domenica 30 settembre 2012

Anche le formiche mostrano i muscoli


Ebbe un discreto successo editoriale il libro di Gino & Michele uscito nel 1991 e intitolato “Anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano”. E’ un libricino che non poté mancare nella biblioteca di quelle persone che all’epoca leggevano Lotta Continua e la rivista satirica “Cuore” e che oggi seguono Travaglio e la Gabanelli. Gente di Sinistra, per intenderci, qualunque cosa ciò possa significare.
Eppure, le formiche, arrabbiate o meno, restano formiche. Estremamente vulnerabili.
La formica – INA scuola e l’esopiana cicala insegnano – è simbolo di laboriosità e risparmio, ma se una formica, da sola, si mettesse ritta su un binario, alzasse le zampette davanti e pretendesse di fermare il treno in arrivo, diventerebbe simbolo di qualcosa d’altro. Per esempio, della pretesa assurda da parte delle minoranze d’impedire l’attuazione dei progetti della maggioranza. Il sale della terra e il lievito nel pane sono figure retoriche inventate da utopisti frustrati, anche di una certa fama, per non dover ammettere la natura utopica della loro stessa filosofia. Un po’ come quando all’alba dell’umanità a qualcuno venne la brillante idea d’inventare l’anima che sopravvive alla morte del corpo, per non dover ammettere il disfacimento totale dell’individuo.
Endorfine ideologiche.

venerdì 28 settembre 2012

Come libellule annegate



Dalla barca celeste in cui si trovava, Ninmah urlava come una donna in travaglio: “Le mie creature riempiono le acque come libellule annegate in uno stagno, tutte le forme di vita vengono estirpate dalla tumultuosa onda marina!”, così piangeva e si lamentava Ninmah.
Zecharia Sitchin – Il libro perduto del Dio Enki


Qui, a mo’ di premessa, dobbiamo fare due ammissioni. Primo, dobbiamo ammettere che le tavolette cuneiformi sumere raccontino la verità e, secondo, che Zecharia Sitchin non abbia stravolto la loro traduzione.
Ammettiamo, dunque, e concediamo che queste premesse siano veritiere e che quanto descritto da Sitchin non sia equiparabile al Signore degli Anelli o ad altri romanzi fantasy. Il quadro che ne risulta è come minimo sconcertante. Gli Dei nostri creatori erano litigiosi e perfidi come siamo noi e pertanto risulta vera l’affermazione secondo cui siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio. La nostra litigiosità è congenita. Anche gli Dei dell’Olimpo greco erano litigiosi e perfidi e ciò può essere preso come un ulteriore riscontro a quanto detto dai sumeri. Che Yahweh fosse litigioso e perfido, poi, come descritto nel Pentateuco, non vale nemmeno la pena di ritornarci su. E quindi anche Mauro Biglino è credibile.
Altra cosa importate - e io come agnostico non posso non tenerne conto - viene confermata l’esistenza di un Dio unico, creatore di tutte le cose, benché sconosciuto e inavvicinabile. In tal caso, la manipolazione effettuata dai padri della Chiesa sui testi originali della Bibbia, che ha trasformato la pluralità di Dei in un solo Dio, non fa altro che rimettere le cose a posto, con un lungo giro, ovvero realizzando il concetto che gli estremi si toccano.

lunedì 24 settembre 2012

Dio da Dio, luce dall’ENEL






“Immagino un’intelligenza post-biologica, un’intelligenza quantistica. Se là fuori c’è qualcuno, potrebbe essere pura energia”
Paul Davies, cosmologo
                                                                                                                   






Ritornando da Brescia in corriera sabato 15 settembre, un’animalista seduta vicino a me di nome Tamara Panciera mi ha raccontato cosa le accadde una notte del 1993.
Rientrava a casa in macchina verso le 23.30, nella sua baita in provincia di Belluno, quando nello specchietto retrovisore vide una forte luce che la illuminava da dietro.
Pensò si trattasse di bracconieri, che non mancano mai nelle zone di montagna. E invece, una volta entrata in casa, quando ormai non ci pensava più, ecco che il paesaggio all’esterno dell’abitazione s’illumina a giorno.
Tamara esce in giardino, come seguisse un tacito richiamo istintivo e, a circa quindici metri d’altezza, fra i rami delle betulle, c’era una sfera di luce del diametro di una cinquantina di centimetri. Era ferma immobile, silenziosa, sospesa nell’aria.
Anche Tamara rimase immobile ma subito si sentì pervadere da una piacevole sensazione di pace. Sembrava che ogni cosa attorno a lei trattenesse il fiato. Dopo alcuni secondi che le sembrarono eterni, la luce sferica schizzò via [1] verticalmente nel cielo notturno.
Tamara rientrò in casa con una strana felicità addosso, convinta che le anime degli animali avessero voluto mandarle un segnale d’incoraggiamento e approvazione.
Oggi però voglio dare la parola ad una persona che non solo assistette a questi strani avvistamenti di sfere luminose, come accadde ad un mio intervistato, ma interagì con esse.



venerdì 21 settembre 2012

S.O.S.












