La fototrappola è un eccellente strumento per conoscere il territorio, ovvero le specie animali che popolano, quasi in una dimensione parallela, le stesse zone dove trascorriamo le nostre esistenze. La maggioranza delle persone non sospetta nulla di tali mondi paralleli. Ogni tanto capita alla gente di vedere qualche “folletto” dei boschi attraversare la strada, oppure, addirittura, gli capita di investirli, ma non si fermano a soccorrerli, a meno che non si tratti di caprioli, e in tal caso si fermano solo per constatare i danni alla vettura. Qui da me, in pianura, difficilmente vengono investiti i caprioli, ma le volpi sì, per non parlare di ricci, nutrie e pantegane. A volte anche lepri e scoiattoli. Nel video ci sono due novità, due sorprese, almeno per me. Per la prima volta ho filmato un cucciolo di capriolo, quelli che familiarmente vengono chiamati “Bambi”. Dovrebbe avere non più di due mesi di vita, poiché dopo tale data le macchie bianche spariscono. E, sempre per la prima volta, compaiono nello stesso video, benché separatamente, due esemplari di Sciurus vulgaris, uno dalla colorazione rossiccia, classica, come ci aspettiamo da uno scoiattolo, e l’altro in forma melanica, che è molto diffusa nelle mie zone. Infine, un timido ratto e una più audace giovane volpe. Tutti loro, ad eccezione dei tre caprioli, hanno apprezzato il pane e le mele, soprattutto il primo e un po’ meno le seconde. Quella zona mi è stata indicata per la presenza dei tassi e quindi continuerò ad usare mele come esca, ma sposterò la fototrappola in un altro brandello di bosco planiziale, sempre da quelle parti. Il giorno in cui filmerò i tassi, faremo un brindisi!
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