lunedì 30 gennaio 2012

Vuduisti, mafiosi, neopagani e satanisti



Due settimane fa, il 15 gennaio, su una spiaggia in provincia di Napoli, attorniata da candele e una banana, è stata trovata una testa d’ariete mozzata. C’erano anche le quattro zampe appartenute all’animale. Ieri, 29 gennaio, in Calabria è stata trovata una testa di maiale decapitata con un fazzoletto in bocca, davanti alla porta d’ingresso di un prete. Nel 1987 sul monte Summano in provincia di Vicenza è stata trovata la testa di una pecora decollata [1]. Nel 1996 in un istituto agrario di Padova sono state rinvenute numerose galline decapitate e un serpente, che si trovava in un terrario, inchiodato a una porta [2].
Nel primo caso i responsabili sono probabilmente vuduisti di origini o africane o haitiane, in preda alla nostalgia. Nel secondo sono stati gli appartenenti alla ‘Ndrangheta che volevano mandare un preciso messaggio al sacerdote, nel terzo imprenditori veneti sfaccendati in cerca di forti emozioni e nel quarto giovani satanisti in vena di commemorare l’Anticristo e il suo segno, contenuto tre volte nella data del sei giugno 1996.

giovedì 26 gennaio 2012

Per non dimenticare (di rifarlo)



Se prendete una macchina a noleggio a Bangkok e avete abbastanza fegato per guidarla in città, dovete mettere in conto che nei quartieri popolari e in precisi punti della via un motorino vi taglierà la strada, costringendovi a una brusca frenata. Scenderete dall’auto, da bravi e coscienziosi occidentali, e vi avvicinerete al ragazzo a terra per accertarvi delle sue condizioni di salute. Subito sarete avvicinati da una folla ostile e il ragazzo salterà in piedi come un grillo, miracolosamente guarito. I suoi parenti, che vi stavano aspettando, cominceranno a diventare sempre più nervosi, in maniera inversamente proporzionale alla strizza che vi sentirete salire in corpo e che metterà a dura prova i vostri sfinteri. L’unica soluzione per uscire da quella cagnara minacciosa sarà mettere mano al portafoglio. E vi sembrerà anche naturale farlo, visto che vi sentirete in colpa per aver “investito” il ragazzino. Tenete a mente questo particolare: i sensi di colpa che vi spingono a pagare, perché poi ne riparleremo.
Solo dopo che ve ne sarete andati, con la folla minacciosa che si sarà dileguata in un batter d’occhio, potrete tirare un sospiro di sollievo e – forse – accorgervi di essere caduti in una trappola come la classica mosca nella ragnatela del ragno.

lunedì 23 gennaio 2012

Occhi grandi, mento arrotondato



Lo aveva già spiegato Lorenz nel ’43. In molte specie di animali omeotermi c’è la tendenza ad adottare un cucciolo extraspecifico purché abbia alcune caratteristiche, quali la testa più grossa in proporzione al corpo, gli occhi grandi, le zampe corte e il mento arrotondato.
E’ per tale ragione che l’uomo medio s’intenerisce di fronte ai cuccioli dei mammiferi ma anche di fronte ad individui adulti che abbiano i caratteri appena descritti, al punto da utilizzare a fini commerciali questo che tra i comportamenti umani è forse il meno spregevole. Lo sfruttamento di tale fenomeno avviene mediante pupazzi di peluche e cartoni animati per bambini.
In base allo stesso impulso protettivo, altre specie tendono ad adottare cuccioli extraspecifici, a volte facendo disastri. Per esempio, in alcune parti dell’Africa, le scimmie arboricole cercano di rapire cuccioli di cane nei pressi dei villaggi, ma portandoseli in alto sugli alberi, quei cuccioli hanno sempre vita breve perché non adatti a reggersi ai rami e quindi precipitando al suolo.