A tutti noi sarà capitato almeno una volta nella vita di sospettare che le sostanze sospette sospese in sospensione sopra le nostre teste siano parte di un complotto ai nostri danni, ordito dal governo ombra mondiale, per scopi ancora non del tutto chiariti. E spesso ci siamo chiesti come sia possibile che con tutti i piloti, i tecnici e il personale di terra che necessariamente vi prendono parte, nessuno abbia spifferato il benché minimo pettegolezzo su ciò che sta succedendo. Di modo che, noi che cerchiamo di sapere la verità, dobbiamo andare alla sua ricerca con il lanternino, strappando interviste e dichiarazioni, che si trasformano quasi sempre in mere ipotesi, a tutti coloro che di aeronautica e meteorologia ne capiscono qualcosa.
Io sono stato fortunato.
Ho conosciuto un ex pilota civile, che mi ha raccontato alcune cosette interessanti. Non tanto su ciò che le scie chimiche sono in realtà, quanto su ciò che ha visto in diverse occasioni bazzicando aeroporti. E’ una persona alla mano, esperto di voli e soprattutto non ha avuto reticenze a metterci la faccia. La considero un’intervista importante e di cui anche i debunkers dovranno tenerne conto.



martedì 18 settembre 2012

Albini si nasce, Moire si diventa


Eravamo tutti avviliti, domenica scorsa a Fiume Veneto. Non tanto perché è nostro destino, come quello di tutti i comuni mortali, terminare i nostri giorni secondo il volere delle Moire, quanto perché ci siamo accorti che il desiderio di migliorare il mondo è prerogativa di pochi – troppo pochi – esseri umani, mentre la maggioranza non fa nulla per contribuire a tale giusta causa.
Perché la gente non fa niente per rendere la vita non dico più felice, ma almeno più facile ai propri simili? Lasciamo stare le altre culture, asiatiche, africane o di altri lidi, ma qui in Occidente, con duemila anni di cristianesimo alle spalle, basato sull’amore fraterno, perché la società è così egoistica e ostile con chiunque? Perché la più nobile delle enunciazioni non ha sortito l’effetto voluto?
Ci sono passati davanti fiumi di persone paganti, clienti delle Moire che andavano ad arricchire Moira. Posso capire la pigrizia, la facilità di seguire la corrente del fiume della vita. Posso capire la disparità delle forze in campo e l’atteggiamento di base che ci porta, come specie, a curare solo i nostri interessi. Ma qui si è esagerato!
Non è possibile che dopo quarant’anni di divulgazione, di banchetti informativi, di volantinaggi e di cortei, non si ottenga un minimo risultato e tutto debba essere lasciato moirescamente al caso, alla nascita spontanea e misteriosa di pochi sensibili eletti.
Non è possibile fare la fine del cristianesimo, che non ce l’ha fatta in duemila anni, quando noi siamo solo da quaranta, o al massimo cinquant’anni, che diciamo alla gente di non andare al circo. Non è possibile!

