Dio ha creato l’uomo o l’uomo ha creato Dio? E se fossero vere entrambe le supposizioni? Già da prima che sentissi parlare di Sitchin e Biglino, ai bambini delle mie classi a scuola insegnavo che oltre al Creazionismo e all’Evoluzionismo esisteva il Trasmigrazionismo. Io lo chiamavo così. Per fortuna, non capivano bene cosa intendessi e non mi hanno...denunciato ai loro genitori, per eresia culturale, altrimenti sarei andato incontro a un processo in stile galileiano, e avrei passato i miei brutti quarti d’ora, come poi è accaduto lo stesso ma per altri argomenti, segno che nessuno può sottrarsi al proprio destino. Spiegavo agli scolari che gli Dei, dopo essere sbarcati sulla Terra e averci creato, insegnarono ai nostri antenati l’agricoltura, la medicina, la metallurgia. Ma come facevo a insegnare queste cose se non avevo ancora sentito parlare di Sitchin e Biglino, direte voi? Semplice! Leggevo i libri di Peter Kolosimo. Ma anche quelli di Robert Charroux e di Erich Von Daniken. Tutti loro furono avanguardie di verità da sempre tenute nascoste, poi diventate di dominio pubblico grazie a Sitchin e a Biglino. In sostanza, esseri venuti dallo spazio, dopo averci generato mediante ingegneria genetica, ci hanno seguito per un po’, come fanno le madri di tutto il regno animale, tranne quelle che allevano prole precoce. Noi, durante l’infanzia dell’uomo, non eravamo precoci, ma sufficientemente intelligenti e siccome buon sangue non mente, imparammo presto tutto o quasi ciò che c’era da sapere, nel giro di pochi secoli. Quando poi le nostre nutrici, le nostre balie, si accorsero che potevamo camminare con le nostre gambe, si licenziarono e se ne andarono. E ancora oggi, chi più chi meno, ne sentiamo la mancanza. Nostalgicamente. Come viatico, ci lasciarono fiabe multiformi e fantasiose, a cui quasi l'intera l’umanità è tuttora affezionata. Fiabe incentrate soprattutto sulle stelle, che abbiamo sempre tenuto d’occhio, cercando di interpretarle, spiandole con ansiosa aspettativa. Così nacquero le religioni, grazie alle vertebre cervicali che ci permettono di piegare la testa all’insù.
E qui nasce una domanda non da poco: è giusto che un insegnante della scuola pubblica insegni le proprie convinzioni personali, se sono in disaccordo con quelle ufficiali del programma ?
RispondiEliminaLa libertà di pensiero, che è sacrosanta, può trasformarsi in una libertà di insegnamento (soprattutto se pubblico) ?
Mi sembra una domanda interessante, su cui riflettere.
Be', è molto semplice: non è giusto perché l'insegnante ha un datore di lavoro, lo Stato, che pretende da lui la trasmissione delle regole del funzionamento dello Stato. La tanto sbandierata libertà d'insegnamento è una truffa. Schopenhauer diceva giustamente che un filosofo, un filosofo vero, non può fare il docente universitario e difatti lui non lo fu (cercò di fare la concorrenza a Hegel facendo il suo corso alla stessa ora del collega ma fallì - fu la sua sola e breve esperienza come impiegato statale.
EliminaL'insegnante deve insegnare ciò che il datore di lavoro pretende da lui. Se non è d'accordo può cambiare mestiere, come mi sembra abbia fatto Roberto.
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EliminaInfatti, che io parlassi in favore del vegetarianesimo non me l'hanno perdonata.
EliminaFreeanimals
A un certo punto delle mie vicissitudini, presentandomi davanti alla commissione che doveva decidere del mio destino, furono loro a chiedermi che cosa avrei preferito fare, se continuare ad insegnare o fare qualcosa d'altro e io risposi che preferivo fare qualcosa d'altro. Infatti, mi misero a lavorare in segreteria.
EliminaFreeanimals
E' un po' la storia del famoso film 'L'Attimo Fuggente', che ci coinvolge e ci appassiona a livello emotivo, ma ci lascia anche molte perplessità.
RispondiEliminaSe vuoi cambiare il mondo hai due opzioni: o la forza usata dall'esterno, oppure scavare dall'interno, come il verme che rode la mela.
EliminaFreeanimals
Oppure lasci perdere, perché il mondo non si cambia in questo modo.
EliminaEppure, Carlo Marx fece suo il concetto "Ben scavato, vecchia talpa!", che presenta ampie similitudini con l'idea che il Sistema si possa cambiare...da dentro, come il verme nella mela.
EliminaHa teorizzato, certo, ma si può dire che abbia cambiato davvero il mondo ?
EliminaA me sembra di no.
Beh, una rivoluzione nel 1917, in Russia, non è cosa che passi inosservata.
EliminaCito dal testo di cui ho messo prima il link:
"strategia del partito comunista: essere a lungo invisibile, per poi spuntare all’improvviso tra lo scompiglio generale. Con questo stratagemma, in Russia, nel 1917, il partito comunista guidato da Lenin avrebbe colto tutti alla sprovvista e poi travolto il vecchio mondo".
Certamente no. Ma io intendevo una cosa diversa (forse mi sono espresso male).
EliminaLa rivoluzione russa ha cambiato la struttura istituzionale del paese ed ha cambiate le elites al potere.
Ma non ha cambiato lo status quotidiano della popolazione, che era tiranneggiata prima, ed è rimasta tiranneggiata dopo.
Io mi riferivo a quello.
Calma con la cosiddetta rivoluzione bolscevica in Russia. Venne realizzata da forze reazionarie sioniste, con la partecipazione di ampie fasce della massoneria europea. Quante foto avrete visto di Marx, Lenin ed altri membri del neonato movimento bolscevico, con la mano infilata nel panciotto o nella giacca? Ebbene, quello era il segno di appartenenza alla massoneria, conosciuto come la "mano di Jabulon". Napoleone, Mazzini, Cavour, Pike, tutti con la "mano nascosta".
RispondiEliminaTutte le rivoluzioni - la più famosa quella francese del 1789 - avevano come registi i massoni.
EliminaQuindi, non c'è da stupirsi se la stessa cosa sia successa nel 1917, in Russia.
Poi ci sono quelle cosiddette "colorate", in tempi più recenti.
Tutte le rivoluzioni hanno come registi (e quindi come vincitori finali) le elites.
EliminaChe siano massoni o no, cambia poco.