giovedì 19 gennaio 2012

Falconieri alla riscossa



Confesso che sono un po’ prevenuto nei confronti dei falconieri, perché non credo che qualcosa di buono possa uscire da chi si diverte a vedere le vittime fatte a pezzi dai carnefici, anche se si tratta di una legge di natura.
Il falconiere Onofrio Carruba Toscano, chiamato ad interpretare il ruolo di portavoce del Movimento dei Forconi, può ben insistere a ripetere che la protesta non ha matrice né di Sinistra, né tanto meno di Destra, perché non è questo il punto fondamentale. Abbiamo già capito da un pezzo che la falsa contrapposizione tra comunisti e capitalisti è stata inventata per dividere la popolazione, affinché ci si scannasse a vicenda e si lasciasse lavorare in pace chi mira a fregarci tutti quanti. Quindi che Forza d’Urto sia un’emanazione di Forza Nuova o sia un movimento indipendente non è significativo. Bisogna andare oltre e ragionare secondo altri schemi.

mercoledì 18 gennaio 2012

L'errore ameno



Agli anglosassoni piace scommettere e quel giorno i piloti americani che causarono la tragedia del Cermis avevano scommesso una cassa di birra se uno di loro riusciva a passare sotto i fili della funivia. L’aereo ci riuscì, ma non senza tranciare i cavi. Come dire, l’operazione è riuscita perfettamente, ma il paziente è morto.
Oggi veniamo a sapere che il comandante Schettino era solito rendere omaggio all’isola del Giglio, passandole vicino e suonando la sirena, anzi più precisamente aveva l’abitudine di salutare un ex dipendente della nave. Ma siamo anche venuti a sapere che fare un metaforico inchino alla terraferma è consuetudine di tutte le navi mercantili e in questa sciocca frivolezza vi si potrebbe leggere una specie di Hybris, un peccato d’arroganza verso la divinità intesa come fato o destino.
Se Dio non gioca a dadi con l’universo, gli uomini lo fanno con i mezzi che la tecnologia ha loro messo a disposizione, siano essi aerei o navi. Finché un missile esplode nello spazio con a bordo astronauti consenzienti e consapevoli dei rischi, lo si può anche accettare, ma quando uomini di responsabilità a cui è stata messa in mano un’arma o qualche altro marchingegno coinvolgono nella loro morte altre persone, la faccenda diventa ampiamente criticabile.

lunedì 16 gennaio 2012

Gli scemi del villaggio globale



Confesso che l’ho trovato divertente. Mi è scappato da ridere come alla Mussolini.
Forse perché da bambino ho subito l’imprinting di Paolo Villaggio che scendeva di corsa la scalinata di non so quale teatro con il pupazzo di un cammello stretto al petto e faceva al pubblico la surreale domanda: “Chi di voi vuole un cammellino di peluche?” Era vestito con un improbabile frac e da lì deriva il cognome Fracchia, mentre dal piccolo fantoccio che teneva il mano è venuto quello di Fantozzi.
In effetti, suggerire che in Sardegna si verifichi un fenomeno di denatalità perché i pastori sardi si accoppiano con le pecore, anziché con le loro mogli, è talmente assurdo che diventa immancabilmente ridicolo. Sarebbe come avanzare l’ipotesi che gli Illuminati incrementino l’omosessualità perché vogliono a tutti i costi ridurre la popolazione mondiale e se non ci riusciranno con le buone, alla fine lo faranno con le cattive.

