Testo di Gabriella Dimastrodonato
Un misero numero che non ha identità, una catena al collo a togliere ogni dignità. Strappato ad una madre ripetutamente abusata, ora lui è lontano da calore e affetto, unica compagnia un secchio con povero cibo che non sa di latte, del suo latte. Poche settimane ancora di disperazione e poi la morte! Se guardi bene e hai coscienza i suoi occhi ti rimarranno dentro in cerca di risposte, semplici e dovute. "Perché è condannato a questo?"
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