domenica 16 settembre 2012

Il paese dei furbetti


L’Italia è una repubblica fondata sugli intrallazzi. Siano un popolo di santi, poeti, navigatori e furbetti. Se possiamo imbrogliare il prossimo proviamo un godimento tutto particolare. Se riusciamo a farci eleggere, insediandoci (da sedia) e impoltronendoci (da poltrona) in qualche posto di potere, ecco che riusciamo a dare il meglio di noi stessi.
Il clientelismo e i favori agli amici degli amici diventano la norma. E anche la traviata e il rigoletto. Il clientelismo dei parlamentari è il parente laico e povero del nepotismo di papi e monarchi. Eclissati questi, il fenomeno si ripresenta in versione democratica. Sparita la monarchia, i privilegi prendono la strada della repubblica. E le raccomandazioni fioccano copiose come nelle peggiori nevicate invernali. L’ultima, in tema di nevicate, è quella dei maestri di sci, dell'ex ministro Sacconi al ministro Fornero.
Scandinavi e anglosassoni guardano sgomenti all’andazzo italiano e perfino il nostro cugino francese si scambia un sorrisino di compatimento con la “culona inchiavabile”, termine che ormai passerà alla storia com’e successo con la “lady di ferro” inglese.
Quando il Monti ufficiale & gentiluomo, cameriere & beccamorto, va a far visita agli altri camerieri, culoni o meno, si salvano le apparenze, per comune accordo, e i telegiornali imboniscono i telecreduloni con parole magiche come “fiducia”, “ripresa economica” e “scudo anti spread”, che poi non significa altro che “Rothschild anti poveracci”.
Se poi si dovesse verificare che l’Europa dei banksters si lasci scappare una legge che effettivamente servirebbe per il Bene e il Meglio, ecco che neanche tanto inaspettatamente si trasforma in sterile grida manzoniana, in mera dichiarazione di principio, in latrato di risibili botoli buffi.

venerdì 14 settembre 2012

La donna che sussurrava agli alieni


La donna che sussurrava agli alieni non si è degnata di sussurrare le risposte alla mia intervista, con domande speditele via mail, perché avrebbe voluto che la facessimo tramite Skype, mentre io preferisco avere il testo scritto da elaborare, piuttosto che impappinarmi prendendo appunti davanti a una webcam.
Di lei non sapremo mai il vero nome, perché così ha deciso, ma la si può chiamare Sammy Volpe Bianca, oppure con il suo nick name The Wolvessyster Wolf.
Comunque, sappiamo che ha 44 anni e la si può incontrare sulla sua bacheca Facebook o meglio ancora  sul suo sito ufficiale.
Quando, dopo qualche giorno, le ho chiesto se non era più interessata all’intervista, così mi ha risposto:
“Non è che la cosa non mi interessi di per sé, è che ho capito che non hai un grande livello di autoconsapevolezza ed hai uno scarso livello di Conoscenza riguardo alla vera realtà delle cose e che perciò, tutto quello che posso scrivere viene valutato, visto ed analizzato da un qualcuno che non ha la base di partenza che serve.......ed a questo punto, mi trovo poco interessata.
(Chiumiento, invece ha la base che serve, ma non è interessato ad andare oltre il visibile ad occhio nudo).
Le domande che mi hai fatto, inoltre, richiedono talvolta risposte accurate e non si possono dare risposte veloci in qualche maniera, perciò......mi serve il tempo che non ho.
Perché la mia giornata è frazionata fra le mille cose che devo fare”.

Mi sono sentito un po’ snobbato e la risposta mi è sembrata un tantino altezzosa. Comunque, lascio giudicare a voi.

mercoledì 12 settembre 2012

Mano sulla Terra


E’ notorio che Hollywood funga da altoparlante degli Illuminati.  Quando vogliono farci sapere cosa ci aspetta fanno uscire l’ennesimo film catastrofista. Tanto per metterci di buon umore. Negli anni Settanta probabilmente registi e produttori ricevettero nuove direttive: i pellerossa non dovevano più essere presentati come cattivi, alla maniera di John Wayne, ma come vittime dei cattivi Yankee. Uscirono così nelle sale “Soldato Blu”, “Un uomo chiamato cavallo”, “Piccolo grande uomo” e tanti altri. Anche Rin Tin Tin, in tivù, ci mise del suo!
Oggi incontro spesso persone innamorate della cultura pellerossa, che vanno confrontando il nostro stile di vita occidentale con quello degli indiani d’America e lo fanno con una specie di rassegnata nostalgia. Quando per esempio dico che gli occidentali sfruttano gli animali in modo industriale, mi citano i cacciatori pellerossa che chiedevano scusa alla preda prima di ucciderla, e lo dicono come se questo fosse segno di grande rispetto. Di armonia con la natura.
Anche Mano sulla Terra, domenica scorsa, ha commentato con indulgenza il fatto che i cani venissero mangiati, che le persone anziane venissero lasciate morire di fame e di freddo durante gli inverni rigidi e che le donne si amputassero le falangi delle dita in segno di lutto quando moriva un loro congiunto.