sabato 14 gennaio 2012

Un'imprudenza della giurisprudenza


Negli anni settanta c’erano “i pretori d’assalto”, il più famoso dei quali è senz’altro Gianfranco Amendola, che scrisse “In nome del popolo inquinato”, ma potrei citare anche altri suoi colleghi meno conosciuti come Mario Almerighi, che svelò gli intrighi e la corruzione delle industrie petrolifere e dei partiti della crisi energetica del ’73. Oppure Davide Montini Trotti [1], che salvò le mura medievali di Padova dalla speculazione edilizia. Alcuni di loro, come l’ultimo citato, oltre a sviluppare una coscienza ecologica, si mostrarono anche tendenzialmente animalisti, emettendo numerose sentenze contro il bracconaggio. Non sempre i loro intenti andavano a buon fine, giacché mi risulta che un certo pretore Lo Sapio stava indagando sull’aucupio, volgarmente conosciuto come uccellagione, ma i suoi superiori lo fecero trasferire, soluzione incruenta ma determinante quando si vuol far cessare un preciso lavoro d’indagine inviso a caste o agli amici degli amici. In quest’ultimo caso, all’inizio degli anni ottanta, lo stesso presidente della giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, Antonio Comelli (giunta che promulgava annualmente il decreto sulle catture degli uccelli), era un uccellatore praticante e qualsiasi interferenza un qualunque giovane pretore volesse implementare era facilmente neutralizzabile. Non c’erano ostacoli per il presidente della giunta regionale.

giovedì 12 gennaio 2012

Il leopardo che non leggeva la Bibbia



Non avendo letto la Bibbia, il leopardo che ha sconfinato ed è entrato nel territorio degli uomini e, come non bastasse, ne ha malamente attaccato uno, non si è reso conto di violare le disposizioni divine in merito ai rispettivi ruoli. Quel leopardo può essere accusato di lesa maestà, dal momento che non è stato al suo posto e non si è fatto scrupolo di aggredire il suo signore e padrone. E’ chiaramente un ribelle e come tale va punito.
Normalmente, in questi casi, s’invoca la pena di morte, ma per fortuna il fattaccio è successo in India, paese d’antica civiltà che spesso ha da insegnare qualcosa a noi che viviamo nel barbaro Occidente, e il leopardo è stato solo messo nelle condizioni di non nuocere, catturato e rilasciato nel suo ambiente originario.

lunedì 9 gennaio 2012

Combattenti di terra, di mare e dell’aria


Mi si è accesa una lampadina in testa! Finalmente ho capito come stanno realmente le cose. L’ho capito dall’indegna baruffa che anche quest’anno preti ortodossi e preti armeni hanno fatto all’interno della chiesa di Betlemme e dalla battuta finale del secondo episodio di “Pacific”, un film diretto da Steven Spilberg, andato in onda su Rete 4.
Alla fine ho risolto l’antico dilemma se l’umanità fosse fondamentalmente buona, con l’eccezione di pochi malvagi, o fondamentalmente cattiva, con l’eccezione di pochi santi. Alla fine ho capito che l’essere umano è intrinsecamente malvagio e quelle che sembrano eccezioni sono una deviante variazione sul tema della malvagità. Anch’io che scrivo e voi che leggete siamo fondamentalmente cattivi, perché, nel mio caso, non esiterei a combattere fisicamente e militarmente i nemici degli animali – e questo rientra nella categoria del male – e voi, nel vostro caso, beh, lo saprete bene da soli per quale motivo rientrate nella spregevole categoria. Se vi fate un esame di coscienza ci arrivate da soli.

venerdì 6 gennaio 2012

Casus belli, brutti e cattivi


Gli Hare Krisna della comunità monastica di Vicenza hanno risolto il problema alla radice: non accettano di tenere con sé, negli ampi pascoli della loro tenuta, nessun animale carnivoro, ma solo pecore, capre, cavalli e, ovviamente, mucche.
In tal modo, si privano della gioia che solo cani e gatti sanno elargire agli umani, ma evidentemente trovano sufficienti soddisfazioni spirituali nelle preghiere, nei canti, nelle danze e nella meditazione.
Che cane e gatto siano carnivori ci fa capire che quando cominciò la loro domesticazione, rispettivamente 15.000 e 5.000 anni fa, l’umanità non era vegetariana, perché il primo serviva per la caccia e il secondo per difendersi dai topi. O meglio, comunità vegetariane, per motivi religiosi e filosofici, già c’erano, ma erano una minoranza come oggi e contavano poco e contemporaneamente molto, nella società, come può contare il lievito nella pasta e il sale nei cibi. Le minoranze, si sa, hanno da sempre fatto la Storia dell’uomo.

