Volevo intitolare questo articolo “Tassi d’interesse”, scherzando sul gioco di parole che, pur non capendoci niente di economia, i tassi m’interessano, ma poi, scaricando le foto dalla fotocamera al computer e vedendo le immagini, mi è passata la voglia di scherzare. Si tratta infatti dell’ennesimo esempio di un animale non umano ucciso da animali umani, seppure, in questo caso, senza che ci sia stata la volontà di farlo.
Di animali investiti sulle strade ho un ricco campionario, soprattutto diapositive, come usava ai miei tempi. Anni fa in Germania mi sono fermato, a mio rischio e pericolo, perché su strade extraurbane i tedeschi corrono come dannati, per fotografare una volpe e, qualche chilometro dopo, un capriolo. In Sudafrica un otocione. In Madagascar diversi cani, serpenti boa e un viverride. In Italia, colubri e serpentelli vari, anfibi anuri, uccelli e perfino un pipistrello. Cani e gatti non li fotografo, di tanti ce ne sono, e mi limito a spostarli sull’erba ai lati della strada, ma solo se sono più o meno integri. Se invece sono totalmente spiaccicati, ché bisognerebbe usare il raschietto, li lascio dove sono, ad amalgamarsi con l’asfalto.
Quello che ho fotografato la notte scorsa merita particolare attenzione e suscita un certo tipo di riflessioni. Come sapete, ho abitato sei anni in montagna, in Carnia e, come pure sapete, la fauna montana è diversa da quella di pianura. Nella pianura friulana dove vivo attualmente non ci sono boschi planiziali, essendo stati eliminati nel corso dei secoli. Tuttavia, l’asta fluviale del Tagliamento, che nasce in montagna e sfocia nell’alto Mar Adriatico, costituisce una specie d’autostrada per molte specie animali, che la percorrono da nord a sud.
E’ così che mi spiego la presenza del tasso che ho fotografato sulla statale 13 Pontebbana, poco prima dell’abitato di Basagliapenta. L’anno scorso, quasi nello stesso tratto di strada, avevo visto una nutria investita, segno che il prolifico roditore si sta espandendo in tutto il Friuli, dopo aver colonizzato la Lombardia e il Veneto, ovunque ci siano ruscelli e luoghi acquitrinosi. La nutria che sto seguendo in questi giorni nei pressi del Parco delle Risorgive di Codroipo, me ne dà conferma. Per ora è l’unico esemplare in zona, ma se si somma a quello investito e ucciso l’anno scorso, la specie è sicuramente in espansione.
E’ attraverso l’habitat fluviale e la sua vegetazione golenale che sono scesi in pianura volpi e caprioli, perché è solo lì che trovano quelle macchie di vegetazione che gli offrono riparo. La stessa cosa si potrebbe dire dello scoiattolo rosso, che è l’unico presente, al momento, in Friuli. Se poi si pensa che volpi e caprioli svolgono vita notturna, si capisce che hanno maggiori possibilità di cavarsela, dato che i pochi esseri umani che girano a piedi di notte in campagna non interferiscono nella loro vita.
Finora non mi è mai capitato di trovare volpi e caprioli investiti su strade di pianura, ma se non interverrano altri fattori, come l’accanita lotta alla rabbia silvestre, mi aspetto che prima o poi succeda.
Tornando al nostro sfortunato Meles meles, quando abitavo a Calgaretto di Comeglians ne vidi un paio, di notte, scendendo in auto dal paese. Scapparono davanti a me e andarono a rifugiarsi all’interno di una canaletta. Se li confronto con il bestione che ho trovato la notte scorsa, quelli dovevano essere per forza dei giovani.
Non ho visto il sesso della vittima perché era buio, stavo andando al mercatino di Cividale e stava arrivando una macchina. La mia era posizionata più avanti con le quattro frecce lampeggianti, ma nell’eccitazione del momento non avevo indossato il giubbino catarifrangente. Oltretutto, avevo fretta di recarmi a Cividale per prendere possesso del posto dove abitualmente, la quarta domenica di ogni mese, metto il banchetto, altrimenti poi diventa problematico scaricare la merce e trovare parcheggio. Della serie: chi tardi arriva, male alloggia.
Delle foto che ho fatto, praticamente a casaccio perché la torcia elettrica che tenevo tra le ginocchia cercando di inquadrare il soggetto emanava poca luce, ho scelto le migliori. Le più drammatiche. Si vede anche la depressione sul muso dell’animale, con un occhio fuori dall’orbita e questo significa che almeno la bestiola non deve aver sofferto, essendo morta sul colpo.
A giudicare dalle dimensioni, quindi, deve essersi trattato di un grosso maschio e questo porta a chiedersi se avesse una compagna nelle vicinanze, quanti esemplari sono già arrivati in quella zona, da quanto tempo e se dunque sono in grado di riprodurre la specie. Oltretutto, la tana di un tasso è piuttosto vistosa e non passa inosservata. Se i contadini sono avvezzi a considerare nocive le volpi e le nutrie, le prime per un odio atavico e le seconde – new entry – perché a loro dire rovinano gli argini di canali e fiumi, sarebbero capaci di classificare come nocivi anche i tassi, considerato che frutta, tuberi e ortaggi rientrano nella dieta di questo grosso mustelide, a differenza degli altri congeneri che sono carnivori. A parte la lontra, di cui in pianura non esistono segnalazioni, ma che anticamente viveva in tutta la zona delle Risorgive.
