domenica 2 febbraio 2025

Ebrei e Massoneria uniti contro la Chiesa


Ieri sera, in prima tivù, RAI 3, la televisione comunista, come direbbe Berlusconi, ha mandato in onda la storia di un bambino ebreo “rapito” dalla Chiesa a Bologna nel 1858. Al di là delle polemiche insite nell’atto contro natura di sottrarre un cucciolo alla propria madre, cosa che i bevitori di latte fanno abitualmente con le mucche, ciò che salta agli occhi in questa vicenda è il condizionamento mentale, il vero e proprio plagio, compiuto ai danni di un bambino di sei anni, operazione che lo portò a rinnegare la propria famiglia e la sua religione originale. In certi romanzi distopici come “Il mondo nuovo”, di Aldous Huxley, i nuovi nati vengono sistematicamente sottratti alle famiglie e cresciuti dalle autorità, ma, in tempi ancora più lontani, anche Platone aveva abbozzato un’eventualità del genere, in quella teoria chiamata “comunismo platonico”. Fatto sta che, analizzando questo singolo caso, il condizionamento mentale ha funzionato alla grande, tanto che i vari tentativi, da parte dei genitori, di riavere il piccolo andarono a vuoto, perché il bambino non volle più tornare in seno alla sua famiglia, essendosi trovato bene nel nuovo ambiente collegiale, insieme ad altri bambini catecumeni, figli di ebrei intenzionati a convertirsi al cattolicesimo. Edgardo Mortara, il nome del bambino in questione, finì i suoi giorni come sacerdote, morendo a Liegi nel 1940, all’età di 89 anni. Quando il “polverone” era ai massimi livelli, e gli ebrei di tutta Europa e del Nord America levavano alti lai per l’indegna operazione pontificia, ci fu un consigliere del papa Pio IX che espresse la preoccupazione che il banchiere Rothschild potesse interrompere i rapporti con la Chiesa, come aveva minacciato di fare. La qual cosa c’insegna che la Chiesa aveva la mani in pasta con gli usurai ebrei già a metà del XIX secolo. Nel film non viene detto se poi il grande banchiere ebreo portasse a compimento le sue minacce, ma si presume che sia prevalso il principio secondo cui il denaro “non olet”, come la natura dei banchieri ebrei prevede. Se è vero che Giovanni Paolo II definì gli ebrei come nostri “fratelli maggiori”, è altrettanto vero che per secoli gli ebrei in Italia e in Europa sono stati in vario modo perseguitati, non solo con i famosi Pogrom, ma anche ghettizzandoli e accusandoli di deicidio. E’ forse per questi storici soprusi che oggi gli ebrei si stanno vendicando e ce la stanno facendo pagare. E’ solo una mia ipotesi, ma io, se fossi un ebreo e avessi il potere di farlo, farei proprio così!


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