mercoledì 4 gennaio 2012

La sindrome della gazza ladra





Il dottor Herman abbandonò la famiglia nel 1909, quando suo figlio Homer aveva 28 anni e il fratello minore Langley 24. Vent’anni dopo morì anche la madre e non si può dire che la sindrome della gazza ladra che li colpì a partire da quel momento fosse da attribuirsi a un senso di perdita mai elaborato, poiché quando nel 1929 morì la signora Susie, i due fratelli non erano più ragazzini, ma uomini maturi.
Tuttavia, avendo ricevuto in eredità un palazzo di tre piani nel quartiere di Harlem, oltre ai beni ereditati dai facoltosi genitori, cominciarono a raccogliere oggetti che solo nelle loro menti disturbate possedevano funzione e scopo. Un brutto giorno Homer perse la vista e l’artrite pian piano lo costrinse a letto, immobilizzandolo. Langley gli faceva assistenza. Il fratello minore sbarrò le finestre, tagliò le condutture di gas, luce e acqua e prese l’abitudine di uscire solo dopo la mezzanotte per cercare cibo e rifornirsi d’acqua in una fontana pubblica.

lunedì 2 gennaio 2012

Morte di un traditore




E’ morto! Uno dei tanti servi di Padrondemonio è passato a miglior vita. Gli atei che dovessero andare al suo funerale, come frase di commiato, gli direbbero: “A mai più rivederci!”. Io non andrò al suo funerale, ma ho voluto provare ad inviare un commento, pur sapendo che non sarebbe stato pubblicato, alla redazione del Gazzettino che ne ha dato notizia.

E infatti, come volevasi dimostrare, il mio commento è stato cestinato e proprio per questa ragione, per capire anche da ciò che da’ fastidio ai giornali mainstream, qual è l’orientamento culturale e psicologico della nostra società, lo riporto qui di seguito. Poiché dell’ottantaseienne prelato di Udine, Alfredo Battisti, si dice che è stato il vescovo del terremoto e della ricostruzione, come se l’avesse fatta lui, ho scritto che “E' stato anche colui che in un'omelia di Natale nel duomo di Udine, negli anni Ottanta, disse che picchiare un cane non è peccato, attirandosi le ire di migliaia di europei, soprattutto inglesi.
Tuttavia, temo che questo commento non troverà spazio, poiché per principio dei morti non si può parlar male. Dico bene, Redazione?”

domenica 1 gennaio 2012

Scherza coi santi ma lascia star gli elefanti


Alan Weisman, nel suo saggio “Il mondo senza di noi”, dice che gli animali di grosse dimensioni sono giunti fino ai nostri giorni solo in Africa grazie al fatto di essersi evoluti insieme agli ominidi. Conoscendo per esperienza la pericolosità degli esseri umani, non sono mai stati una facile preda. Questa dovrebbe essere un’ulteriore prova, che va ad aggiungersi alle testimonianze paleoantropologiche, del fatto che l’Africa è la culla dell’umanità. Infatti, in tutti gli altri continenti l’uomo è arrivato successivamente e gli animali erbivori come il megaterio in Sud America, l’uro in Europa e il moa in Nuova Zelanda, non conoscendo l’Homo sapiens si sono lasciati uccidere con facilità, fino al punto di estinguersi.
Per tale ragione, in Africa si trovano giraffe, rinoceronti, ippopotami, bufali e, naturalmente, elefanti. Poiché viviamo in quello che i geologi chiamano Antropozoico, cioè un’era nella quale l’uomo ha preso in mano i destini della terra, come fosse un fattore di cambiamenti climatici e geologici o una specie di distruttiva cometa, è possibile che anche i grossi animali sopravvissuti in Africa seguano ben presto le orme dei mammut e degli altri erbivori del Quaternario.