lunedì 25 aprile 2016

L'efficace metodo del divide et impera


Fonte: Ereticamente

Settant’anni di sedicente repubblica democratica, in realtà di proconsolato dipendente da interessi stranieri, hanno gravemente compromesso l’immagine dell’Italia nel mondo, non hanno soltanto gravemente danneggiato le posizioni italiane in ogni settore, ci hanno anche coperti di vergogna e di ridicolo a livello planetario. Una delle cose che senz’altro suscitano l’ilarità nei nostri confronti fuori dai nostri confini, è questa celebrazione, questa “festa” del 25 aprile, che non è soltanto la materializzazione della peggiore e più squallida retorica concepibile. Io credo che il caso italiano sia veramente unico a livello mondiale e inedito nella storia, di una nazione che celebra una sconfitta, e una sconfitta pesante quale fu quella che subimmo nel secondo macello planetario, come se fosse stata una vittoria. Ma come volete che gli stranieri ci rispettino quando siamo noi per primi, e ormai da quattordici lustri, a tirarci lo sterco addosso?



In realtà una simile bizzarria non è per nulla inspiegabile, perché il 25 aprile non è per nulla una “festa” nazionale, ma celebra la vittoria di una parte sull’altra della guerra civile che fu parallela al conflitto internazionale sul nostro territorio, “festa” non della nazione ma della fazione. Fazione, va detto, che ottenne la sua “vittoria” a poco prezzo, approfittando del fatto che l’Italia e chi realmente la difendeva, furono stritolati dall’avanzare di un nemico che vantava un’imponente superiorità di mezzi. Fazione che è quella anti-nazionale, quella “rossa” che da noi disgraziatamente gode ancora di una credibilità che ha perso quasi dovunque, ispirata a un’utopia mortifera che, come si è ben visto negli eventi del 1989-91 con la caduta del muro di Berlino, con la liquidazione dei regimi comunisti dell’Europa orientale e infine della stessa Unione Sovietica, i popoli che l’hanno subita, hanno immediatamente defenestrato per le vie brevi appena è stata data loro la possibilità di farlo.


In tempi recenti, man mano che gli ambienti della “destra neofascista” sono diventati sempre più “di destra” e sempre meno “neofascisti” e hanno perso parecchio non solo in termini di consenso elettorale ma di spina dorsale, hanno sempre più spesso avanzato la proposta di trasformare il 25 aprile in una “festa della riconciliazione nazionale”, proposta che gli ambienti antifascisti hanno sempre “sdegnosamente” respinto (naturalmente, si è sempre trattato di uno sdegno simulato, poiché per provare realmente sdegno occorre possedere una dignità). Non c’è niente da fare, il 25 aprile è e rimane la festa della fazione, anche se capace occasionalmente di travestirsi da nazione. L’unica cosa da fare per far recuperare un po’ di dignità a questa sciagurata Italia, sarebbe al riguardo quella di abolire questa festività immonda.



4 commenti:

  1. FESTA DELLA GUERRA CIVILE E DELLE BANDE DEI PARTIGIANI CHE SPARAVANO ALLE SPALLE E FURONO RESPONSABILI DI TUTTE LE RAPPRESAGLIE. PER ESSI VALEVA DI PIU' ESSERE COMUNISTI CHE ITALIANI. Hanno favorito la perdita dell'Istria a favore dei comunisti di Tito. Uccidevano i partigiani non comunisti che si opponevano alle truppe di invasione dell'Istria da parte dei comunisti jugoslavi. Hanno sempre voluto il silenzio sulle foibe istriane. Hanno ucciso Mussolini prima che arrivassero a Milano gli americani a cui doveva essere consegnato secondo gli accordi con il governo Badoglio, unico governo legittimo. Volevano fare scomparire i documenti (tra cui il carteggio compromettente con Churchill). Fu Churchill a volere che l'Italia entrasse in guerra quando nel 1940 la guerra sembrava ormai vinta da Hitler. Churchill pensava che solo Mussolini potesse moderare le aspirazioni di Hitler sedendosi anche lui al tavolo dei vincitori.

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    1. I membri del CLN di Trieste che andarono incontro festosi agli iugoslavi nel 1945 furono mitragliati a morte perché avevano commesso l'errore di tenere la fascia tricolore al braccio.

      Quella dei partigiani iugoslavi non fu una guerra contro il fascismo, ma contro gli italiani. Ci vedo delle analogie con il genocidio degli armeni: sia i turchi che gli italiani dopo il 1945 hanno tenuto nascosto tali pulizie etniche.

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  2. Divenne presidente della Repubblica uno che insieme a Riccardo Bauer e Giorgio Amendola costituì a Roma un sedicente comando militare, così autonominatosi senza alcun riconoscimento giuridico. Costui si chiamava Sandro Pertini. Insieme progettarono il vigliacco atto terroristico di via Rasella, con la conseguente rappresaglia delle Fosse Ardeatine. Rappresaglia prevista dalle norme internazioni di guerra. E fu Pertini a volere che Mussolini venisse ucciso prima che arrivassero a Milano gli americani. Per questo inviò a Dongo i sicari. Ma non si saprà mai chi siano stati i sicari. E' ormai accertato che non poteva essere Walter Audisio, autonominatosi colonnello Valerio (secondo il film di Carlo Lizzani)perché l'Audisio arrivò a Dongo la sera mentre Mussolini e la Petacci furono uccisi la mattina. Cinque sono le versioni delle morte di Mussolini. Come le ho riportate nel mio libro "Io non volevo nascere". E' certo che Mussolini fu ucciso nudo perché i proiettili trovatigli sugli abiti erano di numero inferiore rispetto a quelli riscontrati sul corpo. Il prof. Cattabeni, medico che fece l'esame sui corpi di Mussolini e della Petacci riscontrò profonde ferite vaginali e anali sulla Petacci. Ne consegue che il cadavere della Petacci fu sottoposto ad una barbara violenza ficcandole un bastone nella vagina e nell'ano. Ma di questo i cosiddetti eroi partigiani non vogliono parlare. Liberatori di che? Di nulla. Le sollevazioni avvennero a Genova,a Torino e a Milano quando i tedeschi erano ormai in fuga. Volevano appropriarsi del merito della cosiddetta liberazione quando ormai gli americani erano alle porte. Furono soltando dei vomitevoli maramaldi. Moralmente ripugnanti

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    1. Gheddafi fu sodomizzato come la Petacci.

      In un'ottica esoterica, fu la stessa mano, a distanza di 70 anni, da un episodio all'altro.

      La mano degli Arconti.


      Pertini fu premiato con due mandati presidenziali, esattamente come Schettino che non ha fatto un solo giorno di carcere. E che ora sta per intraprendere carriera politica.

      Gli Illuminati, che eseguono gli ordini dei demoni arcontici, premiano i loro servitori quando il lavoro è stato fatto bene.

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