lunedì 17 novembre 2014

I nervi scoperti del Madagascar

  
Fonte: National Geographic

(seconda parte - prima parte QUI)
Percorrendo un sentiero sommerso da un'alluvione nei pressi di Morondava, un agricoltore porta con il suo carro un gruppo di bambini alle risaie di famiglia. Gli abitanti del Madagascar cercano di trovare il modo migliore per sopravvivere in una situazione di grande incertezza.
 


In barba alla legge, questo accampamento sul Fiume Ankavia è stracolmo di taglialegna e legname. Gli ambientalisti denunciano che nei parchi nazionali malgasci si abbattono almeno 200 alberi al giorno, malgrado il divieto di esportazione del legno di rosa.



Nel parco nazionale di Masoala, un taglialegna abusivo mette a nudo il cuore del legno di rosa. Sono centinaia gli ex agricoltori e abitanti delle città che invadono il parco, guadagnando meno di 5 euro al giorno per abbattere un albero che ne frutterà migliaia.




Un taglialegna toglie la corteccia a un prezioso cuore di legno di rosa.


Una squadra di taglialegna porta tronchi fuori dalla foresta.


Tronchi ammucchiati lungo il fiume Ankavia.


Rischiando la vita e il carico, un uomo trasporta legname sulle rapide del Fiume Onive. Il suo ceppo di 180 kg è legato alla zattera.



Un camion carico di ceppi attraversa un tratto di fiume meno impetuoso. Il legname finisce quasi tutto in Cina, dove si trasforma in mobili e strumenti musicali.


In un campo della penisola di Masoala gli operai tirano a secco un tronco centenario di legno di rosa.

Solo i più profumati tra i baccelli di vaniglia superano l'esame olfattivo in un magazzino di Antalaha. Il prezzo della vaniglia è crollato a causa della sovrapproduzione globale, spingendo quanti la coltivavano a cacciare e tagliare legname.


Gli abitanti di Bekonazy hanno catturato un ladro di bestiame, che è poi stato consegnato alla polizia. 

[N.d.R. Sempre più spesso i ladri di zebù vengono giustiziati sul posto]

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