, a pagina 23, entrambi s’incontrano con un alto prelato del Vaticano, che dà loro preciso ordine di uccidere Adam Mack. E quest’ambigua frequentazione mostra che il Male è molto più ramificato di quanto s’immagini, tanto che perfino Paolo VI parlava del fumo di Satana infiltratosi nella Chiesa [1]. Naturalmente, siccome le forze del male non prevarranno [2], nessuno riuscirà a sconfiggere il nostro protagonista. Nemmeno Roland Alter, padrone d’azienda messicano con la passione per i sacrifici umani. Prima di trovare la donna giusta, la donna fatale che dovrebbe compiere per lui un rito speciale, Roland fa uccidere tredici sue operaie per intimorire tutti gli altri e costringerli a rivelare il nome della prescelta. Motivazione inverosimile, ma pare che da quelle parti lo stupro e l’uccisione di giovani donne sia stato un fenomeno reale e i colpevoli vanno ricercati a più livelli, tra i narcotrafficanti, i poliziotti e la stessa magistratura [3].
Il nostro Paolo Franceschetti ne avrebbe da indagare e da scrivere su quegli strani omicidi, che hanno tutta l’aria di essere rituali!

sabato 12 novembre 2011

Il cenacolo della salamandra (parte seconda)



Fili invisibili
Se nell’episodio precedente gli alieni ginecologi la fanno da padrone, nel terzo atto della saga passano in secondo piano e vengono alla ribalta i padroni occulti del mondo, in carne e ossa. Questi sono molto più temibili dei Grigi, che tutto sommato giocano al dottore con singoli individui, mentre i padroni del mondo manipolano interi popoli inducendoli alla fame, alla miseria e a combattersi gli uni gli altri, in quella guerra fra poveri che vediamo spesso sui telegiornali, con gli abitanti di Rosarno che danno addosso agli emigrati e i manifestanti che attaccano i poliziotti. E viceversa. Già Pasolini lo aveva fatto notare.

giovedì 10 novembre 2011

Il cenacolo della salamandra (parte prima)



Il fattore cigno nero
Il fumetto The secret è pieno zeppo di archetipi, a cominciare da Eros e Tanatos. Amore e morte. La ragazza di Adam Mack, infatti, muore a pagina tre, durante un litigio, ma riappare sotto forma eterica già a pagina diciannove, per comparire di tanto in tanto lungo tutto il percorso degli otto albi della miniserie.
Il grullo Adam, invece di levare un peana della vittoria per essersi tolto dalle scatole una rompiballe simile, fa il tenerone incazzoso per tutti gli otto fumetti, andando alla ricerca della sua innamorata con ogni mezzo possibile. Qui vediamo un altro archetipo all’opera, che Hollywood ci ha presentato in tutte le salse: il poliziotto vedovo che muore di nostalgia e che confonde i suoi doveri d’ufficio con la vendetta privata da portare a segno contro i cattivi che gli hanno ucciso la moglie. O contro il Fato che ha fatto la stessa cosa. Ma un uomo fedele non è un po’ un fenomeno contro natura? Sì, ma alla femministe sioniste e ai registi gay piace così!

lunedì 7 novembre 2011

Danza macabra



Pochi giorni fa, il ministro La Russa ha firmato un ordine d’acquisto di 131 nuovi aerei da guerra, per una spesa complessiva di 13 miliardi di euro [1]. Lo ha fatto senza chiedere la mia autorizzazione, quel mefistofelico mariuolo! Di questi tempi, con le famiglie che non ce la fanno ad arrivare alla fine del mese, è meglio che non si sappia troppo in giro, ma io ho i miei informatori e sono venuto a saperlo lo stesso.
Spesso mi sono divertito a fare calcoli su quanti pozzi d’acqua si potrebbero costruire in Africa, quanti ospedali e quante scuole si potrebbero realizzare nei paesi del Terzo Mondo, con i soldi spesi anche per un solo Tornado [2], ma con il passare del tempo non ho più la forza di ricorrere a questi paragoni, perché mi sento obsoleto, stantio e retorico. O, come direbbero a Napoli, mi sento “sgarrupato”. Come posso continuare a parlare di aiuti all’umanità sofferente se qui si è perso ogni barlume di buon senso e siamo governati da una classe politica amorale?
Una casta di politicanti marionette che favorisce le industrie belliche e, contemporaneamente, tradisce senza remore gl’insegnamenti di Cristo, che pure hanno avuto un bel mucchio d’anni per sedimentare nelle coscienze.

