mercoledì 9 febbraio 2022

Violenza o Non Violenza, questo è il dilemma!


Quando si è in guerra – e noi lo siamo – si può scegliere di imbracciare le armi, ammesso che le si riesca a trovare, e cominciare ad usarle contro coloro che preventivamente avevamo deciso di classificare come nemici. Oppure, si può scegliere di boicottare le azioni del nemico, riducendo al minimo il versamento di sangue, nostro o altrui, che ciò comporta. L’ideale sarebbe che neanche una goccia di sangue venga versata, così da permettere anche al nemico, una volta messo nelle condizioni di non nuocere, di evolvere se stesso, in quanto anima non ancora realizzata. Questo vale soprattutto per i collaborazionisti, e non per i fautori della guerra in atto. Ovvero, sarebbe doveroso per noi, che ci consideriamo anime già deste, essere indulgenti verso l’impiegato delle poste che ci nega l’accesso in posta, ma spietati verso i generali nemici che stanno a Roma o anche altrove, visto che è in atto un golpe globale. Tuttavia, va anche considerato che se scegliamo la modalità armata, potremmo essere neutralizzati, vale a dire uccisi, in brevissimo tempo, nel momento in cui dovesse intervenire personale specializzato nel mantenimento del cosiddetto ordine pubblico, che si traduce in ordine volto a favorire gli interessi dei potenti. Rivolgere le nostre armi contro l’impiegato delle poste, che ci nega l’accesso, sarebbe come tagliare un panetto di burro con una motosega, oppure uccidere una mosca con un bazooka. 



D’altra parte, sparare contro militari o polizia, significherebbe essere crivellati di colpi in men che non si dica e in entrambi i casi, diventare assassini di un impiegato o vittime delle forze dell’ordine, sarebbe una sconfitta e non scalfirebbe lo status quo esistente. Cosa accadrebbe invece se usassimo il metodo della Non Violenza? Potrebbe accadere, nella migliore delle ipotesi, che il nemico si ritiri, lasciandoci de facto vincitori. In tal caso, a nemico che fugge, ponti d’oro. Ma potrebbe pure accadere che il nemico non si ritiri e approfitti della nostra non pericolosità per sopraffarci, anche eliminandoci fisicamente. Anche questo è da mettere in conto. Non è detto però che il nemico, nel nostro caso Draghi, Speranza, Brunetta e soci, proceda sistematicamente ad ammazzare i militanti Non Violenti. Potrebbe succedere che la massa dei dormienti si svegli e, in un soprassalto di lucidità consapevole, costringa il nemico alla fuga. Qui, con la lotta Non Violenta, siamo nel campo delle ipotesi ed è come giocare alla roulette russa. Volendo usare un termine elegante, siamo nell’ambito dell’eterogenesi dei fini. Tra un Sed Vaste, prete guerrigliero, e un nonviolento gandhiano chi pensate possa avere più successo? Chi passerà alla Storia? 


16 commenti:

  1. Passami la battuta ma, secondo me , nei confronti di Sed Vaste soffri della sindrome di Stoccolma , subisci il fascino della canaglia.
    E tutto sulla parola , fino a prova contraria non ci sono riscontri materiali ai suoi proclami , usa un linguaggio diretto , senza possibilità di fraintendimento ma , la sostanza dov'è ? Chiunque potrebbe dire le stesse o anche peggiori cose.
    Potrebbe non essere dove dice di essere , potrebbe fare l' aperitivo in via Farini a Parma e poi crearsi il personaggio rivoluzionario e darci giù di brutto.
    Tutto è possibile.
    Molto poco possibile che passi alla storia.

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    1. Tra i tanti epiteti che non gli ho risparmiato, almeno una volta l'ho definito una..."simpatica canaglia", ma questa cosa della Sindrome di Stoccolma non mi era mai venuta in mente.

      Bisogna che ci rifletta su.

      In quanto al fatto che si trovi a Parma o altrove, come direbbe il senatore Razzi, "No, questa cosa non credo!".

      Troppi particolari, varano, lontre, mangrovie, mine antiuomo, ecc. mi fanno propendere per il fatto che dica la verità.

      Di Emilio Salgari, che scrisse i suoi avventurosi romanzi in una soffitta di Torino, ne nasce uno al secolo.

      Finché non vedrò i romanzi di Sed Vaste, non crederò che sia in posti diversi da quelli in cui dice di essere.

      Poi, cito: "non ci sono riscontri materiali ai suoi proclami".

      Per la verità, egli fornisce tantissimi link e spunti vari e per tale ragione l'ho spesso definito un...vulcano.

      Di questo, bisogna rendergliene atto.

      Non fa solo proclami.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Citazione:

      "siamo 4 gatti in croce"



      In effetti, ieri ci sono state solo 3.671 visite.

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  2. Non è vero,il Sed è un prete guerrigliero, è stato al mio fianco nella guerra dei cent'anni.Eravamo nello stesso campo di battaglia insieme alle armate di Rommel.Eravamo amici nelle scorribande dei vichinghi.Siamo stati nello stesso fumetto di Corto Maltese,io interpretavo il personaggio di Rasputin.Il Sed è un monaco guerriero,chiamatemi a testimoniare e testimonierò.Salut.😁.

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    1. Per un attimo ho pensato che ti fossi convertito alla fede di Sergio/SDEI, inerente le vite passate, ma alla fine ho capito che stavi scherzando...

      :-)

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    2. ... si, come i romanzi di Sven Hassel ... :-)))
      Un saluto
      Piero

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  3. Buongiorno a tutti
    dialogando di queste cose, in tempi non sospetti (anni fa, con argomento le assurde imposizioni targate UE) si era giunti alla conclusione che, in casi estremi, l'uso della forza era da considerarsi come atto di legittima difesa, prevista anche dal vangelo di San Luca (se non ricordo male).
    Non ci macchieremo di delitto ma agiremo in stato di necessità, giustificati dalla situazione.
    Parlo per me e dico che non so se, a sangue freddo, riuscirei a eliminare fisicamente qualcuno/a, ma a sangue caldo non mi sento di escludere nulla.
    Piero

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    1. Citazione:

      "a sangue caldo non mi sento di escludere nulla"



      Conoscendomi, sottoscrivo. E la cosa mi sconcerta.


      Acqua cheta rompe i ponti.

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  4. A vent'anni ho fatto l'obiettore di coscienza, perché volevo cambiare il mondo. A 58 anni, il mondo ha cambiato me. Non auguro, e non voglio, la morte di nessuno ma, per legittima difesa, non mi farei problemi a staccare la testa di qualcuno con un'arma bianca.

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  5. Non una parola del Sed sui martiri delle foibe, ad oggi, mi sembra, come mai? Come mai insiste a convogliare la nostra attenzione sempre sullo stesso tema, argomento? Suggerirei ce le prendiamo noi le famose 72 ore sabbatiche. A me non mi infinocchia il Sed, e lui lo sa. Domani giornata triste, non solo per i friulani, non solo per i giuliani.

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    1. ... sulle foibe ho in mente di produrre un nuovo video dove citerò libri attendibili e farò alcune mie considerazioni completamente obbiettive.
      Un saluto
      Piero

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  6. Su telegram gira la notizia che sia morto il prof. Luc Montagner

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