lunedì 10 settembre 2012

Dio non gioca a dadi, ma in borsa


Quando lo conobbi la prima volta tre anni fa e lo sentii parlare, ci misi meno di un minuto a catalogarlo tra i “picchiatelli”. Avvenne quando mi disse che sotto il monte Piancavallo ci sono enormi caverne dove Rettiliani e Americani lavorano in combutta per danneggiare l’umanità.
Tutte le volte che ai mercatini, dove ho la bancarella, lo incontro, riesce a stupirmi con novità inverosimili. Per esempio quando mi ha detto che le fate se ne sono andate dal pianeta Terra a causa dell’inquinamento. O quando mi ha detto che attorno al nostro pianeta c’è una griglia che impedisce alle anime di uscire. L’ultima in ordine di tempo è di pochi giorni fa, quando mi ha detto che HAARP è stato neutralizzato dagli abitanti della Terra Cava.
Oggi siamo amici, continuiamo a vederci ai mercatini (mi porta anche merce da vendere) e lo considero degno di attenzione non meno che di rispetto, anche se non posso non rilevare l’influenza negativa che – secondo me – certi guru cibernetici hanno esercitato su di lui. Nel mare magnum dei siti internet c’è anche molta spezzatura “annebbiacervello” che deve essere presa cum grano salis e che richiede grande capacità di discernimento da parte degli utenti.
Le cose in cui crede fornirebbero molto materiale di dileggio agli scettici che ho intervistato recentemente, ma la differenza è che costoro espongono le loro argomentazioni con una spocchia fastidiosa, mentre il mio amico si rende conto che, con quanto afferma, corre il rischio di essere preso per pazzo.


venerdì 7 settembre 2012

I dissenzienti


Qui la verifica si fa sempre più incerta, per dirla alla Enrico Ghezzi. Incerta perché non è possibile fare verifiche incrociate. In linea di principio bisogna dar credito alle persone e partire dal presupposto che dicano la verità, salvo poi constatare amaramente che qualcuno ha infiorato un po’ il racconto, ingrandendolo, sminuendolo o travisandolo del tutto in vario grado. In poche parole, ha mentito.
Non sarebbe la prima volta che succede.
I libri gialli non hanno mai particolarmente destato il mio interesse e nel caso di Mortegliano non c’è un cadavere, né un maggiordomo sospettato o altri crimini inspiegabili, ma c’è un’ipotesi d’incontro ravvicinato del terzo tipo che ancora aspetta le verifiche incrociate di cui sopra.
Non dispero e non demordo. Se, come dicono i dissenzienti [1], l’ufologo professor Antonio Chiumiento si è inventato tutto, con la collaborazione del testimone Leonard D’andrea, allo scopo di monetizzare un caso d’incontro ravvicinato con una creatura dell’Altrove, ovvero per fare pubblicità al suo prossimo libro, allora aspetteremo l’uscita del medesimo e pretenderemo, in seguito, di ricevere conferma dagli altri quindici testimoni presenti sulla rotonda di Mortegliano, quel fatidico 11 febbraio 2012.
Se viceversa, i dissenzienti si arrampicano sugli specchi, si arrabattano per allestire un groviglio di menzogne, con la collaborazione di qualche specialista dell’esercito, allora la verità verrà finalmente a galla. Qualcuno dovrà delle scuse al professor Chiumiento e al suo testimone Leonard, per aver dubitato di loro e si potrà ripartire serenamente con la ricerca su ciò che le E.B.E. [2] stanno facendo in Friuli e nel resto del mondo.

lunedì 3 settembre 2012

Il generale Yahwèh


Quando si assiste alle conferenze di Mauro Biglino, come ho fatto io sabato sera a Udine, si sentono volare le mosche. Il pubblico assapora il piacere della conoscenza ed è come essere seduti davanti a un caminetto con un bicchiere di buon brandy in mano. L’autore de “Il Dio alieno della Bibbia” è un bravo divulgatore sia per iscritto che a voce. Non tutti sono in grado di unire le due prestazioni.
Mi chiedo, ora che sto per finire il suo secondo libro, che in realtà è stato scritto prima del Dio alieno della Bibbia, come mai il Vaticano, che è così influente e impiccione nella vita pubblica italiana, non glieli abbia ancora fatti sequestrare. E come mai, dopo duemila anni di mistificazioni e di contrasti religiosi, a noi oggi è dato di venire a sapere come sono andate in realtà le cose circa le origini della nostra specie.
Che sia anche questo un segno della fine dei tempi? Una bella beffa, degna del comandante Yahwèh: sapere la verità e, invece di essere liberati, finire arrostiti nel diluvio di fuoco prossimo venturo. In fondo, anche la morte può essere vista come una liberazione.