Di modo che, quello che per noi animalisti o, al limite, posso dire anche noi zoologi, è un evento emozionante e scientificamente rilevante, per gli agricoltori rappresenta una seccatura in più, magari da combattere con l’uso di sostanze chimiche (la Monsanto gongola) e con il contributo finanziario delle Province. Tradotto in parole povere significa che massacrano bellissime creature con i soldi delle nostre tasse. Tassi uccisi con le tasse!
Ancora non sta succedendo, ma siccome conosco i miei polli, so che potrebbe succedere. Grazie “all’autostrada” del Tagliamento potrebbero scendere in pianura anche i nittereuti procionoidi, conosciuti anche come cani procioni. Recentemente, ne sono stati fotografati a Socchieve, in Carnia, con macchine fotografiche munite di flash comandato da cellule fotoelettriche. Per la verità, credo di averne visto uno, nella luce dei fari dell’auto, molti anni fa, quando abitavo a Romans di Varmo, che è ancora più a sud di Codroipo. Non ne ho mai parlato con nessuno, perché questo genere d’avvistamenti è meglio tenerli nascosti, onde evitare di attirare l’attenzione dei cacciatori di trofei. Anche parlare del tasso ucciso sulla statale l’altra notte, potrebbe non essere una buona idea, ma considerato che di cacciatori di trofei ce ne sono pochi, mentre di amanti della natura ce ne sono molti di più, tra cui i miei affezionati lettori, preferisco divulgare la notizia.
La presenza del tasso in pianura è una prodezza e va fatta conoscere. E’ un evento straordinario per una zona conosciuta dagli ecologi come steppa cerealicola, perché nonostante la sempre maggiore antropizzazione, le sempre più numerose macchine in circolazione a dispetto del costo proibitivo della benzina, la natura va per la sua strada, rimanendo spesso schiacciata dalla nostra. Come diceva Albert Schweitzer, la vita vuole vivere e la natura vince sempre. Quando noi non ci saremo [1], non circoleranno più mezzi motorizzati e attraverso l’asfalto spunteranno potenti germogli di vegetazione, i tassi prenderanno possesso del territorio, troveranno rifugio sotto i cavalcavia e faranno la tana dentro le centraline dell’ENEL. Così faranno anche volpi, nutrie, caprioli, lontre e cani procioni.
Dio, dall’alto della sua postazione galattica, lisciandosi la fluente barba bianca, guarderà compiaciuto il rifiorire del pianeta verdazzurro, com’era nei suoi originali propositi, e non proverà rammarico alcuno per la scomparsa della peggiore mostruosità che abbia mai creato nel corso degli eoni.
Finalmente, la Terra troverà il suo equilibrio e Gaia potrà ricominciare a rilassarsi.
Note:
[1] Alan Weisman. “Il mondo senza di noi”, Einaudi, 2008
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RispondiEliminaCaspita! Mi hai dato delle buone notizie.
RispondiEliminaOra capisco perché il mio povero babbo aveva sempre il massimo rispetto per i tedeschi.
Quando feci quelle foto saranno stati gli anni Ottanta e da quel che mi dici si capisce che il popolo germanico è mille miglia davanti a noi mediterranei, in fatto di civilizzazione.
Grazie per le informazioni.
Ciao.
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RispondiEliminaAricaspita!
RispondiEliminaMa tu vivi in un mondo di sogno!
E stiamo parlando di una grande città, con traffico pazzesco, immagino, mica di un villaggetto con una macchina ogni tanto.
Ma perché i tedeschi sono così?
Così diversi da noi latini?
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RispondiEliminaFra poco, con l'avvento del NWO, anche l'Italia sarà senza sole, grazie alle scie chimiche. I cibi sono già senza sapore, grazie alle manipolazioni delle industrie alimentari. E le donne....beh, lasciamo perdere!
RispondiElimina:-)
Volevo segnalare che è appena uscito un libro sul tema degli animali spiaccicati, edizioni montaonda
RispondiEliminaGrazie Bas e benvenuto!
RispondiEliminaEcco il libro di prossima pubblicazione:
http://edizionimontaonda.blogspot.com/2012/03/anticipazione-uscita-imminente.html
Molto interessante! Direi che viene a colmare una lacuna in Italia, su questo tema.
Pensa che l'altro giorno sulla provinciale "Napoleonica" ho visto un barbagianni o un gufo investito. Non mi sono fermato a fotografarlo perché nella mia bacheca Facebook ho già messo civette, tortore e un picchio rosso maggiore. Oltre al tasso che vedi anche qui.
Non vorrei che gli altri utenti di FB mi prendessero per un necrofilo.
Ciao
Purtroppo ne ho visto un esemplare identico,dalle parti di Valdobbiadene, sulla strada per Quero, vicino ad altra area fluviale (Piave)... poverino, che pena mi ha fatto
RispondiEliminaIo faccio spesso strade di montagna specie nell'alta val pure ne piacentino ed è quasi impossibile a volte evitarli,mi è capitato con un furetto...non ti dico la tristezza di non poter far niente di fronte a quell'esserino esanime sull'asfalto.Ma una cosa sicuramente tutti possono farla togliere questi animaletti sfortunati dalla strada per evitare lo sfacelo che consegue...Importante quando capita d'incontrare animali su strade buie abbassate subito le luci e fermatevi fino a quando l'animale in questione non ha trovato una via di fuga....P.S: se in paradiso si arrivasse per meritocrazia e non per grazia divina,il paradiso sarebbe popolato solo da Animali! ;-)
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