sabato 5 novembre 2011

Mafia bancaria










L’altra sera, vedendo “Chi l’ha visto?” su RAI 3, sono venuto a sapere che le assistenti sociali hanno tolto a una coppia di ex tossicodipendenti la loro figlioletta, che ormai, affidata alle immancabili suore, sono tre anni che non vede i genitori.
Questa è un’ulteriore tessera del mosaico che si va assemblando nella mia personale interpretazione della realtà e che mi porta a concludere che lo Stato è la più grande associazione a delinquere esistente al mondo. Da molto tempo chiamo Mafia Grande lo Stato (tutti gli Stati), per distinguerlo dalla Mafia Piccola, quella che ha le sue radici storiche in Sicilia. Lo Stato richiede il pizzo ma lo chiama tasse; uccide la gente per le strade ma lo chiama ordine pubblico; spaccia droga attraverso le farmacie e la chiama medicina. Attua le sue faide e le chiama missioni umanitarie e in più dice di combattere la Mafia Piccola così da presentarsi all’opinione pubblica come agente del Bene e della Giustizia. Ottica dualistica manichea.

giovedì 3 novembre 2011

L’insostenibile leggerezza del sadismo



 
E’ stata trovata una spiegazione del perché la mantide religiosa femmina stacchi la testa del maschio che la sta montando e se la mangi: perché in questo modo viene dato il via a quegli impulsi elettrici nel sistema nervoso del partner volti all’effettuazione del coito. Ovvero, senza testa il maschio porta a termine il suo compito di riproduttore, oltre al fatto che, opportunisticamente, la femmina ha bisogno di incamerare molte proteine per il compito che le spetta di generare le uova. E perché dovrebbe “sprecare” quelle che la natura le offre a portata di mano tramite il suo conspecifico che, una volta esaurita la missione, non serve più?
Per arrivare a queste spiegazioni bisogna abbandonare i nostri schemi mentali di mammiferi evoluti e ragionare in termini di economia della natura, ma se è facile ragionare così in riferimento alla maggior parte dei comportamenti animali, vi sono dei casi in cui l’incertezza la fa da padrona. Prendiamo il gatto e l’orca. Sappiamo che un gatto adulto sazio, una volta catturato un topo comincia a…..giocare, cioè a lasciarlo scappare per riprenderlo subito dopo. Lo azzanna senza ucciderlo e lo lascia andare, per poi ricominciare daccapo. Avendo un minimo di empatia, non possiamo non metterci nei panni del malcapitato roditore e disapprovare l’inutile perversione del felino, ma gli etologi ci vengono in soccorso spiegando che si tratta di un comportamento educativo, nel senso che tali performances si verificano sempre in presenza di cuccioli di gatto (ma siamo proprio sicuri?).

martedì 1 novembre 2011

Quanti siamo?



Il Papa ha invitato una delegazione di atei al suo recente incontro interreligioso ad Assisi [1]. Lino Bottaro, cattolico sui generis, ha invitato a collaborare sul suo sito il sottoscritto, anarcoide agnostico, con tendenza a dissacrare i valori dominanti della società. Lo Stato italiano alleva e coccola la sua schiera di sovversivi incappucciati, salvo poi, ufficialmente, dichiarare di combatterli mediante giri di vite e leggi ulteriormente repressive [2]. Per inciso, i sionisti Usraeliani fanno la stessa cosa, più in grande, con i cosiddetti terroristi. Se Stato e Papato mirano al consolidamento del Potere, ad accattivarsi le folle e ad aumentare il dominio sui sudditi fedeli, il signor Bottaro secondo me fa parte di quella schiera di divulgatori innamorati della filosofia voltairiana di tolleranza e rispetto per le idee altrui, anche se in contrasto con le proprie credenze.